Con grande sorpresa ed entusiasmo di tutti i fan, il 2015 si è chiuso con l’annuncio della programmazione per il 2016 di “Macross Delta”, una nuova serie legata all’universo di “Macross” (Chōjikū Yōsai Makurosu). Considerato che “Macross Frontier”, il più recente sviluppo della saga, è datato 2008, è ben comprensibile come tale novità abbia scaldato gli animi del fandom. All’annuncio è seguita l’anteprima del primo episodio che, per quanto mi riguarda, è stato di una delusione abissale. Nulla da dire tecnicamente ma personaggi e storia sembrano un ibrido fra Idols combattenti simili a Sailor Moon e bellocci in improbabili abbigliamenti pseudomilitari tipo “Code Geass”. Al momento è difficile ritenere “Macross Delta” diverso da una qualunque operazione commerciale che, in quanto tale, è più interessata a piacere alla massa utilizzando canoni banali ma di successo piuttosto che investire sull’originalità e novità. In ogni caso è ancor presto per giudicare, la nuova serie inizierà in primavera e solo allora potremo farci un’opinione precisa.
L’avvio di una nuova serie di “Macross” è, in ogni caso, un evento di massima importanza nel panorama dell’animazione giapponese e per tutti i fan nel mondo. Volendone sfruttare il traino, sono inevitabilmente moltissime le società interessate ad alimentare il revival della saga allo scopo di riproporre sul mercato nuove edizioni di quanto realizzato in passato. Il merchandising è inevitabilmente vastissimo ma un prodotto ha conquistato immediatamente la mia attenzione: l’edizione 2016 in Blu-Ray del film cinematografico “Macross – Ai Oboete Imasu Ka” (Macross – Ti ricordi l’Amore?) realizzato nel 1984. Questo film rappresentò la summa della serie televisiva andata in onda due anni prima e conquistò subito un enorme successo grazie ad una realizzazione tecnica di altissimo livello ed una storia che, benché condensata per ragioni di tempo, riuscì non solo a mostrare tutti i migliori elementi della serie televisiva ma anche ad aggiungere numerose migliorie. Fra queste ultime spicca una caratterizzazione dei personaggi riuscitissima, nettamente più adulta di quella proposta nella versione televisiva e portata ai massimi livelli qualitativi dalle capacità artistiche di Haruhiko Mikimoto, inarrivabile character design della prima serie di “Macross”. Sono proprio le scene in cui si delinea e consuma il triangolo d’amore fra i tre protagonisti, elemento cardine di tutta la storia, a generare i momenti di massima empatia con lo spettatore. Ciò avviene proprio grazie al sapiente lavoro di Mikimoto e di tutto lo staff di animatori la cui passione si trasferisce con tale forza nel film da rendere le scene d’azione memorabili ed i personaggi semplicemente perfetti, dotati di un’espressività rara anche nei film dal vivo. Ciò è tanto vero che l’opera in questione si può permettere significativi attimi di silenzio nei momenti di interazione fra i protagonisti, un lusso rarissimo, soprattutto in animazione.
Non mi metterò in questa sede a raccontare la storia narrata nella serie originale di “Macross” e nel film in oggetto in quanto è facilmente fruibile via Internet. Ci tengo solo a consigliare di diffidare vivamente da chi, molto superficialmente, dovesse deridere l’opera in questione liquidandola come una serie canterina con giganti alieni. In realtà “Macross” ha come tema portante lo scontro culturale fra società profondamente diverse e quanto possano essere distruttivi gli effetti di una sull’altra se non gestiti pacificamente. Sinceramente non credo che possa esserci oggigiorno qualcosa di più attuale.
