13 Technik Museum Speyer

Nel raccontare le mie vacanze in Olanda nell’estate 2016, ho già avuto modo di anticipare come la cittadina tedesca di Speyer sia stata teatro della prima sosta del lungo viaggio che mi ha portato nei Paesi Bassi. Tale meta non fu da me scelta a caso. A Speyer, infatti, è collocata la sede distaccata del noto museo della scienza e della tecnica che ha base principale nella città di Sinsheim. Essendo quest’ultima troppo distante rispetto al percorso da me improntato per raggiungere Enkhuizen, mia destinazione finale in Olanda, ho deciso di approfittare dell’occasione per visitare la più comoda sede di Speyer.

Il museo (https://speyer.technik-museum.de/it/) sorge a poca distanza dal centro città ed è talmente grande da essermi a malapena bastate le quattro o cinque ore che ho potuto dedicare alla sua esplorazione. La collezione custodita nel Technik Museum di Speyer è vastissima ed i veicoli esposti sono tutti in ottime condizioni. Il museo non è, però, specializzato in alcuna tematica particolare. Non aspettatevi, quindi, una speciale cura o attenzione su qualche periodo storico o macchina in particolare. Non si tratta, in altre parole, di un museo prettamente militare come è il Deutsches Panzermuseum di Munster o il December  44 Museum di La Glaize. Il Technik Museum di Speyer è, nella sostanza, una colossale collezione privata di veicoli e macchinari che, ben tenuti e restaurati, gode di una eccellente sede. Volendo estremizzare a scopo goliardico, si potrebbe dire che si tratta di un enorme rigattiere.

Tutto ciò premesso, il museo non manca di offrire al visitatore opportune schede informative che in non pochi casi sono accompagnate da pannelli di approfondimento. Qui di seguito mostro una serie di foto con lo scopo di dare una panoramica esemplificativa ma non esaustiva di quanto presente nel museo. Non mancano aerei e mezzi della Seconda Guerra Mondiale. Non sempre essi sono al meglio del loro aspetto marziale ma non mancano casi meritevoli di essere trattati singolarmente come farò con articoli dedicati.

Una nota speciale la dedico alla bellissima BMW Isetta del museo, veicolo che adoro da sempre al pari della Fiat 500.

Di particolare importanza è la collezione di materiali inerenti Hermann Graf, asso della Luftwaffe con 212 vittorie a suo carico. Uomo dalla storia decisamente inusuale considerando che fu oggetto di una sorta di ghettizzazione da parte dei suoi ex commilitoni quando, fin dall’immediato dopo guerra, collaborò con i Sovietici nel programma voluto da questi ultimi allo scopo di potenziare la propria aviazione militare.

A poca distanza dall’esposizione su Graf, un Messerschmitt 109 G-4 si propone in tutta la sua magnificenza ad un visitatore che, purtroppo, rischia di essere distratto dalle troppe cose che lo circondano per poter apprezzare veramente l’unico esemplare di questa versione sopravvissuto alla guerra. Il Me-109 fu il principale caccia tedesco dell’ultima guerra. Sviluppato fino alla versione K-4 restò in servizio nonostante un’obsolescenza sempre più palese verso la fine del conflitto e mai compensata efficacemente dai vari potenziamenti a cui fu sottoposto nel tempo. Il G-4 è una delle versioni meno note di questo caccia. Essendo stata prodotta in un numero assai ridotto, rende l’esemplare del Technik Museum di Speyer particolarmente prezioso. Si potrebbe discutere sull’anonima mimetica apposta in fase di restauro ma si tratta di un’annosa questione comune a molti altri casi.

A mio parere il Technik  Museum di Speyer è un museo che merita una visita ma non giustifica un viaggio che abbia come unico scopo la visione dello stesso. Se vi capita di passare in zona non mancate di approfittatene ma per viaggi dedicati indirizzate i vostri sforzi su mete più appetibili. Concludo dicendo di non essere in grado di dire se la sede principale di Sinsheim meriti lo stesso giudizio ma suppongo di sì considerando le foto disponibili su Internet.