Come già anticipato nel precedente articolo dedicato al Lago di Garda e all’escursione sulla ciclabile sospesa di Limone sul Garda, ho sfruttato l’occasione per recarmi anche sul Pasubio che, dal lago, dista una cinquantina di chilometri. Percorrere la Strada delle 52 Gallerie era lo scopo principale della visita oltre al desiderio di conoscere una zona molto nota per gli avvenimenti che vi si svolsero durate la Prima Guerra Mondiale.
Arrivato in zona nel tardo pomeriggio di venerdì 28 luglio, ho alloggiato le due notti seguenti presso l’albergo “Al Passo” che, come dice il nome, è strategicamente collocato lungo la statale che attraversa le montagne all’altezza del Pian delle Fugazze. Benché raramente mi dedichi ad elogi dei luoghi dove pernotto, nel caso in oggetto faccio volentieri un’eccezione perché l’albergo si è dimostrato perfetto per l’occasione. Rustico ma confortevole, mi ha permesso di gestire al meglio le escursioni a piedi per le quali mi trovavo sul posto e, soprattutto, si è dimostrato dotato di un ristorante molto ben gestito ove, senza inutili raffinatezze, ho mangiato molto bene a prezzi più che onesti. Mi permetto di consigliarlo vivamente a tutti coloro che volessero ripetere la mia esperienza a condizione che non pretendano un cinque stelle dotato di terme in un’area che, come quella del Pasubio, è votata a ben altro.
Della Strada delle 52 Gallerie sono venuto a conoscenza sfogliando una rivista di escursionismo dal dentista. La coincidenza può sembrare poco favorevole ma, in realtà, mi ha permesso di sapere di un’opera al limite della capacità umane realizzata in tempi record nel periodo del primo conflitto mondiale. La necessità, infatti, di portare rifornimenti lungo un percorso protetto dal fuoco avversario fino alle trincee in alta quota impose la realizzazione di questa mulattiera lunga sei chilometri che, con un dislivello di 800 metri, si inerpica attraversando la montagna in ben 52 gallerie che danno il nome al percorso stesso. Per maggiori dettagli storici, potete fare riferimento a questo link: http://www.stradadellegallerie.it/la-strada-delle-52-gallerie/
La Strada delle 52 Gallerie inizia a 1.200 metri, a Bocchetta di Campagna ove un parcheggio consente agli escursionisti di lasciarvi l’auto. Sul posto si arriva tramite una strada che inizia dal Passo Xomo a 1.050 metri di altezza. Convinto di poter raggiungere il parcheggio di Bocchetta di Campagna, è stata con grande sorpresa che, arrivato al Passo Xomo verso le 9:30 del mattino, ho dovuto costatare la chiusura della strada di accesso a causa della quantità di auto riversatasi nel relativo parcheggio in quel sabato 29 luglio. Sono, quindi, tornato in parte sui miei passi e parcheggiato un po’ più a valle non appena uno spiazzo me lo ha consentito. Qui, una giornata che avrebbe dovuto essere dedicata al solo escursionismo a piedi, si è trasformata in un biathlon inaspettato. Avendo, infatti, con me la bicicletta usata sul Lago di Garda, ho deciso di raggiungere Bocchetta di Campagna in bici invece che forzatamente a piedi. Sapevo che il dislivello non sarebbe stato facile da affrontare ma avevo, altresì, la certezza che le due ruote mi sarebbero state assai agevoli per tornare all’auto a fine giornata. È così che ho potuto fare qualche foto con la mia fedele bicicletta anche sul Pasubio, compiacendomi di averla con me in una giornata di cui temevo di rammaricarmi di averla inutilmente portata.
La mia personale opinione è che la Strada delle 52 Gallerie offra panorami tanto spettacolari quanto ardita fu l’impresa di costruirla. Non mi dilungherò in elogi preferendo lasciar parlare le immagini sottostanti. Raccomando solo, nel caso vogliate percorrerla anche voi, di non sottovalutare il tracciato. Munitevi di tutti gli equipaggiamenti per una seria escursione in alta montagna (scarponi compresi) e di una torcia elettrica in quanto una decina di gallerie sono tanto lunghe da essere avvolte dalle tenebre nelle parti più interne. È impossibile attraversarle senza una adeguata fonte di luce.
La Strada delle 52 Gallerie conduce fino a 1.900 metri ove sorge il rifugio Achille Papa. Al mio arrivo il posto era affollatissimo poiché vi convergono almeno tre diversi sentieri. Ciononostante sono riuscito a concedermi una fresca birra, un panino, un buon dolce e, soprattutto, ho acquistato, come consolidata tradizione vuole dopo un’escursione particolarmente importante, una spilla dedicata che ho aggiunto al mio spettacolare zaino vintage.
Il rifugio, come mi era già stato anticipato telefonicamente, era al completo perciò non ho potuto fermarmi per la notte. La cosa non mi ha turbato troppo in quanto già dal primo pomeriggio il tempo si era guastato. Nuvole sempre più basse impedivano di spaziare con lo sguardo lungo tutto l’arco alpino e qualche ora dopo è arrivato anche un violento temporale che mi ha preso in pieno. Anche a seguito di ciò, ho apprezzato la possibilità di tornare a Bocchetta di Campagna percorrendo una comoda strada bianca. Indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, infatti, la Strada delle 52 Gallerie rischia di essere particolarmente pericolosa in discesa; senza sottovalutare il fatto che è sempre un piacere ritornare al punto di partenza evitando di rifare la stessa strada dell’andata. Recuperata la bicicletta sono rapidamente tornato all’auto e rientrato in albergo.
La mattina dopo sono partito per tornare a casa pienamente soddisfatto della duplice esperienza fatta. A patto che non vi spaventi camminare in alta montagna e fare un poco di fatica, consiglio vivamente di percorrere la Strada delle 52 Gallerie perché, oltre a concedere panorami spettacolari, rappresenta un vero e proprio balzo nella storia della nostra nazione.