Devo tornare con la memoria al 2011 per ricordare il primo e ultimo concorso organizzato dal club modellistico CMT di Torino a cui partecipai. Nonostante il lungo tempo trascorso, ho ancora dei ricordi vividi dell’evento grazie ad una location particolarmente di prestigio: una grande e moderna concessionaria Fiat in cui i modelli in concorso si mescolavano ottimamente con le auto in esposizione. È con questo positivo ricordo che ho colto l’occasione di un week end libero da impegni per concedermi una piacevole trasferta a Torino e partecipare al concorso 2018 del Centro Modellistico Torinese.
Sono partito sabato 5 maggio e sono tornato a casa il giorno successivo. Il fine settimana trascorso a Torino è stato assai gradevole sotto più punti di vista. Sono un estimatore della città sabauda ed è sempre un piacere passeggiare per le vie centrali. Il sabato sera si è anche offerta l’occasione per rivedere due amici torinesi che, conosciuti nel 2016 durante il mio viaggio nelle Isole Frisone, mi hanno portato in un ristorante tipico per un’ottima cena in compagnia. La domenica mattina l’ho, invece, dedicata ad una lunga escursione sulle colline prospicenti la città. Di ciò parlerò in separata sede poiché è stata un’esperienza che avrebbe giustificato anche da sola l’intero viaggio.
Per quanto riguarda il concorso, non posso che spendere parole di elogio per il CMT. Sono stati cortesissimi nell’aiutarmi in un momento drammatico come il danneggiamento di un modello in fase di trasporto. Purtroppo una curva a gomito troppo stretta ha determinato la rottura dei delicati carrelli del mio VF-1 J “S-Fast”. Problema su cui ho potuto seriamente intervenire solo tornato a casa ma che gli amici del CMT mi hanno permesso di affrontare come meglio possibile sul posto. L’affluenza di pubblico, il numero di modelli iscritti e la qualità degli stessi è stata più che discreta determinando il successo indiscusso di un evento che è certamente stato complesso da organizzare e gestire.
Qui di seguito mostro alcune foto dei modelli esposti che, a mio semplice e personale parere, erano i più meritevoli di attenzione.
FIGURINI STORICI
FIGURINI FANTASY
DIORAMI E MEZZI MILITARI
AEREI
SCI-FI & FANTASY
Al concorso in oggetto ho partecipato con Abdel Rashid, il VF-1 J “S-Fast”, Kiriko Hattori e Belldandy Evil Version che, impreziosita da un nuovo basamento su cui mia mamma ha realizzato una sua bellissima composizione, si mostra ora alla pari con Kiriko creando un duo (almeno a mio parere) di grandissimo fascino. È proprio con Kiriko Hattori che ho vinto un argento nella categoria Sci-Fi Figure Master. Tra l’altro una bellissima medaglia con tanto di scudetto commemorativo per i quarant’anni del concorso.
Coincidenza più unica che rara, nella categoria Figurini Fantasy, ho avuto occasione di esporre il mio Abdel Rashid insieme ad un altro modellista che ha interpretato lo stesso soggetto in un modo completamente opposto al mio. Quando acquistai questo busto al World Model Expo 2014, lo immaginai immediatamente come un Tuareg del Sahara e così lo dipinsi. Il kit, però, non dava alcun riferimento cromatico quindi tutto era lasciato alla libera creatività del modellista. In questo caso, l’amico/concorrente ha visto nel busto in oggetto un Maragià indiano e lo ha splendidamente dipinto riproducendo i colori e le preziose decorazioni delle vesti usati dagli antichi sovrani indiani. Questo è un ottimo esempio dell’estro artistico richiesto nel modellismo e di come il colore e la mano che lo stende possano creare risultati tanto affascinanti quanto diversissimi tra loro. Spesso, quando faccio vedere i miei modelli, la gente mi chiede per prima cosa se ho scolpito io il soggetto rimanendo delusa quando dico che l’ho “solo” dipinto. Si tratta di reazioni onestamente offensive, espresse da persone che non hanno mai tenuto in mano un pennello neanche per imbiancare casa. In futuro mostrerò la foto sottostante nella speranza possa far meglio capire l’importanza del colore ed il potere espressivo del modellismo.
Tutto ciò premesso devo fare una confessione: la location di questa edizione era veramente inadeguata, soprattutto considerando che è coincisa con il quarantesimo anniversario del concorso. In questo mio giudizio certamente influisce il ricordo della mia precedente partecipazione e nemmeno voglio essere scortese nei confronti del centro sportivo che ha ospitato l’evento ma, in tutta onestà, metteva una profonda tristezza vedere i modelli esposti sotto un tendone di un campo da tennis. Il ricordo dello Scale Model Challenge 2017 è ancora vivo in me e mi sono sinceramente sentito mortificato al pensiero dei modellisti stranieri che, provenienti dal Belgio e dal nord della Francia, hanno affrontato una lunga trasferta per ritrovarsi sotto un tendone. Non penso che I’Italia abbia fatto una bella figura benché sia certo che il CMT abbia fatto tutto il possibile per offrire quanto di meglio disponibile. Probabilmente manca una cultura ed un interesse di fondo che induca privati ed istituzioni a sostenere per questo tipo di manifestazioni.