E’ passato ormai un anno da quando entrai finalmente in possesso della lungamente attesa Fiat “500” di cui ho già ampliamente parlato in precedente scritto. Il mio innamoramento per essa non accenna a diminuire ma, al contrario, aumenta sempre più. Non perdo occasione di coccolarla più che posso ed è con rammarico che devo prendere atto di aver già percorso, in un solo anno, più di 20.000 chilometri a causa del lungo tragitto che devo fare quotidianamente per andare e tornare dall’ ufficio. Con l’inizio dell’anno, ho deciso di affrontare una spesa precedentemente rimandata e finalizzata a consentirmi di unire la passione per la bicicletta con la “500” più bella del mondo che ho la fortuna di guidare ogni giorno. Per fare questo ho riesumato il portabiciclette che utilizzavo sulla precedente Ford “Focus”. Prodotto dalla società olandese Twinny Load, permette di trasportare due biciclette in modo agevole e sicuro in quanto non è necessario sollevarle sul tetto o appenderle al lunotto posteriore. Il portabiciclette in questione è, infine, perfettamente omologato in quanto dotato di luci proprie ed estremamente resistente grazie ad una struttura portante in metallo.
Non è, però, tutto oro quel che luccica: il portabiciclette in oggetto necessita di un gancio di traino. Questo non perché sia un carrello dotato di ruote ma semplicemente perché il portabiciclette, restando sospeso per circa mezzo metro oltre il posteriore dell’auto, si ancora al gancio stesso. Se ciò consente comodità, resistenza e sicurezza, impone in contropartita di dotare il veicolo di un gancio. Il costo di quest’ultimo, dell’omologazione e della manodopera necessaria va a sommarsi al prezzo del portabiciclette per un costo totale tutt’altro che esiguo. Nonostante la scarsa economicità dell’intera operazione, restano evidenti i vantaggi offerti rispetto ad un portabiciclette molto più economico e, nel mio caso, ha fortemente giocato a mio favore il fatto di essere già in possesso del portabiciclette che, per le sue caratteristiche, è adattabile a qualunque automobile.
Ho, quindi, fatto dotare la mia fedele “500” di gancio di traino che, come prassi recente, è perfettamente amovibile permettendo di applicarlo solo quando necessario.
Sul gancio vero e proprio, ho poi istallato i supporti per il portabiciclette.
A questo punto, vi sembra possibile che il sottoscritto si accontenti di montare il portabiciclette e partire? Certo che no! Sempre alla ricerca di originalità e di un tocco fashion, ho deciso di smontare il fascione in plastica del portabiciclette scomponendolo in tutte le sue componenti.
Fatto ciò mi sono procurato presso www.vernicispray.com, sito specializzato in colori originali per automobili, non solo il “Giallo Sole Pastello” della mia “500” (codice 712A, come si evince da una targhetta apposta sul lato sinistro del portellone posteriore) ma anche il protettivo lucido e lo speciale aggrappante per una perfetta aderenza del colore su materie plastiche come il paraurti in questione. Se questi ultimi due sono disponibili in bomboletta, per il colore ho avuto a disposizione l’opzione bomboletta spray o barattolo. Ho optato per il secondo in quanto ho giustamente supposto che la qualità del lavoro sarebbe stata nettamente più alta e non è certo l’uso di una pistola a spruzzo a spaventarmi. Tale scelta si è dimostrata la più saggia anche perché, essendo il primer trasparente, ho dovuto provvedere ad un secondo barattolo di colore per coprire adeguatamente il nero della plastica. Non oso pensare quanto mi sarebbero costate tutte le bombolette necessarie per fare il medesimo lavoro.
Preparati i pezzi e ricoperti di aggrappante, ho steso il colore con una pistola a spruzzo da carrozzeria. Ho applicato il protettivo a colore ancora umido così da permettere ai due materiali (colore e protettivo) di fondersi correttamente fra loro. Trascorse non meno di 48 ore per una corretta e completa asciugatura, ho rimontato il tutto.
Si è trattato di un lavoro tutt’altro che facile. Il colore deve essere diluito correttamente e steso in modo uniforme evitando colature ed accumuli eccessivi. Qualche punto l’ho dovuto riprendere ma nel complesso sono molto soddisfatto del risultato finale che credo dimostri la qualità dei materiali usati e la professionalità della mano del sottoscritto. Oso dire che il portabiciclette sembra fornito di serie dalla Fiat per quanto il colore è perfetto e mi riempie di grande orgoglio questo duetto assolutamente unico con la mia “Chicca”!
Caricata la bicicletta, non resta che partire!
Grazie Andrea! Un bellissimo lavoro e un articolo molto dettagliato! Alla prossima
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Grazie mille a voi per avermi permesso di avere i materiali necessari senza i quali non avrei mai potuto fare questo lavoro e grazie mille anche per aver commentato su questo mio piccolo Blog! 🙂 🙂
Alla prossima davvero! 🙂
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