ITALIAN LANGUAGE
Nonostante quanto comunemente percepito dal grande pubblico, la Germania nazista scatenò la Seconda Guerra Mondiale con un esercito sostanzialmente impreparato all’impresa. Le innovative regole della Blitzkrieg consentirono successi sorprendenti ma dimostrarono i loro limiti al momento dell’invasione della Russia ove, i grandi spazi di tale teatro operativo, necessitarono di un immenso numero di veicoli e di soldati. Tale verità si dimostrò ancor più complessa ed insidiosa non appena si palesarono sul campo di battaglia i KV ed i T-34, due famiglie di carri armati russi contro cui la Wermacht era assolutamente impreparata. Iniziò così nel 1941 una corsa agli armamenti in cui l’industria bellica tedesca tentò di riequilibrare le forze in campo incrementando il numero e la qualità dei veicoli corazzati disponibili nonché dei cannoni anticarro in grado di assottigliare i ranghi delle maree corazzate sovietiche. In tale processo ebbe ruolo essenziale il Pak-40 da 7.5 cm, il principale cannone anticarro a disposizione dell’esercito tedesco dal 1942 in poi.
Il Pak-40 rispondeva all’essenziale esigenza di dotare le divisioni di fanteria tedesche di un’arma in grado di perforare le corazze dei carri russi da una distanza che garantisse il successo dell’impresa salvaguardando l’incolumità dell’arma e dei suoi serventi. Grazie alle prestazioni offerte dal cannone in fatto di velocità alla bocca ed alla massa del proiettile in grado di conservare la forza cinetica necessaria, il Pak-40 fu in grado di distruggere entro i 500 metri qualunque carro avversario con difficoltà crescenti solo nei confronti dei carri pesanti russi JS-2 di ultima generazione. Proprio grazie a tali, ottime capacità anticarro, il Pak-40 era nettamente superiore agli equivalenti cannoni avversari di egual calibro è fu utilizzato, nella variante KwK-40 (KampfWagenKanone-40) per armare i modelli principali di Stug. III/IV e Panzer IV, mezzi corazzati che rappresentarono l’ossatura portante della Panzerwaffe. Senza alcuna modifica, il Pak-40 fu anche adottato per essere montato su un’ampia pletora di Panzerjager e su veicoli come l’Sdkfz. 251/22, l’Sdkfz. 234/4 e l’RSO/4 così da garantire una, più o meno riuscita, piattaforma mobile al cannone.
Fu proprio quest’ultimo aspetto ad essere il tallone d’Achille del Pak-40. Per poter garantire al cannone la capacità di perforare le spesse e ben inclinate corazze del T-34, l’arma dovette subire un incremento di calibro e di dimensione del proiettile incamerato rispetto ai suoi più piccoli predecessori (3.7 cm Pak-36 e 5 cm Pak-38). Così facendo il Pak-40 crebbe in grandezza e peso riducendo gravemente la capacità dei suoi serventi di spostarlo a braccia e rendendo essenziale un veicolo cingolato per il traino e la movimentazione dello stesso. Non si trattò di un handicap da poco per un cannone destinato alla fanteria, soprattutto nel caso (sempre più frequente sul finire della guerra) di supremazia dell’artiglieria avversaria che, ovviamente, aveva come obiettivo primario la distruzione dei cannoni avversari pericolosamente palesatisi al primo colpo sparato.
Quando ad ottobre mi sono recato in Olanda per partecipare allo Scale Model Challenge 2017, ho avuto occasione di accertare la presenza a Zandoerle, paesino a poca distanza da Vessem dove alloggiavo, di un Pak-40 nella piazza principale. Non mi sono ovviamente lasciato sfuggire l’occasione di poterlo ammirare e, con mia grande sorpresa, mi sono trovato di fronte ad uno dei più bei Pak-40 che mi fosse mai capitato di contemplare. Catturato dalla popolazione insorta al sopraggiungere delle forze alleate nel corso dell’operazione Market Garden nel settembre del 1944, il Pak-40 di Zandoerle è molto ben restaurato ed in ottimo stato nonostante sia lasciato esposto agli agenti atmosferici.
Suggerisco a tutti gli interessati di non perdervi questo Pak-40 se vi trovaste di passaggio in zona. Merita sicuramente di essere ammirato ed ampiamente fotografato come mi è capitato di fare.
ENGLISH LANGUAGE
On last October, I participated to the Scale Model Challenge at Eindhoven. Near this city, in the central town square of Zandoerle, there is a 7.5 cm Pak 40, the main antitank gun of the German army during the WWII. Notwithstanding it is not protected by the weather, the Pak-40 of Zandoerle is in very good condition thanks to a wonderful restoration.
FRENCH LANGUAGE
En Octobre, je suis allé au Scale Model Challenge, un concours de maquette qui se tienne toutes les années près de Eindhoven. Pendant cette occasion, j’ai rendu visite au Pak-40 de Zandoerle, un petit village hollandais. Ce canon antichar est très bien conservé et restauré. Je vous conseille d’aller le voir si vous étés de passage.