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Uno dei principi cardine della Blitzkrieg fu la strettissima collaborazione fra l’arma corazzata e tutte le altre branche dell’esercito, aviazione compresa. La Wehrmacht fu forgiata allo scopo di dare vita a Panzerdivision le cui componenti agivano tutte per dare il massimo supporto ai reggimenti corazzati, compito dei quali era sfondare il fronte avversario e dilagare nelle retrovie dello stesso. In quest’ottica si capovolsero le regole consolidatesi nel corso della Prima Guerra Mondiale e i carri armati, acquisito ruolo dominante nella nuova guerra meccanizzata, imposero alla fanteria il compito di accompagnare la loro avanzata e di garantirne la protezione ravvicinata. Per fare questo la fanteria necessitava di veicoli di trasporto non solo in grado di tenere il ritmo imposto dai Panzer ma anche sufficientemente corazzati da poter sfidare il fuoco avversario ed offrire un efficace supporto ai fanti sul campo. Per rispondere a queste esigenze fu sviluppata la famiglia dei semicingolati Sdkfz.251 Mittlere Schützenpanzerwagen che diventarono la cavalcatura ufficiale dei Panzergranadier, la fanteria meccanizzata tedesca. L’Sdkfz.251 non fu esente da numerose migliorie finalizzate a irrobustirne la struttura ed a semplificarne la produzione (da Ausf.A a Ausf.D) nonché da una lunga serie di sottoversioni specializzate per equipaggiamenti ed armamenti (da Sdkfz.251/1 a Sdkfz.251/23). L’ultima variante di questa prolifica famiglia di semicingolati fu l’Sdkfz.251/23 oggetto di questo ormai assai raro kit della Cyberhobby, branca secondaria della prolifica Dragon e nata per offrire soggetti di nicchia a tiratura limitata.

Non vi sono attualmente prove che l’Sdkfz.251/23 sia mai stato costruito. La guerra si interruppe prima che esso fosse messo in produzione e raggiungesse le truppe al fronte. Ciononostante si tratta di una variante particolarmente interessante in quanto rappresentò all’unico componente della famiglia degli Sdkfz.251 ad essere destinato a svolgere ruolo di veicolo esplorante. Tramite la chiusura del vano combattimento normalmente a cielo aperto, l’Sdkfz.251/23 sarebbe stato dotato della medesima torretta equipaggiante la versione più tardiva dell’Sdkfz.250/9, il Leichter Schützenpanzerwagen utilizzato nel corso di tutta la guerra principalmente nel ruolo di veicolo esplorante. La torretta, aperta superiormente, era armata col cannone automatico Kwk-38 da 2 cm (derivato dalla Flak-38) e con una Mg-42 coassiale a quest’ultimo. L’Sdkfz.251/23 sarebbe stato destinato a sostituire l’Sdkfz.250/9 permettendo l’interruzione della produzione di quest’ultimo e, in un’ultima fase, di tutta la famiglia dei Sdkfz.250. Se tale scelta si imponeva in un’ottica di razionalizzazione industriale e semplificazione logistica, resta evidente che, date la maggiori dimensioni dei Sdkfz.251 rispetto ai Sdkfz.250, l’Sdkfz.251/23 sarebbe stato meno furtivo del suo predecessore e, quindi, meno efficace nel ruolo di veicolo esplorante rispetto al Sdkfz.250/9.

Il kit Cyberhobby è di ottima fattura e di qualità comparabile con i kit Dragon essendo, nei fatti, la combinazione di stampi realizzati per le scatole di montaggio commercializzate dalla casa madre. Di particolare nota è la presenza della sovrastruttura con le caratteristiche tipiche dei Sdkfz.251 di produzione tardiva. Mi riferisco in particolar modo al portello di accesso al motore ad un solo battente ed allo sportello aggiunto per poter procedere facilmente alla manutenzione del radiatore.

L’ Sdkfz.251/23 è un soggetto decisamente imperdibile per un appassionato come sono io di veicoli tedeschi anche solo progettati. A rendere il kit in oggetto ulteriormente appetibile è la sua qualità che, infatti, lo ha reso estremamente raro e oggetto di quotazioni al limite dell’inverosimile.