Benché sia passato quasi un anno, ci tengo a raccontare la vacanza di circa una settimana che mi sono regalato nell’agosto 2019. Nonostante avessi ancora ben vivi nella memoria i ricordi del viaggio in Giappone fatto giusto a cavallo dei mesi di maggio e giugno, non ho rinunciato a regalarmi una piccola vacanza che mettesse a frutto i giorni di ferie offerti dalla chiusura estiva dell’azienda per cui lavoro. Come l’anno precedente in Friuli, mi sono rifiutato di organizzare alcunché. Mi sono semplicemente imposto due direttive precise: godere della mia meravigliosa Fiat 500 con tanto di portabiciclette personalizzato e sfruttare le infinite opportunità offerte dalla mia bicicletta Atala a pedalata assistita. A questi due ingredienti ho aggiunto un semplice motto: zingarata verso nord.
Martedì 13 agosto sono partito da casa senza aver prenotato alcun alloggio e con un’idea di massima di dove sarei andato e cosa avrei fatto. Una zingarata alla “Amici Miei” durante la settimana di Ferragosto ha, ovviamente, dei rischi altissimi. Soprattutto per quanto concerne l’alloggio, è necessario mettere in preventivo di non riuscire a trovare dove passare una o più notti ma, con un poco di spirito di adattamento e di avventura, tutto ciò è nettamente compensato dall’assoluta libertà che una vacanza del genere offre.
Tutto ciò premesso, sono arrivato sul Lago di Garda con l’intenzione di fermarmi a Toscolano Maderno, paese sulla costa occidentale del lago dove avevo già avuto occasione di alloggiare quando andai alla scoperta della pista ciclabile di Limone sul Garda prima e della Strada delle 52 Gallerie poi. Raggiunto il lago poco dopo mezzogiorno, ho preferito fermarmi a Salò per sfuggire alla coda interminabile di auto in risalita lungo la provinciale. Ho, quindi, parcheggiato la mia bellissima Fiat 500 e, scaricata la bici, sono partito per una prima esplorazione del paese col favore di una bellissima giornata.
Ritornato all’auto un paio d’ore dopo, ho raggiunto Toscolano Maderno senza difficoltà ed ho trovato posto in un ottimo ostello che mi ha piacevolmente sorpreso per struttura, camere e costi nonché per la comodità del parcheggio interno. La mattina del giorno dopo, ho prontamente inforcato la bici e, preso il battello, ho raggiungo Torri del Benaco sulla sponda opposta del Lago di Garda.
Da Torri del Benaco ho iniziato un lungo giro in bici che mi ha riportato a Toscolano Maderno e mi ha fatto scoprire le bellezze del versante meridionale del Lago di Garda. Così facendo, ho avuto occasione di apprezzare l’ottima rete di piste ciclabili che percorre tutto il versante orientale del lago, da Torri del Benaco a Desenzano del Garda. Percorsi ciclopedonali che, facendo eccezione per le sole aree occupate dai parchi divertimenti di Gardaland e Movieland, sono per lo più lungo la costa permettendo di godere di panorami eccezionali. Sicuro di non essere smentito, lascio che siano le seguenti foto a confermare quest’ultima affermazione.
GARDA-BARDOLINO-LAZISE
PESCHIERA DEL GARDA
SIRMIONE
DESENZANO DEL GARDA
Da Desenzano le cose si complicano assai per un ciclista. Il versante occidentale del Lago di Garda vede le montagne scendere direttamente nel lago. La costa è, conseguentemente, molto meno piana di quella orientale e manca lo spazio utile per una ciclabile che consenta di evitare la provinciale. Nel tardo pomeriggio, quindi, sono stato obbligato a percorrere strade congestionate da un traffico intenso e da code interminabili. Contesto davvero pessimo che ha decisamente reso insopportabili i venti chilometri necessari a raggiungere Salò che, esattamente come il giorno prima, mi ha offerto una pausa ristoratrice.
Da Salò sono tornato a Toscolano Maderno all’imbrunire. Giusto in tempo per un bell’aperitivo sul lago e per una ben meritata pizza a sera sopraggiunta.
Nel corso della giornata, ho percorso 76 chilometri che mi hanno offerto un paesaggio tanto unico da ben giustificare un turismo internazionale numeroso ed affezionato.