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Ho già avuto modo di parlare del bel gruppo di amici ciclisti nato sulle sponde del Mar Baltico nel 2013 durante un viaggio organizzato Zeppelin. Allo stesso modo ho avuto occasione in questo blog di raccontare i successivi raduni svoltisi nel Senese ed in Friuli. A fine settembre 2016 è stata la volta di Trieste, città che, appena proposta come nuova meta, ha subito suscitato il mio entusiasmo in quanto, non essendovi mai stato, ho sempre desiderato visitarla. Nel costante rispetto della mia personale filosofia di vita per cui conviene approfittare al meglio delle occasioni che si presentano, ho aggiunto al canonico week-end previsto per il raduno (24 e 25 settembre) il giovedì ed il venerdì precedenti. Ciò è servito da una parte ad ammortizzare meglio il lungo viaggio necessario per arrivare in quell’affascinante terra di confine, dall’altro a conoscere meglio questa città a me sconosciuta.

Sono quindi partito in treno la mattina di giovedì 22 settembre e sono arrivato a Trieste nel primo pomeriggio. La città mi ha subito ammaliato con un fascino non dissimile da quello di cui è dotata Torino. Se quest’ultima conserva ancora evidente la sua natura di capitale del Regno Sabaudo, Trieste ha in sé il cuore pulsante dell’Impero Austroungarico. Garantendo l’unico sbocco sul mare a disposizione dell’immenso territorio controllato da quest’ultimo, Trieste fu per lungo tempo una città portuale dalle attività frenetiche e di grande importanza strategica. Derivano da tutto ciò i grandi immobili amministrativi dallo stile mitteleuropeo. È con piacere che mostro qui di seguito alcune foto scattate passeggiando per la città sperando che riescano a dare un’idea dell’atmosfera e delle bellezze di Trieste.

Ovviamente la mia visita non si è limitata ad un aspetto puramente culturale ma, come mia prassi, ha avuto una forte componente gastronomica. Sapendo che la città è molto famosa per i suoi caffè storici, mi sono impegnato con enciclopedica attenzione a scoprirli uno per uno. A patto di voler dedicare ad ognuno di essi il giusto tempo per assaporarne almeno in parte l’atmosfera che vi si respira, consiglio a tutti di non perdere l’occasione di sedere con calma ai loro tavoli. Nel caso optiate in tal senso, raccomando di informarvi a dovere sullo slang locale relativo al caffè ed alle sue varie tipologie. Il vocabolario utilizzato (Capo, Nero, Goccia, etc.) è diverso da quello del resto della Penisola perciò è importante prepararsi per tempo se non si vuol far la figura del classico turista sprovveduto.

CAFFE’ TOMMASEO

ANTICO CAFFE’ TORINESE

CAFFE’ SAN MARCO

Grazie ad un originale miscuglio avente origine nelle influenze a cui è sottoposta una terra di confine com’è il Friuli Venezia Giulia ed in particolare Trieste, la cucina locale merita di essere gustata il più possibile essendo un’originale fusione di quella italiana con quella austriaca e balcanica. Ovviamente non posso sostenere di essere diventato un esperto ma consiglio vivamente a tutti di cenare almeno una volta al ristorante “Siora Rosa” che è (meritatamente) un’istituzione in materia.

Fatte le premesse di cui sopra, resta evidente che il cuore dell’incontro è stata la gita in bicicletta organizzata per sabato 24 settembre. I due amici triestini membri del gruppo, hanno organizzato un bel giro con tanto di guida professionista. Il percorso pianificato ci ha concesso di ammirare Trieste dall’alto della costa e di conoscere le asperità e le caratteristiche tipiche dell’ambiente carsico.

La visita ad una bellissima grotta carsica è stata sicuramente il momento culmine della giornata. Non escludo ve ne siano di più grandi e famose ma devo ammettere che inoltrarsi nella grotta Torri di Slivia (http://www.grottatorridislivia.it) mi ha emozionato tantissimo e rimarrà uno dei ricordi più vividi dell’intera esperienza triestina.

Vi consiglio vivamente una sosta alla grotta anche perché è necessario appoggiarsi al connesso agriturismo dove abbiamo goduto di un pranzo tanto abbondante quanto ottimo per gusto e qualità.

I quattro giorni passati a Trieste sono stati molto belli e per questo ringrazio anche in questa sede gli amici che mi hanno dato l’occasione di scoprire questa bella città. Fra i tesori di quest’ultima annovero, per interessi personali, anche “Il Civico Museo di Guerra Per La Pace Diego de Henriquez” e “il Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio” di cui parlerò in separati articoli.