Dopo Urbino ed il Conero, la mia ciclovacanza dell’estate 2020 è proseguita con alcuni giorni trascorsi a Fabriano, città nota per l’antica tradizione legata ai prodotti cartacei e per le vicine Grotte di Frasassi. A Fabriano ho alloggiato da sabato 15 a lunedì 17 agosto non mancando di dedicare l’intera giornata di domenica ad un lungo giro in bici di cui racconterò qui di seguito. Anche in questo caso si è trattato di un’esplorazione che, grazie ad alcuni preziosi suggerimenti di un’amicizia locale ed al supporto di Google Map, mi ha permesso di addentrami in zone inaspettatamente selvagge e di godere di panorami mozzafiato.

Fin dalle prime ore del mattino, domenica 16 agosto si è palesata come un’altra bellissima giornata di sole dal cielo di un blu intenso e luminoso. Uscito dal B&B dove alloggiavo ho imboccato la Strada Provinciale 15 che mi ha accompagnato per gran parte del percorso e che, insieme alla Strada Provinciale 29, mi ha condotto fra piccole bellezze inaspettate e grandi panorami naturali; il tutto con la piacevolezza dovuta ad un traffico veicolare praticamente inesistente.

Prima tappa significativa, il piccolo borgo di Collamato la cui piazza centrale mi ha profondamente colpito per l’ampiezza e per le suggestioni create dalla chiesa e dagli edifici medioevali che vi si affacciano.

Ripresa la bici, mi sono ulteriormente addentrato fra i rilievi montuosi arrivando fino a Esanatoglia, altro bel paese il cui borgo mi ha colpito molto per le pietre particolarmente chiare con cui è costruito.

Uscito da Esanatoglia, ho imboccato la Strada Provinciale 29 che mi ha condotto fra le zone più selvagge e suggestive che ho visitato in quei giorni di vacanza. Serpeggiando fra i monti in direzione della sella di Monte Gemmo che permette di ridiscendere a valle, la provinciale mi ha fatto scoprire un’area dalle grandi suggestioni naturali dovute a fitti boschi di un verde accecante punteggiati da antichi edifici che testimoniano l’importanza storica di quella strada.

Ridisceso a valle, sono arrivato a Pioracco. Si tratta di un antico borgo di origine romanica che sorge nella valle creata dal Fiume Potenza nel punto in cui vi confluiscono numerosi torrenti grazie al restringimento dovuto ai monti circostanti. Ciò ha reso Pioraco una vera e propria città d’acqua la cui lunga storia si evince facilmente dai numerosi edifici di diverse epoche.

Pioraco mi ha accolto con una piccola sagra di paese che mi ha permesso di riposarmi e rifocillarmi molto piacevolmente.

Lasciata Pioraco, mi sono diretto verso Matelica attraversando un contesto paesaggistico davvero splendido.

Matelica è una cittadina con un grande centro storico che merita certamente una visita ed in cui mi sono concesso due passi e qualcosa di fresco prima di prendere la strada che ma ha riportato sulla Provinciale 15 e, quindi, a Fabriano.

Si è così conclusa, intorno alle otto e mezza di sera, l’unica giornata in bici trascorsa a Fabriano. 80 chilometri totali così intensi e suggestivi da avermi dimostrato ancora una volta quanto le due ruote siano ideali per scoprire luoghi ed ambienti di tale bellezza.