01 Focke-Wulf Triebflugel Amusing Hobby

Non è questo il primo articolo in cui mi trovo ad elogiare lo Scale Model Challenge, il concorso di modellismo che si tiene ogni anno nei pressi di Eindhoven, Olanda. Vi partecipai nel 2017 con il busto di “Abdel Rashid” e nel 2019 con la Japan Figure di “Yuki Mori”. Nel rimandare ai rispetti articoli già scritti, confermo anche in questa sede che l’area commerciale offerta dallo Scale Model Challenge è semplicemente straordinaria e merita la massima attenzione. È proprio bighellonando in quest’ultima che, nell’edizione dell’anno scorso, ho fatto alcuni acquisti che mi hanno sollazzato assai fra cui i due modelli in resina di Bold Division di cui ho già ampiamente parlato. Sono ora qui a mostrare un soggetto da me amatissimo fin da ragazzo e che è stato finalmente oggetto poco tempo fa di un modello in plastica prodotto da Amusing Hobby: il caccia a decollo verticale “Triebflügel” progettato da Focke-Wulf.

Nella seconda metà del conflitto, divenne sempre più evidente l’incapacità della Luftwaffe a conservare la supremazia dei cieli conquistata gli anni precedenti. Ciò fu dovuto alla mancanza sempre più drammatica di piloti esperti, conseguenza del dissanguamento derivante da lunghi anni di guerra su più fronti, nonché alla difficoltà di mettere in campo nuovi velivoli in grado di rispondere efficacemente alle necessità del fronte. Questo tema meriterebbe una lunga dissertazione, mi limito a rilevare che, senza nulla togliere all’evidente qualità dell’aviazione alleata, l’industria aeronautica tedesca aveva l’ingrato compito di gravare i velivoli della Luftwaffe con armamenti di grosso calibro in grado di abbattere i quadrimotori che solcavano i celi della Germania. Tali armamenti, che equipaggiassero velivoli già in dotazione o una nuova generazione degli stessi, comportavano un peso che condizionava inevitabilmente le prestazioni. L’aeronautica alleata non era impegnata nella stessa titanica impresa, potendosi concedere il lusso di armamenti più leggeri che consentivano di concentrare gli sforzi ingegneristici su velocità e manovrabilità.

Ciò premesso, la campagna di massicci bombardamenti avviata nel 1944 dagli Alleati dimostrò la necessità di sviluppare nuovi velivoli specificatamente destinati alla difesa delle città tedesche e dei siti produttivi. Nell’ottica di ridurre al minimo il divario temporale fra l’allarme e l’intercettazione delle formazioni di bombardieri, gli ingegneri tedeschi considerarono il decollo verticale come un’opzione ottimale per la difesa di specifici siti. Il Bachem Ba-349 “Natter” rispondeva a tale requisito così come a quello di un velivolo a basso costo in manodopera ed in materie prime. Il limitato numero di esemplari costruiti e gli sporadici test effettuati non furono tali da permettere riscontri sull’efficacia di tale sorta di razzo pilotabile che, a discapito dell’originalissima concezione, appariva più pericoloso per il suo pilota che per gli aerei avversari.

Ovviamente la fantasia degli ingegneri tedeschi non si limitò al “Natter”, come in molti altri settori essa produsse (sulla carta) i più avveniristici ed improbabili progetti fra cui, in casa Focke-Wulf, il “Triebflügel”, un originalissimo velivolo privo di ali che sfruttava l’effetto propulsivo generato da pale azionate da motori a getto istallati alle estremità delle stesse. Sorta di ibrido fra un elicottero ed un aereo, il “Triebflügel” sarebbe stato capace di decollare verticalmente per poi passare al volo orizzontale in fase di attacco. Il “Triebflügel” fu oggetto di studio aerodinamico mediante modelli testati in tunnel del vento, nulla fu concretamente costruito prima della fine della guerra.

Per la gioia di tutti i modellisti come me appassionati di progetti aeronautici tedeschi, il “Triebflügel” ha finalmente lasciato il ghetto dei modelli in resina per essere proposto, a breve distanza uno dall’altro, da ben due produttori di kit in plastica: Miniart e Amusing Hobby. Miniart ha avuto la pregevole iniziativa di realizzare un “Triebflügel” in scala 1/35. Così facendo il modello non solo risulta di ragguardevoli dimensioni ma anche accompagnabile con altri soggetti militari della medesima scala (non ho mai capito perché normalmente i soggetti aeronautici sono proposti in scala 1/32 impedendo tale commistione). Dal mio punto di vista, però, il modello in scala 1/35 è troppo impegnativo perciò ho accolto con grande entusiasmo il “Triebflügel” in scala 1/48 proposto da Amusing Hobby.

Di dimensioni più contenute ed in una scala per me molto più congeniale (a mio parere, per soggetti aeronautici della Seconda Guerra Mondiale, la scala 1/48 rappresenta il perfetto equilibrio fra dettaglio e grandezza), il modello Amusing Hobby ha il pregio di offrire il “Triebflügel” senza le complicazioni dei precedenti modelli in resina ma non brilla per finezza dei dettagli e precisione delle riproduzioni. Non ne faccio un gran difetto. Per ragioni a me sconosciute, i modelli aeronautici raramente eguagliano l’attuale qualità raggiunta dai soggetti militari terrestri. A ciò si aggiunge il fatto che stiamo parlando di un aereo che non ha superato lo stadio progettuale perciò non sono disponibili informazioni chiare sul cockpit, i vani armamenti, etc.  Detto ciò, questo modello mi entusiasma tantissimo e spero di costruirlo presto.