01 Flakvierling 103-38 Das Werck

All’epoca in cui redassi l’articolo consacrato al modello Dragon della Flak-103/38, mi concessi una lunga dissertazione su un’arma, il 3cm MK-103, che mi affascina da sempre in quanto è esempio evidente della visione rivoluzionaria di cui, nel bene e nel male, diede prova l’industria bellica tedesca nel corso del secondo conflitto mondiale. Il MaschinenKanone-103 fu, infatti,  un’arma di concezione assolutamente nuova, capostipite di una prolifica famiglia che ancora oggi equipaggia i veicoli più moderni ed avanzati in seno a tutti gli eserciti del mondo. Alla base di tale successo vi è la potenza d’impatto assicurata dai proiettili da 30 mm che, grazie alle dimensioni contenute dei proiettili, consentono un’elevata cadenza di tiro conservando una soddisfacente precisione.

Le origini del cannone automatico MK-103 risiedono, prima di tutto, nella necessità di sviluppare un’arma dalle dimensioni tanto contenute da essere montato sugli apparecchi della Luftwaffe ed abbastanza potente da abbattere un bombardiere B-17 con due, massimo tre colpi. Nonostante le problematiche concernenti lo sviluppo e produzione di un’arma totalmente nuova e di calibro diverso da quelli già utilizzati, gli ingegneri tedeschi decisero di optare per il 3cm come soluzione intermedia fra il 2cm ed il 3.7cm in uso fin dall’inizio del conflitto. Le 2cm Flak-38 offrivano un’elevata cadenza di fuoco ma già nel 1944 i proiettili di tale calibro dimostrarono i loro limiti rispetto a cacciabombardieri sempre più blindati. Le 3.7cm Flak-37 e Flak-43 avevano proiettili dalla potenza necessaria per abbattere anche i velivoli più corazzati ma, nonostante i miglioramenti costantemente apportati, tali cannoni non offrivano il rateo di fuoco necessario a saturare a tal punto un’area da garantire alte chance di colpire un obiettivo in movimento.

Il 3cm sembrò essere una promettente via di mezzo fra potenza d’impatto e cadenza di tiro. I risultati e gli sviluppo postbellici avrebbero dimostrato la validità di tale scelta benché, rispetto alle finalità iniziali,  l’MK-103 risultò troppo pesante e voluminoso per essere agevolmente imbarcato sui caccia. Aveva, inoltre, un rateo di fuoco troppo basso per dare buone probabilità di centrare un bersaglio nei pochissimi secondi in cui quest’ultimo entrava nel mirino di un caccia spinto a tutta velocità. Si rese, quindi, necessaria una versione alleggerita e compatta che prese il nome di MK-108. Quest’ultimo equipaggiò un’amplissima schiera di aerei. Fra essi spicca l’innovativo Me-262, il prima caccia a reazione della storia a divenire operativo, che ne montava ben quattro sul muso. Il successo dell’MK-108 aveva, però, un prezzo: benché dotato di un rateo di fuoco molto elevato, la precisione era inferiore e la gittata dei proiettili pari a meno della metà di quella dell’MK-103. I proiettili dell’MK-103 avevano anche una più alta velocità alla bocca che ne determinavano una maggiore potenza distruttiva all’impatto ed una notevole capacità perforante. Dati gli innegabili vantaggi offerti, l’MK-103 entrò comunque in uso nella Luftwaffe ma per ruoli ben specifici (fu, ad esempio, assai apprezzato per la lotta anticarro) ed equipaggiò principalmente bimotori come l’Hs-129 ed il Dornier 335.

La Wehrmacht non rimase indifferente alle capacità dell’MK-103 che si mostrò essere la risposta tanto attesa alla necessità sempre più pressante di un cannone automatico dalle alte prestazioni. Fu così che un’arma, inizialmente destinata agli aeroplani, prese funzione antiaerea. In tale ruolo l’MK-103 offriva vantaggi innegabili rispetto agli altri cannoni in servizio. Oltre ai già accennati vantaggi legati alla cadenza di tiro, gittata e potenza perforante del proiettile, l’MK-103 era anche alimentato a nastro. Ciò permetteva un fuoco continuato molto più prolungato di quanto potesse offrire una  2cm Flak-38 utilizzante caricatori. Si riduceva anche il numero di serventi necessari a sostenere il fuoco dell’arma. Non  deve, quindi, stupire che, non appena l’MK-103 fu finalizzato ma sostanzialmente scartato per l’uso aeronautico, la Wehrmacht chiese ed ottenne che il grosso della produzione destinata alla Luftwaffe fosse dirottata in favore dell’esercito. L’MK-103 fu, così, istallato sull’affusto della 2cm Flak-38 dando vita alla Flak-103/38.

Entrata in servizio negli ultimi mesi del conflitto, la Flak-103/38 fu messa in produzione nella consapevolezza che l’efficacia antiaerea dell’MK-103 sarebbe stata ottimizzata solo con affusti in grado di montare più cannoni. La validità della contraerea quadrinata 2cm Flakvierling-38 era sotto gli occhi di tutti perciò fu naturale la progettazione di un sistema d’arma sostanzialmente identico ma con quattro MK-103. Nacque così la 3cm Flakvierling-103/38 di cui si ha notizia certa della costruzione di un solo esemplare da parte della Ostbau-Sagan, sorta di officina delle meraviglie a cui si deve lo sviluppo e costruzione dei Flakpanzer IV mit 3.7cm Flak-43 “Ostwind” e Flakpanzer IV mit 2cm Flakvierling-38 Wirbelwind”. Apparentemente (non esistono ad oggi evidenze fotografiche che ne diano certezza), almeno una 3cm Flakvierling-103/38 fu montata, grazie ad una torretta simile a quella del “Wirbelwind”, su scafo del Panzerkampfwagen IV dando vita al Flakpanzer IV mit Flakvierling-103/38 “Zerstörer 45”.

Tutto ciò premesso ed escludendo i modelli in resina, la 3cm Flakvierling-103/38 non ha mai avuto alcuna riproduzione in scala fino a quanto, con mia grande gioia, a tale lacuna ha supplito Das Werk, una giovane ma molto attiva ditta di modelli in plastica.

Ad una prima vista, la qualità del kit è ineccepibile, i dettagli sono ben riprodotti e la stampa di qualità. Non mancano alcuni accessori come sezioni dei nastri di alimentazione ed una scatola in legno per le canne di ricambio.

Unico appunto può essere la mancanza dei cannoni e dei caratteristici freni di bocca in metallo tornito. Ricordo ai più esigenti che Schatton Modelbau offre un perfetta riproduzione in metallo dell’MK-103 in 1/35.

Per quanto mi riguarda la Flakvierling-103/38 è talmente bella che ne ho comprati due kit!

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