Torno a parlare con grande ritardo del mio viaggio in Giappone svoltosi fra gennaio e febbraio 2017. Mille altre cose mi hanno distratto da tale cronaca ma i ricordi sono ancora così vivi da non compromettere più di tanto il mio racconto. Cercherò nelle prossime settimane di colmare il divario temporale che ormai separa l’epoca in cui ho vissuto questa esperienza dagli articoli in cui li racconterò su questo blog. Non avendo certo potuto esimermi dal tornarci anche nel 2017, comincio con un luogo ormai iconico quale è il quartiere di Akihabara, già oggetto delle mie considerazioni ai tempi delle visite fatte nel 2015 e nel 2016.
Suggerisco ai più curiosi di voi di leggere quanto da me scritto negli articoli precedenti per ritrovarvi il completo caleidoscopio delle emozioni che ho provato nello scoprire e vivere il quartiere di Akihabara. Non mi pare opportuno tornare a ripetere quanto già scritto. Mi limiterò a dire che, anche tornandovi per la terza volta, resta confermata, sia in senso positivo che negativo, la totale follia di un luogo che, probabilmente, può esistere solo in una città come Tokyo.
Inutile dire che, fra le tante altre cose fatte, sono tornato nei due miei personali templi eretti al dio del modellismo presenti ad Akihabara. Vi ho, inevitabilmente, perso totalmente la testa come è doveroso e piacevole fare in luoghi del genere.
VOLKS
YELLOW SUBMARINE all’interno dell’Akihabara Radiokaikan
Proprio nel negozio Yellow Submarine, certamente quello maggiormente specializzato in modellismo, ho comprato il fantastico kit in 1/32 dello “Shinden”nell’edizione “Ah! My Goddess” della ditta giapponese Zoukei-Mura. Ho già avuto il piacere di recensire questo incredibile modello che, travolto dallo shopping compulsivo generato dalla meraviglia del punto vendita, ho arricchito con la serie completa di accessori aggiuntivi.
Che altro dire? Il quartiere di Akihabara è un luogo affascinante quanto terrificante sotto non pochi punti di vista. Se siete Nerd come me, non perderete l’occasione di immergervi nel quartiere. Rinunciate con gioia a qualunque raziocinio e sacrificate al quartiere almeno due giorni della vostra vacanza. Non ve ne pentirete. Se non siete dei Nerd ma siate animati da una positiva curiosità per ogni aspetto della realtà sociale giapponese, visitare Akihabara per qualche ora vi farà conoscere una realtà altrimenti inimmaginabile. Se, invece, non rientrate in nessuna delle due categorie sopra citate, dedicate il vostro tempo ad altro perché, per fortuna, il Giappone e la sua cultura offrono molto di meglio e molto di più.
Fa sempre piacere leggere notizie (e rileggere) i post del tuo viaggio in Giappone, Andrea, come ad es., quello riguardante il quartiere di Akihabara, quartiere che – come hai spiegato tu ( e mostrato dalle foto!) – ha 1 alta concentrazione di negozi di tutti i tipi, (giusto?) e, in attesa di nuovi articoli, 1 “bella ripassata”…. non guasta mai ! 😉
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Grazie Laura per i tuoi commenti sempre puntuali e positivi! 🙂
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