Esplorato il lago di Garda meridionale con la fedele bicicletta Atala, la mia ciclozingarata dell’estate 2019 è proseguita verso nord con tappa a Bressanone. Partito da Toscolano Maderno giovedì 15 agosto, ho risalito il lago passando per Limone sul Garda e Riva del Garda dove ho preso l’autostrada in direzione del Brennero. Dopo circa tre ore di viaggio, sono arrivato a Bressanone. Qui non mi sono diretto subito in città ma ho girato un po’ a caso sui monti limitrofi finché, incuriosito da una serie di indicazioni stradali, sono arrivato alla funivia che porta sul Plose, una delle cime che circondano Bressanone.
Potendo ancora godere di tutto il pomeriggio di bel tempo e non volendo certo porre ostacolo al gioco del destino che mi aveva portato fin lì, ho preso la funivia e sono arrivato in cima da dove partono una serie di bei sentieri che consentono comode passeggiate in quota.
Non ho certo resistito alla tentazione di fare quattro passi ma, non avendo il tempo né le calzature per poter approfittare seriamente di quanto offerto dalla zona, mi sono limitato a godere del panorama e della bella vista sulle montagne circostanti.
Pur non potendo millantare chissà quale escursione a giustificazione dell’appetito che l’aria di montagna ha quasi subito acceso in me, ho comunque approfittato della cucina locale offerta da uno dei Gasthof del posto ben contento di inaugurare così la mia permanenza in Alto Adige.
Nel riprendere la funivia per tornare all’auto ho scoperto, grazie all’ufficio informazioni turistiche della stazione, che ogni venerdì mattina la funivia veniva aperta alle sei del mattino per consentire la salita in quota ad ammirare l’alba. Contestualmente, anche i rifugi venivano aperti prima per offrire una ricca colazione ai mattinieri escursionisti. Essendo venerdì proprio il giorno dopo, decisi di approfittare anche di questa inaspettata occasione offertami dal destino perciò, trovato alloggio in un agriturismo, mi alzai la mattina in tempo per questa nuova avventura. Purtroppo non ero consapevole che la funivia attivata allo scopo non era quella da me presa nel pomeriggio precedente ma un’altra che ho potuto raggiungere solo con una mezzoretta aggiuntiva di auto. Una volta sul posto, ho dovuto anche prendere atto che la funivia non era più attiva essendosi limitata al solo viaggio di risalita previsto all’orario convenuto.
Nonostante il destino apparentemente avverso, non mi sono fatto prendere dallo sconforto e, recuperato dall’auto il mio collaudato bastone da passeggio, ho imboccato a piedi il sentiero che saliva in quota e sono arrivato in cima senza bisogno di funivie.
Non posso certo dire di aver visto sorgere il sole ma il panorama offertomi da tale altezza e dall’aria tersa del mattino sono stati assolutamente mozzafiato.
Ovviamente non mi sono privato della colazione tanto agognata che mi sono goduto dalla terrazza del rifugio Pfannspitz giusto prima di prendere la funivia all’avvio usuale delle nove del mattino.
Tornato all’auto, mi sono diretto a Bressanone dove, scaricata la bici nel parcheggio della stazione ferroviaria, ho inforcato la fedele Atala ed ho percorso la bella ciclabile che attraversa il centro città, prosegue lungo l’Adige per poi curvare verso ovest e, superata Fortezza, arriva a Brunico.
Qui ho preso il treno per rientrare a Bressanone ma ho avuto la spiacevole sorpresa di scoprire che la tratta non era diretta. Era necessario scendere a Fortezza, aspettare mezz’ora e prendere il treno che porta a Bressanone. Avendo ancora qualche ora di luce a disposizione, ho preferito riprendere la ciclabile a Fortezza e tornare in bici a Bressanone dove sono arrivato poco prima del tramonto.
La ciclabile Bressanone/Brunico e certamente degna di nota ma volendo approfittare al meglio della fitta rete di percorsi presenti in Alto Adige, consiglio di partire da Brunico e seguire i tragitti che da lì si diramano fra le Dolomiti. La ciclabile Bressanone/Brunico, infatti, percorre la stessa valle della statale e della ferrovia ed è più un percorso di collegamento con la città che una via panoramica. Ciò premesso i 62 chilometri percorsi mi hanno soddisfatto ed incoraggiato a scoprire il prima possibile quant’altro offre l’Alto Adige al cicloturista.
Sabato 17 agosto sono rimontato sulla mia fedele Fiat 500 e sono partito in direzione della Baviera non prima, però, di concedermi due passi per Bressanone alla scoperta della città in una bella mattina di cielo terso.