Nel corso del 2013 ho avuto la possibilità di recarmi in Germania per visitare alcuni siti imperdibili per un appassionato come me di storia militare della Seconda Guerra Mondiale. La meta principale fu certamente il Deutsches Panzermuseum di Munster (http://www.daspanzermuseum.de) ma non mancarono molte altre visite nelle zone circostanti di cui racconterò in futuri articoli.
Il Deutsches Panzermuseum è il risultato dell’apertura al pubblico nel 1983 della collezione appartenente alla Panzertruppenschule della Bundeswehr che sorge proprio a Munster. Nel caso quanto segue vi dovesse incoraggiare a visitare il museo, raccomando per prima cosa di non confondere Munster con Münster. Nel caso di errore, infatti, temo la delusione sarebbe cocente considerando che le due città, benché quasi omonime, sorgono a ben 300 chilometri di distanza fra loro. Ciononostante il dio benevolo degli appassionati di Panzer ha fatto sì che sia proprio Munster ad essere la più vicina ad Amburgo semplificando così non poco la trasferta per chi dovesse, come me, decidere si recarsi sul posto usufruendo di in comodo viaggio aereo fino a tale grande città portuale e noleggiare sul posto un’auto per raggiungere il museo.
Sono convinto che quanto seguirà qui sotto sarà più che sufficiente a dimostrare quanto il Deutsches Panzermuseum sia assolutamente da vedere ma, a completamento dell’esperienza, suggerisco vivamente di fare in modo che il vostro viaggio coincida con la domenica durante la quale, una volta all’anno, il museo organizza dimostrazioni dinamiche nel terreno a disposizione sul retro della struttura. Per esperienza diretta, posso assicurare che assistere anche alla parata di alcuni dei veicoli custoditi nel museo rende completa ed indimenticabile l’intera esperienza. Nel 2013, tale domenica era stata fissata per la metà di settembre ma è sempre meglio contattare direttamente il museo per le opportune conferme.
Il Deutsches Panzermuseum custodisce circa un centinaio di veicoli corazzati costruiti dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi. Per ovvi motivi la mia attenzione è stata quasi esclusivamente indirizzata al materiale inerente l’ultima guerra mondiale. Con mio grande piacere, il museo possiede una sorprendente collezione di materiale tedesco il cui numero e rarità di pezzi riesce a reggere il non facile confronto con Le Musée des Blindés di Saumur. In effetti, fare un confronto fra i due musei non è facile. Sinceramente non sono al corrente di quali e quanti dei mezzi custoditi nel Deutsches Panzermuseum siano in grado di muoversi e non tutti hanno uno stato di restauro comparabile con quelli presenti nella struttura francese. In compenso il museo tedesco custodisce veicoli che il concorrente francofono non possiede. La soluzione migliore, quindi, non può che essere la visita di entrambi! J
Qui di seguito mostro alcune panoramiche del museo in questione lasciando ad appositi articoli la trattazione nel dettaglio dei Panzer che più mi hanno appassionato. E’ inutile dire che è sempre affascinante vedere dal vivo mostri d’acciaio che si è abituati a contemplare in scale minute o su foto d’epoca. Penso che visitare un museo come questo sia un’esperienza da fare almeno una volta nella vita per chi, come me, ne è appassionato. Tra le altre cose, serve ad avvertire sulla propria pelle cosa volesse dire confrontarsi con essi e ciò è tanto vero che, davanti a tanto acciaio forgiato per uccidere, è fortissima ed inevitabile la presa di coscienza della fragilità del proprio corpo.
Oltre ai veicoli, era in corso di realizzazione una sala dedicata alle divise ed alle decorazioni dell’esercito tedesco fra cui, degno di grande nota, una bacheca interamente dedicata al Feldmaresciallo Erwin Rommel, la famosa “Volpe del Deserto”.
Ho visitato il Deutsches Panzermuseum sia sabato che domenica e, come inevitabile, la dimostrazione dinamica svoltasi nel terreno posto sul retro del museo è stato il momento clou della domenica. I veicoli presenti erano numerosi ma principalmente postbellici. Tre Panzer hanno, però, saputo catturare il mio più completo entusiasmo: un Panzer III, un Panzer IV ed un meraviglioso Stug.III Ausf.G di produzione finale che mi è piaciuto tantissimo fin dal primo memento in cui l’ho visto esposto all’interno del museo e che tratterò nel dettaglio in separato articolo.
Ho ammirato le dimostrazioni dinamiche un poco lontano dall’arena principale ma penso di essermi messo in un punto strategico che mi ha permesso di ammirare i veicoli nel momento in cui erano costretti a sterzare e portare il motore su di giri per percorrere il rettilineo di fronte al grosso del pubblico. Inserisco qui sotto qualche filmato che consiglio di contemplare con l’audio al massimo; l’estasi è assicurata!! J
Nei prossimi articoli tratterò nel dettaglio alcuni dei Panzer presenti nella collezione del Deutsches Panzermuseum ma mi auguro che questa panoramica sia stata di interesse e di incentivo per i futuri viaggi di chi fosse interessato ad una visita.
ho visto che di foto ne hai fatte, perché altrove avevo letto che non era possibile farle
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Ciao Fabio,
grazie per il tuo intervento.
Ti confermo che Munster è un museo in cui non vige alcuna restrizione relativamente alle foto. Puoi scattarle liberamente a tutto quanto esposto. 🙂
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