Grazie ad alcuni articoli apparsi sui giornali e sui canali online, sono venuto a sapere della recente inaugurazione della “Ciclovia del Sole” nel tratto da Mirandola ad Osteria Nuova, distante pochi chilometri da Bologna. La “Ciclovia del Sole” è un grande progetto europeo che ha come obiettivo la realizzazione di una pista ciclabile che, tagliando verticalmente l’intera Europa, congiungerà Capo Nord con il Sud Italia. In attesa del suo completamento, non mi sono fatto sfuggire l’occasione di percorrerne il nuovo tratto emiliano. Partito il venerdì 18 giugno con la mia fedele Fiat 500 equipaggiata di portabici personalizzato, ho raggiunto Mirandola in serata ed ho inforcato la bicicletta la mattina successiva, sabato 19 giugno.

La ciclabile parte dal centro di Mirandola e conduce, grazie ad un rettilineo di circa quattro chilometri, alla stazione ferroviaria della cittadina. All’altezza di un bel gazebo adibito al ristoro del ciclista ed al supporto tecnico della bicicletta, la pista fa una curva a gomito e si mette parallela alla linea ferroviaria. Nel bene e nel male, questa è una costante di tutto il tratto in oggetto che, realizzato proprio riadattando la massicciata di una vecchia ferrovia, è per lo più fiancheggiato dall’Altavelocità Milano/Bologna o dalla rete ferroviaria locale.

San Felice Sul Panaro è la prima cittadina che si incontra lungo il percorso. Qui, come in tutto il territorio toccato dalla ciclabile, i segni del terremoto del 2016 sono ancora evidenti. Da allora, molto è stato ricostruito ma i lavori sono ancora in corso e non si contano gli edifici circondati da gabbie di sostegno in attesa di futuri interventi.

Proseguendo, si supera il fiume Panaro e ci si immerge in un ambiente tipicamente padano, fatto di coltivazioni estese, di piccole realtà che sembrano fuori dal mondo e di una fiorente attività industriale.

Crevalcore è probabilmente la città col più bel centro storico toccato dalla “Ciclovia del Sole” ma, poiché mal segnalato, è necessario fare molta attenzione per trovare il punto in cui la ciclabile esce dalla città per immergersi di nuovo nella campagna.

San Giovanni in Persiceto è un piccolo gioiello dove ho pranzato e mi sono ristorato poco dopo l’una del pomeriggio. La cittadina ha un fascino indubbio non solo per i bei edifici storici che la compongono ma anche per l’atmosfera sonnolenta che l’avvolgeva. Atmosfera certamente favorita dall’orario e dalla giornata molto calda.

Da San Giovanni in Persiceto, la ciclabile arriva ad Osteria Nuova regalando qualche scorcio suggestivo ma senza grandi particolarità.

Raggiunta Osteria Nuova, estremo sud di questo tratto della “Ciclovia del Sole”, sono tornato a Mirandola percorrendo un totale di 112 chilometri e regalandomi un ottimo aperitivo nella piazza centrale di Mirandola.

Una nota di elogio è doveroso concederla all’Hotel Mirandola e, in particolare, al suo ristorante, l’“Osteria del Tortellino”, dove ho potuto assaporare degli ottimi piatti tipici emiliani.

Nel complesso, questo tratto della “Ciclovia del Sole” non si distingue per panorami particolarmente suggestivi. L’ambiente attraversato è sostanzialmente monotono e ripetitivo. Non mancano scorci affascinanti ma il territorio è fortemente antropizzato con innumerevoli strade, cavalcavia e capannoni. La costante presenza dell’Alta Velocità e della rete ferroviaria locale non migliora il contesto.  Ciononostante i paesi attraversati sono molto belli e consentono di prendere coscienza dei disastrosi effetti di un terremoto troppo presto dimenticato.

English Language

Thanks to some articles in the newspapers and on online channels, I learned of the recent inauguration of the “Ciclovia del Sole” in the section from Mirandola to Osteria Nuova, a few kilometres from Bologna. The “Ciclovia del Sole” is a major European project which aims to create a cycle path which will link the North Cape with the south of Italy. While waiting for its completion, I did not miss the opportunity to ride the new section in Emilia. On Friday 18 June, with my Fiat 500 equipped with a customised bike rack, I reached Mirandola in the evening and, on Saturday 19 June, I ride my bike.

The cycle path starts from the centre of Mirandola and leads to the railway station of the town. At a nice gazebo used for refreshments and technical support for the cyclist, the path makes a sharp bend and runs parallel to the railway line. This is a constant of the path in question, which was built by adapting an old railway and it is mostly flanked by the Milan/Bologna high-speed train or the local railway network.

San Felice Sul Panaro is the first town along the route. Here, as in all the territory touched by the cycle path, the signs of the 2016 earthquake are still evident.

Continuing on, I cross the Panaro river and plunge into a typically Po valley environment, made up of extensive cultivation, small realities that seem out of this world and great industrial activity.

Crevalcore is probably the town with the most beautiful historic centre touched by the “Ciclovia del Sole”, but since it is poorly signposted, it is necessary to pay close attention to find the point where the cycle path leaves the town to plunge back into the countryside.

San Giovanni in Persiceto is a little gem where I had lunch and refreshments shortly after one o’clock in the afternoon. The town has an undoubted charm not only for its beautiful historic buildings but also for the sleepy atmosphere that enveloped it. An atmosphere certainly favoured by the very hot weather.

From San Giovanni in Persiceto, the cycle path arrives at Osteria Nuova, offering a few evocative views but without any great particularities.

Having reached Osteria Nuova, the southernmost point of this section of the ‘Ciclovia del Sole’, I returned to Mirandola, covering a total of 112 kilometres and with an excellent aperitif in the central square of Mirandola.

A very good note is due to the “Hotel Mirandola and, in particular, to its restaurant, the “Osteria del Tortellino“, where I was able to enjoy some excellent typical Emilian dishes.

On the whole, this section of the “Ciclovia del Sole” does not stand out for its particularly impressive views. The environment is essentially monotonous and repetitive. There is no lack of fascinating views, but the area is heavily populated with countless roads, overpasses and sheds. The constant presence of the high-speed train and the local railway network do not improve the context.  Nonetheless, the villages crossed are very beautiful and allow to become aware of the disastrous effects of a too soon forgotten earthquake.