Prosegue la congiunzione astrale che sta favorendo diverse iniziative cicloturistiche a cui aspiravo da tempo. Dopo essere stato nell’entroterra ligure fra il Passo del Faiallo e Sassello nonché sulla foce del fiume Po, la mia potente Opel “Mokka” mi ha portato sopra Limone Piemonte per percorrere l’Alta Via del Sale. Ovviamente, l’impresa ha coinvolto anche la fedele Atala a pedalata assistita con cui ho vissuto due intensi giorni di panorami ed emozioni.

L’Alta Via del Sale consiste in un tratto di strada bianca ex-militare di circa 30 chilometri che si snoda tra i 1.800 e i 2.100 metri di quota, attraversando valichi alpini, tornanti e passaggi arditi. Il tracciato, interamente sterrato, collega il valico di confine italofrancese sopra Limone Piemonte con Monesi di Triora, in Liguria. Questo specifico tratto fa parte di un più lungo percorso che collega le Alpi Piemontesi e Francesi a Ventimiglia. L’Alta Via del Sale è percorribile solo in periodo estivo. Il passaggio di veicoli a motore e limitato ad alcune decine al giorno con esclusione del martedì e del giovedì, giorni in cui il transito è riservato ai soli ciclisti ed escursionisti. E’ proprio volendo approfittare del giovedì di chiusura al traffico a motore che, prendendo due giorni di ferie e partendo mercoledì sera, ho organizzato il mio personale viaggio lungo l’Alta Via del Sale.

Parcheggiata la Opel “Mokka” a Panice Soprana, ho percorso i tornati che portano all’ingresso dell’Alta Via del Sale. Da qui si è aperto un susseguo di paesaggi che lascio descrivere alle foto sottostanti. Una nota particolare merita il Tornante della Boaria che è il simbolo più noto dell’Alta Via del Sale tanto grazie alla sua forma particolare che per i panorami che vi si ammirano.

Nel primo pomeriggio, ho sostato al Rifugio Don Barbera dove ho pranzato veramente bene anche grazie ad una eccellente focaccia preparata sul posto. Inseguito dal maltempo, sono salito fino al Passo Framargal che, con una quota di 2.189 metri, è il punto più alto dell’Alta Via del Sale. Dal Passo Framargal parte una lunga discesa che porta fino a Monesi di Triora.

Consapevole di non poter fare l’intera Alta Via del Sale in un sol giorno, ho prenotato alloggio presso Dolce…Mente a Briga Alta dove sono arrivato verso le sei del pomeriggio concludendo un percorso di 50 chilometri.

Dolce…Mente si è dimostrato un B&B piccolo ma molto curato dove mi sono trovato benissimo ed ho cenato altrettanto bene.

La mattina successiva mi ha subito regalato un meteo splendido e, dopo una bella colazione, ho di nuovo inforcato la bici per tornare al punto di partenza.

Essendo venerdì, l’Alta Via del Sale era aperta al traffico a motore. Ciò non ha compromesso la godibilità del percorso ed è stato molto divertente incrociare quasi subito una lunga carovana di folli Peugeot 205 appartenenti ad un club di appassionati francesi. L’Alta Via del Sale, fatta nella direzione opposta ma sotto un cielo terso e limpido, mi ha offerto panorami ancor più belli del giorno prima confermando la ricchezza di un paesaggio che merita assolutamente una visita.

Prima di ridiscendere a Panice Soprana, mi sono fermato allo Chalet Le Marmotte per un aperitivo ristoratore impreziosito dal panorama circostante.

Non pago, ho raggiunto il confine con la Francia sfiorando alcuni forti che costellano la zona.

Ripercorsi in discesa i tornanti che portano a Panice Soprana, sono tornato alla mia Opel “Mokka” completando un giro di più di 50 chilometri che, con quanto fatto il giorno precedente, ha appagato pienamente tutte le mie aspettative legate all’Alta Via del Sale.

English Language

The astral conjunction that is favouring various cycling initiatives to which I have long aspired continues. After being in Liguria between Passo del Faiallo and Sassello as well as at the estuary of the river Po, my powerful Opel “Mokka” took me over Limone Piemonte to ride the Alta Via del Sale. Of course, the adventure also involved the faithful pedal-assisted Atala with which I experienced two intense days of panoramas and emotions.

The Alta Via del Sale consists of an approximately 30-kilometre stretch of ex-military road that runs between 1,800 and 2,100 metres above sea level, crossing Alpine passes, hairpin bends and daring passages. The route, entirely unpaved, connects the Italian-French border pass above Limone Piemonte with Monesi di Triora in Liguria. This specific section is part of a longer route connecting the Italian-French Alps to Ventimiglia. The Alta Via del Sale can only be travelled in summer. The passage of motorized vehicles is limited to a few dozen per day with the exception of Tuesdays and Thursdays, days when transit is reserved for cyclists and hikers only. It is precisely because I wanted to take advantage of the Thursday when motor traffic is closed that, taking two days off and leaving on Wednesday evening, I organised my own personal trip along the Alta Via del Sale.

Having parked the Opel “Mokka” in Panice Soprana, I drove along the hairpin bends leading to the entrance to the Alta Via del Sale. From here, a succession of landscapes opened up that I leave to the photos below to describe. The Boaria hairpin bend, which is the best-known symbol of the Alta Via del Sale, deserves special note, both because of its particular shape and because of the views that can be admired there.

In the early afternoon, I stopped at the Rifugio Don Barbera where I had a really good lunch, also thanks to an excellent focaccia prepared on the place. Chased by the bad weather, I climbed up to the Framargal Pass, which, at 2,189 metres, is the highest point of the Alta Via del Sale. From the Framargal pass, a long downhill run leads to Monesi di Triora.

Aware that I could not do the entire Alta Via del Sale in a single day, I booked accommodation at Dolce…Mente in Briga Alta where I arrived around six in the afternoon, completing a 50-kilometre route.

Dolce…Mente proved to be a small but well-kept B&B where I had a great time and dined just as well.

The next morning immediately gave me splendid weather and, after a nice breakfast, I hopped on my bike again to return to my starting point.

Being Friday, the Alta Via del Sale was open to motorised traffic. This did not compromise the enjoyability of the route and it was great fun to almost immediately cross a long caravan of crazy Peugeot 205s belonging to a French enthusiasts’ club. The Alta Via del Sale, done in the opposite direction but under a clear and limpid sky, offered me even more beautiful views than the day before, confirming the richness of a landscape that is absolutely worth a visit.

Before descending to Panice Soprana again, I stopped at Chalet Le Marmotte for a refreshing aperitif enhanced by the surrounding panorama.

Not satisfied, I reached the border with France, passing several forts dotting the area.

After descending the hairpin bends leading to Panice Soprana, I returned to my Opel “Mokka”, completing a tour of more than 50 kilometres which, with what I had done the previous day, fully satisfied all my expectations related to the Alta Via del Sale.