
Nel corso delle mie uscite in bici ho avuto spesso occasione di spingermi fino al Lago Maggiore. Poco prima di Pasqua, partendo da casa, ho raggiunto Sesto Calende percorrendo la ciclabile del Canale Villoresi e del Naviglio grande. In un’altra occasione, ero arrivato fino ad Angera e Ranco in una gita domenicale in compagnia. Più spesso ho avuto occasione di visitare sulle due ruote il lato piemontese del lago, da Stresa fino a Varbania. Mi era per lo più sconosciuto il versante lombardo del Lago Maggiore, tant’è che posso dire di non essere mai andato oltre Ranco, il piccolo paese subito a nord di Angera e della sua nota rocca. Ho posto parzialmente fine a questa mancanza venerdì 7 maggio partendo da Sesto Calende e raggiungendo in bici Porto Valtravaglia.
Approfittando di un venerdì di cassa integrazione e di una giornata di bel tempo, ho deciso di muovermi presto da casa con la mia fedele Fiat 500 e, grazie al relativo portabiciclette, ho raggiunto Sesto Calende ed inforcato la bici poco dopo le otto del mattino. Percorsi una decina di chilometri abbondanti lungo la Provinciale 69, di cui solo un paio su ciclabile, ho raggiunto Angera alle nove del mattino dove mi sono concesso una bella colazione presso la pasticceria “Sant’Arialdo”.
Da Angera sono entrato nel Parco della Quassa, un’ampia zona verde fra Ranco e Ispra facilmente percorribile in bicicletta. Tale parco permette di evitare la Provinciale 69 il cui tracciato è in questo punto lontano dal lago.
Ad Ispra ho potuto apprezzare la bella vista sul Lago Maggiore nonché il curato fascino degli edifici storici della piccola cittadina.
Da Ispra mi sono impegnato in una lunga pedalata fino a Laveno percorrendo per tutto il tragitto la Provinciale 69. Non ci sono, infatti, valide alternative alla strada in oggetto se si vuole restare il più vicino possibile al lago. Salvo qualche sporadico camion, il traffico non è stato fastidioso come si potrebbe supporre benché abbia certamente giocato a mio favore l’aver scelto un venerdì per questa gita lacustre. Durante il weekend e, in particolare, di domenica, le condizioni del traffico sarebbero state certamente proibitive per l’uso della bicicletta in ragionevole sicurezza. Ciò detto, sono arrivato a Laveno verso mezzogiorno e mezzo e, dopo un breve giro in centro, mi sono accomodato al ristorante “Il Burchiello” dove ho gustato un’ottima pizza napoletana sul lungolago.
Su Laveno incombe il Monte Sasso del Ferro alla cui sommità è possibile arrivare con una funicolare. Il luogo mi è ben noto perché vi ero salito in un’escursione raccontata in un articolo di qualche tempo fa.

Superato un fastidioso tratto di strada in galleria, sono arrivato a Porto Valtravaglia passando per i paesi di Caldè (che si affaccia sul lago) e di Castello (sulla sommità di un’altura).
Da Porto Valtravaglia sono rientrato seguendo più o meno la stessa strada non mancando, però, di fermarmi a Ranco per un aperitivo sul lago presso “Il Molo di Ranco”.
Sono tornato alla mia Fiat 500 in attesa a Sesto Calende verso le otto e mezza di sera percorrendo in tutto 105 chilometri con la mia fedele Atala a pedalata assistita.
English Language
During my cycling trips, I have often had the opportunity to go to Lake Maggiore. Shortly before Easter, starting from home, I reached Sesto Calende along the Villoresi Canal and Naviglio Grande cycle path. On another occasion, I came to Angera and Ranco on a Sunday trip with friends. More often I visited the Western side of the lake, from Stresa to Varbania. The Eastern side of Lake Maggiore was mostly unknown to me. I put a partial end to this lack last May 7th, leaving Sesto Calende and reaching Porto Valtravaglia by bike.
I decided to leave home early with my Fiat 500 and, thanks to its bicycle rack, I reached Sesto Calende shortly after eight o’clock in the morning. After about ten kilometers, I reached Angera at nine o’clock in the morning, where I had a nice breakfast at the “Sant’Arialdo” bakery.
From Angera, I entered into Quassa Park, a large green area between Ranco and Ispra that is easily accessible by bicycle.
At Ispra I was able to appreciate the beautiful view of Lake Maggiore as well as the well-kept charm of the historic buildings of the small town.
Leaved Ispra, I arrived to Laveno at around 12.30 p.m. and, after a short tour of the town centre, I took a seat at ‘Il Burchiello’ restaurant where I enjoyed an excellent Neapolitan pizza on the lakeside.
After an road in a tunnel, I arrived in Porto Valtravaglia passing through the villages of Caldè (which overlooks the lake) and Castello (on the top of a hill).
From Porto Valtravaglia, I returned along more or less the same route, but I did not fail to stop in Ranco for an aperitif on the lake at “Il Molo di Ranco”.
I returned to my Fiat 500 in Sesto Calende at about eight o’clock in the evening, covering a total of 105 kilometres with my Atala pedal-assisted bike.