Tornando al film, esso ha avuto una distribuzione italiana disastrosa. Probabilmente a causa di problemi nella effettiva titolarità dei diritti correlati, “Macross – Ai Oboete Imasu Ka” vide la luce solo sottoforma di videocassetta nei primi anni ’90. Personalmente ne apprezzai il cast di doppiatori e non sono in grado di giudicare l’adattamento ma certamente la qualità in sé dell’edizione italiana era decisamente bassa; basti considerare che i suoni non erano sincronizzati con gli eventi avendo un paio di secondi di ritardo in numerose scene. Il film non ha avuto alcuna pubblicazione nostrana su disco digitale e lo si può reperire solo in parte su YouTube. Date queste premesse, è facile comprendere con quanto entusiasmo abbia accolto la notizia di una nuova edizione giapponese di “Macross – Ai Oboete Imasu Ka” edita propria a seguito dell’arrivo sugli schermi nipponici della nuova serie “Macross Delta”. Acquisto divenuto poi irrinunciabile quando è stato confermato un ulteriore, accurato restauro della pellicola e dell’audio e, soprattutto, la presenza delle scene più crude incredibilmente censurate nell’ultima ristampa di qualche anno prima.
La confezione del Blu-Ray si è presentata immediatamente di altissimo livello. Non manca un depliant amovibile, una busta trasparente protettiva, sul disco è riprodotta la sagoma di un caccia VF-1 e la custodia mostra sul lato superiore la locandina originale del film mentre su quello posteriore alcune scene dello stesso ed i relativi dati tecnici. Quello, però, che rende l’edizione in oggetto un gioiello da collezione è la sovra copertina riproducente un’illustrazione appositamente realizzata da Haruhiko Mikimoto. Inutile dire che è semplicemente stupenda e di grande fascino grazie alla presenza di tutti i personaggi principali di “Macross”. Sul retro della stessa fa bella mostra la fusoliera di un caccia VF-1.
Come note negative mi sento di citare la mancanza di un libretto all’interno della confezione che potesse offrire qualche immagine in più e, soprattutto, la mancanza nel disco di extra ivi compresi dei sottotitoli in lingua inglese. Sono presenti solo gli audio con i commenti di alcuni membri dello staff che, però, essendo in giapponese stretto non sono certo facilmente fruibili. Si conferma anche in questa sede come i Giapponesi siano poco interessati al mercato estero dei loro prodotti ma questo potrebbe essere in parte dovuto ai problemi di diritti ancora esistenti con la società americana che sfruttò “Macross” per creare quel minestrone insulso che fu “Robotech”. In ogni caso il film è splendidamente restaurato, ogni immagine è un inno all’animazione pura e la qualità del Blu-Ray permette di cogliere ogni singolo particolare audio e video regalando ad all’intera opera una perfezione degna della qualità che la contraddistingue. Insomma, a mio parere, si tratta di un prodotto che ogni fan non dovrebbe perdersi per nessuna ragione.
Concludo elogiando il servizio di spedizione di CD-Japan (http://www.cdjapan.co.jp/) da cui ho acquistato il Blu-Ray arrivato a me in perfetto stato grazie ad un accurato imballaggio.
Bella edizione, ma effettivamente un libretto ci sarebbe stato bene, magari con i settei (i disegni preparatori, le line-art) del film…E sottotitoli in inglese ovunque -.-
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Cosa vuoi farci, Adriano…
Hai Giapponesi il mercato estero interessa poco!
Va anche detto che raramente gli occidentali che acquisiscono i diritti delle loro opere fanno dei lavori all’altezza delle aspettative e degli standard giapponesi. Ciò certamente comporta una ulteriore chiusura dei nipponici.
Macross, in particolare, ancora paga le conseguenze del minestrone che fecero gli Americani col nome “Robotech”…
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Il disco è region free?
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Ciao Francesco,
grazie per il tuo intervento. 🙂
Sì, il disco è assolutamente region free.
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Andrea grazie per l’articolo e le relative informazioni,se non fosse stato per te probabilmente non sarei venuto a conoscenza di questa edizione Blu-Ray.
Anche cdjapan al momento è lo store con la migliore offerta.
Grazie
Francesco
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Francesco, è un stato un piacere ed una grande soddisfazione sapere di esserti stato utile con questo mio blog!
Grazie a te e spero concorderai con tutto quanto ho scritto nel caso in cui acquisterai il Blue-Ray in questione. 🙂
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