Poiché sono un entusiasta modellista fin da tenera età, è processo naturale ed inevitabile che tale passione si fonda con il mio altrettanto grande interesse per anime e manga. È proprio tale contaminazione a indurmi non di rado ad impegnarmi in soggetti modellistici tratti da serie animate e fumetti giapponesi. Il coinvolgimento è tale da farmi spaziare in ogni campo passando da mecha come, ad esempio, il VF-1J “S-Fast Pack” completato nel 2016 e tratto dalla serie animata “Macross” del 1982, a figure come quella di “Yuki Mori”, personaggio di “Uchū Senkan Yamato 2199”, completata giusto poche settimane fa.
In tale contesto non sorprenderà certo sapere che ogni mio viaggio in Giappone è occasione per visitare i negozi del quartiere di Akihabara, molti dei quali sono specializzati in modellismo e, quindi, ricchissimi di prodotti e scatole di montaggio consacrate a qualsivoglia mezzo o personaggio tratto dai manga ed anime più famosi. Ogni mia vacanza in terra nipponica ha portato con sé l’acquisto di un modello atto ad essere icona del viaggio stesso: nel 2015 fu il kit del VF-1 S/A “Super/Strike Valkyrie”, nel 2016 quello del VF-1J Max/Miria “Super Valkyrie” e nel 2017 fu il turno del Kyūshū J7W1 “Shinden” – “Ah, My Goddess” version. Quest’anno, al momento della mia quarta avventura nel Paese del Sol Levante, non ho resistito all’irrefrenabile impulso di acquistare un qualche modello tratto da “Uchū Senkan Yamato 2199”, serie che ho apprezzato moltissimo non solo dal punto di vista narrativo ma anche da quello del mecha e character design. Potevo accontentarmi o limitarmi a soggetti comuni come la corazzata spaziale “Yamato” ed i Cosmo Fighter “Zero” adibiti alla sua difesa? Ovviamente no ed infatti la mia scelta è ricaduta sulla nave madre di classe “Pormelia”.
L’Astro Assault Carrier di classe “Pormelia” è uno dei mezzi d’assalto in dotazione alla flotta spaziale dell’Impero di Garmillas, la civiltà aliena che attacca il genere umano nella serie animata “Uchū Senkan Yamato” creata da Leiji Matsumoto e trasmessa in Giappone nel 1974. L’opera ha raggiunto le tv italiane nel 1980 col nome “Star Blatzers” ed è stata recentemente oggetto di un remake da me apprezzatissimo col nome di “Uchū Senkan Yamato 2199”. È proprio nel corso dei primi episodi che è concesso qualche istante di gloria al velivolo in oggetto. E’, infatti, un “Pormelia” ad essere la prima unità garmillassiana ad attaccare la corazzata spaziale “Yamato” prima del suo decollo verso il pianeta Iscandar.
Alla classe “Pormelia” appartiene una categoria di astronavi madre che fungono da base di partenza per il bombardiere tattico DWG229 “Melanca”, velivolo chiaramente ispirato al caccia Ho-229 della Luftwaffe. Il “Pormelia” è altresì una nave di appoggio equipaggiata con un armamento in grado di supportare gli attacchi portati contro obiettivi in superficie. Tale equipaggiamento offensivo, comprende un cannone laser collocato nel ventre del velivolo. Tutto ciò detto, quello che più mi piace del “Pormelia” è l’originalissima forma che richiama alla memoria un’ameba o una sorta di stella marina spaziale.
Come già evidenziato in altre recensioni dedicate a kit della famosa società nipponica Bandai (cito ad esempio “Zaku II” + Big Gun Set e MS-06R-1A “Zaku II” High Mobility Type “Black Tri-Stars”), anche nel caso del “Pormelia” ci troviamo di fronte ad una scatola di montaggio più tendente alla costruzione di un giocattolo che di un modellino in senso stretto. Non intendo con ciò sminuire il livello di dettaglio offerto dal kit ma è evidente che l’intento di Bandai è quello di attrarre l’enorme bacino di appassionati della serie tv che, privi dell’esperienza necessaria per la gestione di un kit tradizionale, sono interessati ad un prodotto di facile montaggio e non necessitante colorazione. Come gran parte dei prodotti Bandai, anche questo modello risponde pienamente a tale esigenza grazie a componenti montabili ad incastro ed in plastica precolorata.
Un effettivo giudizio sulla qualità del kit in oggetto e sui suoi eventuali limiti dovuti alla progettazione “da grande pubblico” potrà essere fatta solo quando mi dedicherò alla costruzione del modello. Quello che fin da ora mi ha lasciato sorpreso è il gran numero di pezzi e le dimensioni ragguardevoli di molti di essi. Sono altresì affascinato dal DWG229 presente nella scatola in viarie dimensioni. L’idea (irrealizzabile) è di fornire gli strumenti necessari a creare un effetto ottico che, giocando sulle proporzioni, riproduca l’uscita di una squadriglia di bombardieri dal “Pormelia”. Non ho idea di cosa farò con tale materiale, lo scoprirò a tempo debito.