22 Sdkfz 251-7 Militracks 2019

Uno dei principi cardine della Blitzkrieg fu la strettissima collaborazione fra l’arma corazzata e tutte le altre branche dell’esercito, aviazione compresa. La Wehrmacht fu forgiata allo scopo di dare vita a Panzerdivision le cui componenti agivano tutte per dare il massimo supporto ai reggimenti corazzati, compito dei quali era sfondare il fronte avversario e dilagare nelle retrovie dello stesso. In quest’ottica si capovolsero le regole consolidatesi nel corso della Prima Guerra Mondiale e i carri armati, acquisito ruolo dominante nella nuova guerra meccanizzata, non ricoprivano più l’incarico di supportare l’attacco della fanteria ma, al contrario, era quest’ultima a dover accompagnare i carri armati per garantirne la protezione ravvicinata. Per fare questo la fanteria necessitava di veicoli di trasporto in grado di muoversi alla stessa velocità dei Panzer e sufficientemente corazzati da poter sfidare il fuoco avversario. Per rispondere a queste esigenze fu sviluppata la famiglia dei semicingolati Sdkfz.251 (Sonderkraftfahrzeug 251) Mittlere Schützenpanzerwagen che diventarono la cavalcatura ufficiale dei Panzergranadier, la fanteria meccanizzata tedesca. L’Sdkfz.251 fu oggetto di costanti migliorie finalizzate a irrobustirne la struttura ed a semplificarne la produzione (da Ausf.A a Ausf.D) e fu declinato in una lunga serie di sottoversioni differenti per equipaggiamenti ed armamenti (da Sdkfz.251/1 a Sdkfz.251/23).

Una delle varianti più importanti a causa del ruolo fondamentale ricoperto, fu l’Sdkfz.251/7 “Pionierpanzerwagen”. Tale veicolo fu espressamente sviluppato per i genieri che, al seguito dei reparti combattenti, dovevano garantire l’eliminazione di tutti quegli ostacoli naturali o artificiali che potevano rallentare o fermare l’avanzata dei Panzer e dei Panzergranadier. La distruzione di sbarramenti, la costruzione di ponti e la creazione di corridoi sicuri nei campi minati erano parte del pericoloso lavoro dei genieri militari che dovevano fare tutto ciò sotto il fuoco nemico. L’Sdkfz.251/7 garantiva un minimo di protezione ai genieri almeno in fase di spostamento, era dotato di vani interni aggiuntivi per il materiale utile al personale trasportato e, soprattutto, era equipaggiato con due passerelle che, agganciate alle paratie esterne del veicolo, permettevano il superamento di fossi e piccoli percorsi d’acqua. Tali passerelle essere unite fra loro così da aumentare l’estensione della trincea superabile.

Il Militracks è evento in cui non manca una nutrita presenza di Sdkfz.251. Ne è prova l’articolo dedicato al bellissimo Sdkfz.251/1 Ausf.D presente al Militracks 2018. Consacro ora questo scritto all’Sdkfz.251/7 Ausf.D che avevo già mostrato nella presentazione generale del Militracks 2018 ma che, essendo presente anche al Militracks 2019, sono riuscito a fare oggetto di una serie più corposa di fotografie che mostro qui sotto augurandomi che siano di interesse agli appassionati ed ai modellisti che dovessero incappare nel mio blog.

L’esemplare in questione è stato oggetto di un restauro che giudicherei superficiale o comunque migliorabile. Ritengo, infatti, che non regga il confronto col sopra citato Sdkfz.251/1 Ausf.D né, tantomeno, con il Sdkfz.251/7 Ausf.D appartenente alla collezione del Deutsches Panzermuseum di Munster. Ciononostante, gli Sdkfz.251 sono sempre uno spettacolo per gli occhi e non fa eccezione questo esemplare che si avvantaggia anche per essere di una versione raramente sopravvissuta alla guerra.