Domenica 8 agosto 2021 è stata la mia prima giornata di vacanza trascorsa sui Monti Sibillini. Non posso negare che l’area solleticasse la mia fantasia e la mia curiosità. Proprio il desiderio di visitare il luogo nel migliore dei modi possibili mi ha spinto a contattare una guida del Parco Nazionale Monti Sibillini per organizzare una gita in bici sull’altopiano in cui sorge Castelluccio di Norcia. Per l’occasione e per tramite della guida, ho noleggiato una Mountain Bike così da evitare alla mia Atala eventuali danni dovuti a percorsi troppo accidentati.

La giornata era splendida, con un cielo terso ed un sole brillante. Superati Arquata del Tronto e Pretare, ho risalito la Strada Provinciale 477 con la mia fedele Fiat 500. I panorami erano mozzafiato tanto da costringermi a fermarmi alla Forca di Presta, la sella scavalcata la quale si scende nell’altopiano. Qui non ho potuto fare a meno di scattare qualche foto al Monte Vettore, la cui imponente vista mi ha impressionato tanto quanto la lunga frattura prodotta dal terremoto del 2016, tragedia i cui segni sono purtroppo ben impressi in tutto il territorio che ho visitato nei miei giorni di vacanza nelle Marche meridionali.

Dalla Forca di Presta sono sceso nell’altopiano dominato da Castelluccio. Purtroppo il terremoto ha lasciato ben poco in piedi di questo piccolo paese che ancora attende la ricostruzione dell’abitato. Ciononostante, mi sono fermato per pranzare in una piccola locanda sperando, così facendo, di aiutare l’economica locale. Dopo un ottimo pasto a base di prodotti tipici, sono arrivato alla Chiesetta della Madonna della Cona, all’estremità opposta dell’altopiano rispetto alla Forca di Presta. Raggiunto da Michele, la guida citata più sopra, abbiamo iniziato il nostro giro in bici nella piana sotto di noi.

 Michele mi ha condotto lungo un percorso di 32 chilometri che ha attraversato i tre piani che compongono quell’eccezionale territorio al cui centro si trova Castelluccio di Norcia. Potrei parlare di luci e colori, di cielo e terra ma preferisco lasciar scorrere i ricordi tramite le foto sottostanti. Immagini di panorami così intensi da sembrare dipinti e non fotografie.

Ho lasciato Castelluccio a malincuore ma non prima di aver atteso le ultime luci del giorno per godere anche del tramonto. Unica consolazione, la certezza che ci sarei tornato presto.

English Language

Sunday 8 August 2021 was my first day of my holydays on Sibillini Mountains. I cannot deny that the area tickled my fancy and curiosity. In order to visit the place in the best possible way, I contacted a guide of Monti Sibillini National Park for a bicycle ride on the plateau where Castelluccio di Norcia is located.

The day was splendid, with a clear sky and brilliant sunshine. After passing Arquata del Tronto and Pretare, I climbed up along the Provincial Road 477 with my Fiat 500. The views were so breathtaking that I had to stop at the Forca di Presta, the saddle before the plateau. Here I took a few photos of Monte Vettore, whose imposing view impressed me as much as the long fracture produced by the 2016 earthquake, a tragedy whose signs are unfortunately well imprinted throughout the territory I visited during my holiday in southern Marche.

From Forca di Presta I descended into the plateau dominated by Castelluccio. Unfortunately, the earthquake has left very little standing of this small village that is still waiting for the reconstruction. Nevertheless, I eated for lunch at a small inn hoping, in doing so, to help the local economy. After an excellent meal based on typical products, I arrived at Chiesetta della Madonna della Cona, at the opposite end of the plateau. Reached by Michele, the guide mentioned above, we began our bike ride in the plain below us.

 Michele led me along a 32-kilometre route that crossed the three plains that make up this exceptional territory at the centre of which lies Castelluccio di Norcia. I could talk about lights and colours, sky and earth, but I prefer to let the memories flow through the photos below. Images of panoramas so intense that they seem like paintings and not photographs.

I left Castelluccio reluctantly, but not before waiting for the last light of day to enjoy the sunset. The only consolation was the certainty that I would be back soon.