Masamune Shirow è uno dei miei fumettisti ed illustratori giapponesi preferiti. I suoi manga sono immediatamente riconoscibili non solo per lo stile originale ed estremamente dettagliato ma anche per le trame complesse ed affascinanti che hanno, a pieno titolo, rinnovato e ampliato esponenzialmente quel mondo immaginifico che porta il nome di cyberpunk. In bilico fra racconto bellico e temi sempre più attuali quali le differenze fra essere umano ed intelligenza artificiale, i suoi fumetti, dopo trenta e più anni, continuano ad essere un punto di riferimento per la narrativa di genere ed oggetto di sviluppi apparentemente inesauribili. Basti citare “Ghost in the Shell” che, raggiunto il palcoscenico internazionale grazie al film d’animazione diretto da Mamoru Oshii, è stato recentemente trasposto da Hollywood nell’omonimo film dal vivo con Scarlett Johansson nei panni del Magg. Motoko Kusanagi.
Se le principali opere di Masamune Shirow continuano a vivere in modo autonomo grazie a sempre nuove produzioni (è recentemente stata annunciata una nuova serie animata per “Ghost in the Shell”), il loro creatore vive in una sorta di limbo da circa vent’anni. Masamune Shirow sembra essersi completamente disinteressato non solo alle sue stesse creazioni ma al mondo del fumetto in generale. È possibile che questo sia dovuto alle pressioni dell’editoria giapponese i cui celerissimi tempi poco si conciliano con lo stile preciso e dettagliato dell’autore. Shirow potrebbe, quindi, aver deciso di sfruttare il successo ottenuto per sottrarsi allo stress generato dal mondo del fumetto nipponico e dedicarsi a progetti più facilmente gestibili. Tale intenzione sarebbe encomiabile se non fosse che l’autore sembra essersi perso in produzioni che hanno poco di quella geniale originalità con cui ci aveva abituati negli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo. Dopo un pausa di cinque e più anni, è un decennio abbondante che Masamune Shirow si dedica a racconti di genere hentai il cui punto di forza non è certamente la storia narrata. A tali prodotti si alternano, per la gioia dei vecchi fan come me, nuovi libri d’illustrazioni che vanno ad arricchire l’ormai storica collana “Intron Depot”.
Pubblicato ad inizio anni ’90, “Intron Depot” è stato il primo volume dedicato alle illustrazioni di Masamune Shirow ed ha funto da capostipite ad una lunga genia che, con valore altalenante, ha raccolto le immagini realizzate dall’autore nel corso della sua carriera. Proprio all’ottavo volume Intron Depot 8 “Bomb Bay” avevo dedicato un articolo in questo blog ed ora sono a parlare di Intro Depot 9 “Barrage Fire”, ultimo nato della collana.
Intron Depot 9 “Barrage Fire” raccoglie le illustrazioni realizzate da Masamune Shirow dal 1998 al 2017. Si tratta di immagini realizzate per varie finalità, libri di narrativa e videogiochi compresi. L’uso della tavoletta grafica consente all’autore di realizzare opere dalla complessità e dalla profondità sorprendenti senza per questo perdere il fascino del tratto e dello stile tipico dell’artista.
La qualità del libro è, come usuale per la collana “Intron Depot”, eccellente sia per quanto concerne lo spessore e la consistenza della carta che per la precisione e lucentezza della stampa. A dare ulteriore valore a Intron Depot 9 “Barrage Fire” sono i soggetti rappresentanti che concernono per lo più temi fantascientifici. I seguaci di più vecchia data di Masamune Shirow apprezzeranno certamente questo aspetto che permette di ritrovare l’autore alle prese con ambientazioni e personaggi a lui decisamente congeniali.
In quanto assai apprezzate dal sottoscritto, segnalo anche alcune tavole dedicate ad ambientazioni steampunk ove l’amore per i dettagli di Shirow raggiunge massima espressione grazie tanto ai vestiti ottocenteschi dei personaggi quanto alle complesse macchine rappresentate.
Concludo consigliando l’acquisto di Intron Depot 9 “Barrage Fire” a tutti i fan di Masamune Shirow. Ritengo, al contrario, che chi si avvicina a quest’autore per la prima volta dovrebbe preferire i primi due volumi della collana “Intron Depot” in quanto certamente più pregni di quella che è l’essenza dello stile e del pensiero artistico di questo straordinario autore.