Nelle pagine virtuali di questo blog, ho già avuto modo di affermare più volte la mia grande passione per la serie animata giapponese “Macross” (Chōjikū Yōsai Makurosu) datata 1982 su idea di Shoji Kawamori e con Haruhiko Mikimoto quale character design. Sono innumerevoli le ragioni che giustificano il mio entusiasmo per l’opera in questione ma, certamente, ruolo primario ha il lavoro e le capacità di Haruhiko Mikimoto di cui adoro lo stile artistico e l’eccezionale capacità, quale character design, di creare personaggi straordinariamente espressivi e realistici. Sotto quest’ultimo punto di vista, ritengo semplicemente insuperabile il film cinematografico del 1984 “Chō Jikū Yōsai Makurosu: Ai Oboete Imasu ka” (in Italiano: “Fortezza Superdimensionale Macross- Ti ricordi l’Amore?”) il cui intensissimo triangolo d’amore conquista la totale empatia dello spettatore anche grazie ai disegni di Haruhiko Mikimoto.
Questa mia ammirazione per l’arte di Mikimoto mi spinge a procurarmi tutto quanto possibile riproduca i suoi disegni, indipendentemente che siano dedicate alla saga di Macross o meno. Se “Macross the First” resta la massima espressione dell’unione fra l’arte di Mikimoto e la rilettura della storia originaria di Macross, non meno imperdibili sono i, purtroppo rarissimi, libri d’illustrazione del maestro. Recentissimo acquisto è stato “Girl’s Scenery”, un Artbook pubblicato nel 2012 che raccoglie una serie di illustrazioni realizzate da Mikimoto e dedicate a scene di vita quotidiana aventi delle ragazze come soggetti principali. Sono proprio queste ultime, ritratte quasi eteree ma senza mai perdere la loro concretezza e fascino, ad essere protagoniste di tavole in cui le stagioni si alternano in un’apoteosi di colori e di infinite sfumature.
Nel libro in oggetto, così come nel gemello “Innocence” di precedente pubblicazione, Haruhiko Mikimoto dimostra la sua maturità artistica non solo nell’arte espressa nelle sue tavole ma anche proponendo soggetti originali senza il bisogno di sfruttare il traino commerciale offerto da personaggi noti di Anime e Manga. E’ un lusso che, soprattutto nel mercato giapponese, si possono permettere solo artisti affermati a cui è riconosciuta un’autonomia decisionale decisamente rara. Scorrendo il libro, si avverte il piacere di Mikimoto nel dedicarsi ad illustrazioni affidate al suo estro artistico e ad un’ispirazione puramente personale. Ciò si evince in particolar modo nel disegno dei volti che, deliziosamente rispondenti al suo caratteristico stile, sono ben lontani dai canoni tipici dei fumetti giapponesi pur restando frutto dello stesso substrato culturale. Il risultato di tutto ciò sono ritratti che, soprattutto grazie ad occhi di straordinaria luce e dolcezza, toccano emozioni profonde ed affascinano per l’eleganza del tratto.
Nota finale vorrei dedicarla al servizio di spedizione di CD-Japan (http://www.cdjapan.co.jp/) da cui ho acquistato il volume e che, grazie ad un accurato imballaggio, è arrivato a me in perfetto stato.
Ho sfogliato ancora questo emozionante volume senza sapere però le sue origini. Fino ad oggi. Condivido la stima verso uno stile tanto affascinante e che cattura, senza caricaturarla, la bellezza orientale. Hai ragione: dalle illustrazioni si percepisce davvero il piacere dell’artista di raccontare per immagini.
Davvero un’ottima scelta
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Grazie Mana! Sono molto contento che il mio articolo ti abbia aiutato ad apprezzare meglio il libro e l’artista in questione.
A questo punto parlerò anche di “Innocence”, l’altro artbook di Mikimoto in mio possesso! 😉
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E’ un artista favoloso, un pò distaccato forse dalle opere che gli commissionano, ma quello di cui è capace m ha sempre incantato.
Personaggi che emanano fascino al primo sguardo.
Una delle ragioni per cui amo il disegno ed animazione giapponese.
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Concordo, Mikimoto è davvero un grandissimo artista!
Fosse solo più facile trovare sul mercato le sue opere… 😉
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Benché io non abbia, come te, una vasta cultura di questo artista, guardando, anzi, ammirando le tavole, I disegni che hai riportato nell’ articolo posso solo confermare quello che hai scritto tu. Andrea e cioè che sono dei veri e propri piccoli capolavori.
I colori pastello sfumati, le espressioni del viso e del corpo, a me ricordano molto I quadri degli impressionisti, di Monet, di Manet, Degas, ecc., dove, per looro la parola d’ordine era “luce” e dove il colore doveva prevalere sul disegno e quando affermi che [cito testualmente] “il risultato di tutto ciò sono ritratti che….toccano emozioni profonde ed affascinano per l’eleganza del tratto” non ti si può che dare che piena ragione!.
Complimenti!. Davvero complimenti per l’ottimo acquisto! 😉
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Ciao Laura,
grazie mille per l’ottimo commento, come usuale hai colto nel segno! 🙂
Sono felice di averti fatto conoscere questo artista nipponico che ti ha fatto vivere emozioni e ricordi così forti. 🙂
Grazie ancora per l’attenzione costante che hai sempre per questo mio blog!
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🙂
Grazie a te, Andrea che mi hai fatto, appunto, conoscere questo artista ed ammirare la sua arte!
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