81 Sentieri Portofino

Nel caso qualcuno sia tanto coraggioso da leggere il mio personale resoconto sul “Lucca Comics And Games 2015”, scoprirà che sulla via del ritorno mi fermai casualmente a San Rocco ove, grazie ad una giornata novembrina straordinariamente bella, ebbi un accenno delle meraviglie del promontorio di Portofino. Feci, in tale occasione, due passi che stimolarono in me il desiderio di tornare in zona per visitare a piedi il parco costituito a tutela dell’intera zona. A fine marzo, grazie al ponte di Pasqua e ad un inaspettato venerdì di chiusura aziendale, mi si è offerta l’occasione ideale per concretizzare tale proposito e, a tal fine, sono partito giovedì sera del 24 marzo e rientrato il sabato sera successivo così da evitare le folle ed il traffico della domenica pasquale e della successiva Pasquetta.

Ho preso alloggio a Camogli, località che visitai molto tempo fa e che si è dimostrata una cittadina straordinariamente bella. Incantevoli sono le viste serali e, benché sabato fosse colma di turisti, venerdì si è offerta a me con la tipica tranquillità dei piccoli borghi marittimi. Quello che più mi ha sorpreso sono state le dimensioni dei palazzi dipinti con i caratteristici colori liguri. Essi compongono un vero e proprio quadro pittorico soprattutto se ammirati dal mare.

Purtroppo la giornata di venerdì è stata discretamente nuvolosa ma il sole non ha mancato di comparire intorno a mezzogiorno favorendo una lunga camminata che mi ha portato da San Rocco, ingresso a ponente del parco, a San Fruttuoso e ritorno. Per fare ciò ho usufruito all’andata del sentiero che sale  verso la cima del Monte Portofino e poi scende lungo la gola creata dal torrente che sfocia all’altezza di San Fruttuoso mentre, per il ritorno, ho seguito il sentiero lungo la costa. In entrambi i casi si tratta di percorsi ben tenuti e segnalati ma sempre e comunque da affrontare con scarponcini da montagna in quanto i dislivelli sono notevoli e non mancano punti impegnativi anche lungo il sentiero che si affaccia sul mare a causa di una costiera ripida e frastagliata. In ogni caso i panorami sono eccezionali così come gli scorci e l’ambiente creato da una macchia mediterranea lussureggiante.

Gioiello unico ed affascinante è il monastero di San Fruttuoso, bene del FAI che ho visitato con grande interesse e che ha rappresentato una perfetta tappa di riposo e relax dopo le fatiche della montagna. Si tratta di una vera e propria perla che merita una visita soprattutto in giornate di affluenza limitata. Il fatto che il monastero non sia raggiungibile in automobile lo protegge da folle soffocanti ma sono numerosi i battelli che vi fanno sosta perciò l’afflusso è sempre importante in particolar modo durante il fine settimana. Semplicemente spettacolare è la vista del monastero sia dalla mare che dal Monte Portofino.

Sabato, graziato da una meravigliosa giornata di sole, ho preso di prima mattina un battello che da Camogli mi ha portato fino a San Fruttuoso. Ciò mi ha permesso non solo di ammirare dal mare tutto quanto avevo percorso e visitato il giorno prima, ma anche di partire dal monastero per raggiungere Portofino a piedi percorrendo il sentiero lungo la costa. Quest’ultimo si è dimostrato capace di offrire panorami davvero incredibili. Mantenendo un’altezza costante, il cammino offre scorci fantastici non solo sul mare aperto ma anche della costa di levante nonché su Portofino che, visto dall’alto, mostra al meglio la sua forma di perfetto porticciolo naturale. E’ proprio questo colpo d’occhio su Portofino ad offrire il premio ideale al giro qui raccontato.

Una successiva lunga discesa è necessaria per raggiungere il paese vero e proprio. Inutile dire quanto Portofino possieda un fascino innegabile generato dall’unione fra un’acquisita natura vip ed il suo originario aspetto di piccolo borgo marittimo. Credo le foto sottostanti lo dimostrino pienamente.

E’ comunque doveroso dire che Portofino si discosta nettamente dalle altre mete presenti nel promontorio in quanto è inevitabilmente oggetto di una forte affluenza turistica e di attività commerciali più o meno piratesche. Si tratta, quindi, di una meta da non perdere ma da gestire con attenzione. Personalmente consiglio di non gestire un’eventuale soggiorno sul promontorio prendendo Portofino come cuore principale della visita e, se proprio così volete che sia, suggerisco di recarvici con i mezzi pubblici (battello o autobus) in quanto l’automobile potrebbe facilmente rivelarsi una trappola mortale. E’ stato proprio con l’autobus che ho raggiunto Santa Margherita Ligure ove ho preso il treno e sono rientrato a Camogli.

Il giro che ho qui raccontato e mostrato mi è piaciuto moltissimo. Credo che il promontorio di Portofino, grazie al suo parco, a San Fruttuoso ed alle cittadine che lo costeggiano (Camogli prima di tutte), sia una delle mete italiane capaci di giustificare un viaggio qualunque sia la parte del mondo in cui si abiti. Una vera eccellenza che sono felice di aver riscoperto con la calma e l’attenzione che il luogo merita.