Nel corso dei tre anni di vita di questo blog, ho già avuto modo di dichiarare la mia incondizionata passione per la serie animata “The Secret of Blue Water” (Fushigi no Umi no Nadia) realizzata nel 1990 dallo studio Gainax. Il successo della serie fu immediato grazie a personaggi ben caratterizzati, una storia fantascientifica di grande potenza ed un’affascinante ambientazione dalle forti tinte verniane. “The Secret of Blue Water” è ancora oggi un cult nonostante si sia prossimi a festeggiare i trent’anni dalla prima trasmissione in Giappone. Nel luglio del 1991 la serie fu trasmessa in Italia conquistando un buon successo di pubblico ed il cuore del sottoscritto. Il ridottissimo lasso temporale fra la trasmissione televisiva in Giappone (conclusasi nell’aprile del 1991) e quella in Italia fece sì che il merchandising abbondantemente presente in terra nipponica raggiungesse anche la nostra penisola. Ciò fu favorito dal fatto che, più o meno nello stesso periodo, nasceva in Italia una consapevole passione per anime e manga che, favorendone il mercato, stimolava anche l’apertura di punti vendita specializzati. Fu proprio nella prima sede del negozio milanese della Yamato Video che acquistai due bellissimi libri d’illustrazioni dedicati a “The Secret of Blue Water” (“La Memoire” e “Portrait”) e vidi una miniatura di Nadia con cappello di paglia e camicione che mi colpì come qualcosa di straordinario e bellissimo. Non comprai la suddetta figure che entrò quasi istantaneamente nel mito dei desideri irraggiungibili. Col tempo scoprii che tale miniatura faceva parte di un trio comprensivo di Jean ed Electra così, quando mi è capitata l’occasione, non ho mancato di comperare la miniatura di quest’ultima.
Si è trattato chiaramente di un acquisto dettato dall’effetto nostalgia e da reminiscenze ingigantite da antichi ricordi. Questa consapevolezza si è palesata con tutta la sua evidenza al momento dell’apertura del pacchetto ricevuto per posta dopo l’acquisto on line. Si tratta di una miniatura che risente dell’età avanzata. La scultura è elementare, approssimativa e scarsamente dettagliata. Ne risulta un prodotto che poteva avere un certo appeal trent’anni fa ma che adesso è francamente superato.
Qualunque lavoro di scultura o pittura, anche della migliore qualità, non sarà capace di modificare questo stato di fatto. Ne consegue che impegnarsi nella realizzazione di questa figure potrebbe essere considerata un’inutile perdita di tempo. Difficile replicare ad una tale considerazione date le obiettive basi su cui si fonda. Ciononostante, escludendo un paio di terribili modelli in vinile morbido (materiale, modellisticamente parlando, pessimo), si tratta dell’unica replica in scala di Electra. Poiché adoro questo personaggio da sempre, sono sicuro che, prima o poi, dipingerò questa figure come meglio posso nonostante i difetti della stessa. Resta inteso che, anche se mi si palesasse l’opportunità, non comprerò quella Nadia che tanto mi aveva interessato da ragazzo in quanto anch’essa penalizzata dalla scarsa qualità della collana a cui appartiene.