Se avete avuto la pazienza di leggere l’apposito scritto da me redatto a racconto del mio ponte pasquale sul promontorio di Portofino, saprete che ho avuto occasione di fare un lungo e piacevolissimo trekking a piedi fino a San Fruttuoso e ritorno. E’ proprio sulla via del ritorno che, percorrendo il sentiero che si affaccia più direttamente sul mare, sono incappato in una sorpresa inaspettata: la Batteria Costiera 202 di Punta Chiappa. Ammetto di aver letto sulle mappe e sui cartelli del parco le indicazioni per la batteria ma non mi aspettavo affatto quello che realmente è presente in loco. Supponevo si trattasse di qualche postazione di poco conto avvolta dai rovi, in realtà si tratta di un sistema difensivo estremamente complesso ed ottimamente conservato che nulla ha da invidiare a quanto ancora oggi presente in Normandia. Sotto non pochi punti di vista può essere addirittura considerato superiore grazie al fatto che la batteria è sostanzialmente intatta non avendo, per quanto ne so, subito alcun bombardamento nemico.
La batteria fu inizialmente realizzata dal Regio Esercito a difesa del settore a levante del golfo di Genova per poi passare sotto diretta competenza tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. A seguito di ciò, l’organizzazione Todt ne gestì il potenziamento e la riorganizzazione secondo i rigidi parametri qualitativi della Wehrmacht. E’ proprio a seguito di ciò che la batteria acquisì quell’aspetto tipico delle fortificazioni costiere tedesche che è possibile ritrovare anche in Normandia. Ciò che, a mio parere, rende la visita alla Batteria 202 un’esperienza da non perdere, è il fatto che l’intero complesso è praticamente intatto. Grazie al sapiente ed attento lavoro di ripristino recentemente portato a termine dopo decenni di incuria e saccheggi, è possibile vedere ed accedere a gran parte dell’impianto nelle sue componenti esterne. Si passa, quindi, dai tre colossali bunker che alloggiavano i cannoni da 152 mm (fonte Wikipedia), alle casematte a protezione dei telemetri fino agli alloggiamenti ed all’infermeria. Pur considerato che solo prenotando una visita guidata è possibile accedere ai camminamenti sotterranei, resta evidente che una visita alla Batteria 202 è una esperienza da non perdere per tutti gli appassionati e gli interessati alla storia dell’ultimo conflitto mondiale.
Qui di seguito mostro le foto delle principali postazioni da me visitate. Si tratta certamente di quelle più imponenti e cuore della batteria stessa ma, in realtà, il sistema difensivo è estremamente complesso e si ramifica in un’infinità di posizioni fortificate che si estendono su tutto il settore costiero coinvolto. Molto interessanti sono i pannelli apposti sulle pareti del centro visite realizzato negli spazi prima occupati dal posto di guardia della batteria. Su essi sono riportate informazioni essenziali per meglio capire la storia del sistema difensivo visitabile prima di accedere allo stesso. Nella bella stagione vi è anche collocato un chiosco dove è possibile rifocillarsi prima o dopo aver affrontato i ripidi sentieri che portano alle varie casematte.
BUNKER DIREZIONE DI TIRO CON POSTAZIONI FLAK LEGGERE
BATTERIA N. 1
BATTERIA N.2
BATTERIA N.3
COMANDO E STRUTTURE LOGISTICHE
Se è direttamente sul posto che si percepiscono le dimensioni delle fortificazioni in questione, è dal mare che è possibile averne la vista di maggior impatto e comprenderne l’estensione. Certamente il promontorio di Portofino merita una gita in battello per molti e ben più suggestivi motivi che non sia la visione della Batteria 202 ma, se quest’ultima rientra fra i vostri interessi, raccomando vivamente di non accontentarvi di visitarla a piedi poiché è dal mare che si coglie pienamente la portata dell’opera.
Complimenti Andrea per aver, ancora una volta, descritto, con minuzia di particolari, questo luogo che, effettivamente, è molto suggestivo ma, se non lo si conosce e/o ci si trova in quel posto, non è molto noto.
Io, lo ammetto, non ne conoscevo affatto l’esistenza (nonostante, qualcuno potrebbe “rinfacciarmi”, ricordarmi che (parte) delle mie origini sian proprio ligurii :-p !)
Molto belle (ed apprezzate!) le foto che rendon giustizia a quell’luogo, così nascosto ai più ma anche, da un certo punto di vista, ben celato e sito in una posizione stragegica a protezione della costa durante il conflitto bellico ed ora per poter ammirare da un alltro punto di vista il meraviglioso panorama 🙂
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Ciao Laura,
sempre commenti puntuali e giustissimi i tuoi.
Alla luce di ciò ti perdono per non essere stata al corrente della batteria nonostante le tue origini liguri! 😉
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Bravo Andrea,.
trovo interessante anche questo resoconto “militare”.
Sapevo della batteria di Monte Moro che vedo tutte le volte che torno a casa passando da corso Europa. Sulla collina di quella di Pegli c’ero stato tanti anni fa; se non sbaglio lì, da un paio d’anni, ci organizzano un piccolo raduno di mezzi militari.
Anch’io, come Laura, non sapevo delle batterie di Arenzano e del promontorio di Portofino pertanto grazie del tuo reportage.
Ciao
Pierluigi
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Ciao Pierluigi,
sono contento di averti fatto scoprire qualche cosa di nuovo che si nasconde nella tua bella regione.
Nel caso capitassi presso Monte Moro o Pegli, non mancherò di fartelo sapere. 🙂
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