GHOST IN THE SHELL 2.0 & GHOST IN THE SHELL INNOCENCE

Ghost in the Shell Night

La sera di mercoledì 11 marzo 2014, nei cinema che hanno aderito all’iniziativa di Nexo Digital (http://www.nexodigital.it), gli appassionati hanno potuto godere della proiezione di due film dedicati all’opera simbolo del cyberpunk made in Japan: “Ghost in The Shell”. Per la precisione si è trattato delle pellicole “Ghost in the Shell 2.0” e “Ghost in the Shell – Innocece”. Solo quest’ultimo passò brevemente nei cinema italiani nel 2006 (due anni dopo la sua realizzazione). Ricordo di averlo visto per la prima volta in tale occasione, in una sala praticamente vuota.  La stessa cosa, per fortuna, non è avvenuta in questo caso ma, comunque sia, non si è certo replicata la grande affluenza generata dalle precedenti iniziative Nexo correlate ai film di “Evangelion”.

“Ghost in the Shell 2.0” è una versione aggiornata dello splendido film del 1995 che ha determinato l’ingresso dell’animazione giapponese nel circuito internazionale del cinema di fantascienza d’autore. Rappresenta un equilibrio perfettamente riuscito fra il complesso e geniale manga omonimo di Masamune Shirow con la miglior letteratura cyberpunk dell’epoca. Si tratta di una pellicola particolarmente apprezzabile in quanto riesce molto sapientemente a cogliere quanto di più cinematografico contenuto nel manga originario senza, però, farsi condizionare dalle complesse sottotrame e dalle tematiche fin troppo articolate che rendono la lettura dell’opera di Shirow tanto affascinante quanto ostica. Questa versione 2.0 fu realizzata in Giappone nel 2008 aggiornando, con la computer grafica, alcuni spezzoni della versione originaria. Si tratta di un lavoro molto ben riuscito che ha anche il pregio di amalgamarsi correttamente al resto della pellicola ma, in tutta onestà, il film originario, nonostante i suoi anni, non necessitava di tali interventi. La qualità della fattura e della trama è tale da poter sfidare gli anni ancora a lungo. Nexo Digital ha approfittato di tale variante 2.0 per realizzare un doppiaggio del tutto nuovo e sicuramente molto più fedele all’originale giapponese. Il lavoro fatto è di notevole qualità e non si rimpiange assolutamente né il vecchio adattamento né le voci precedenti. Al contrario la storia risulta più chiara e fruibile, elemento di non poca importanza considerando che “Ghost in the Shell” resta in ogni caso un film per palati preparati e certamente non destinato all’apprezzamento del grande pubblico. Unica nota a mio avviso dolente è la mancanza nel 2.0 della frase simbolo di tutto il film nonché battuta finale di Motoko Kusanagi dopo essersi risvegliata a seguito dei fatti che l’hanno portata a fondersi con il Marionettista o Programma 2501: “Ed ora dove andrà quest’essere appena nato? La rete è così vasta ed infinita!”. E’ un frase ad effetto che, in tutta onestà, mi è mancata molto soprattutto perché chiude il film dando allo spettatore quell’ultimo, fondamentale spunto per cogliere l’essenza stessa del film.

“Ghost in the Shell – Innocece” è il secondo ed ultimo film dedicato all’opera di Masamune Shirow. Realizzato nel 2004 offre emozioni visive tecnicamente superiori al precedente ma resta decisamente inferiore a quest’ultimo. A mio parere per due ragioni principali: (i) non aggiunge niente alla storia di Motoko e della sua fusione col Marionettista, in quanto tratta un crimine del tutto indipendente su cui sono chiamati ad investigare Batou e Togusa; (ii) la storia resta incolore e poco comprensibile in quanto non è gestita in un modo tale da comunicare pienamente allo spettatore i cardini tanto essenziali quanto sorprendenti del crimine in oggetto. Lo stesso errore non lo commette il manga ove, al contrario, è ben delineata la realtà del mercato di androidi destinati al piacere sessuale degli uomini e come, per rendere il prodotto più “umano” e quindi appetibile, una grande società di robotica rapisse giovani ragazze disagiate per duplicarne il “ghost” (l’anima in senso lato) e inserirlo nella programmazione degli androidi, anche se ciò comporta la riduzione a vegetale della cavia umana di turno.

Per gli interessati ricordo che oltre ai citati film ed al manga di Masamune Shirow, a “Ghost in the Shell” sono dedicate anche due splendide serie televisive  “Ghost in the Shell – Stand Alone Complex” e la nuovissima “Arise” le cui due prime puntate passeranno al cinema mercoledì 2 aprile 2014 sempre su iniziativa di Nexo Digital.