Le régiments blindés de la SS-Panzerwaffe, Tome 2
Wiking, Hohenstaufen, Frundsberg, Nordland, Hitlerjugend.
Dopo il tomo dedicato ai reggimenti corazzati delle prime tre Panzer-Division delle Waffen-SS, non ho potuto esimermi dalla lettura del secondo volume mandato alle stampe dall’editore francese Caraktere Sarl.
Come evidente, soggetti di questo secondo tomo non potevano che essere i reggimenti carri delle restanti cinque divisioni corazzate delle Waffen-SS: SS-Panzer-Regiment 5 «Wiking», SS-Panzer-Regiment 9 «Hohenstaufen», SS-Panzer-Regiment 10 «Frundsberg», SS-Panzer-Regiment 11 «Herman Von Salza» della SS-Division « Nordland» e SS-Panzer-Regiment 12 «Hitlerjugend».
I pregi e i difetti di questo volume non possono che essere quelli già descritti nella mia recensione dedicata al primo tomo. La materia da trattare è vastissima perciò il testo, per avere un minimo di completezza, non può discostarsi molto da un sunto preciso dei principali eventi bellici a cui parteciparono i citati reggimenti corazzati. L’autore, forse allo scopo di dimostrare una precisa consultazione delle fonti, scivola un po’ troppo frequentemente nella trappola rappresentata dal riportare perdite ed effettivi registrati giorno per giorno dall’amministrazione divisionale. Se ciò permette di prendere coscienza del sangue versato e delle perdite materiali subite in battaglia, l’elencazione ripetuta con troppa solerzia finisce per rallentare la lettura di un testo già di per sé ostico proprio a causa della sua finalità riassuntiva. A mio parere, il racconto un po’ più coinvolgente di qualche scontro o exploit militare avrebbe dato maggior verve ad un testo al limite del didascalico. Tutto ciò premesso, questo numero speciale della rivista Batailles & Blindes resta un testo imprescindibile per chiunque volesse approcciarsi alla materia o approfondire alcuni aspetti come le ragioni che spinsero a dotare le divisioni sopra elencate con un proprio reggimento corazzato nonché le difficoltà di approvvigionamento di materiali (in primis, di carri «Panther») che ben fa comprendere l’importanza che ebbero per tutta la guerra i Panzer IV e gli Stug III. Il volume ha un altro, fondamentale pregio: racconta di uomini e di vicende militari riguardanti formazioni delle Waffen-SS che, ad eccezione della «Hitlerjugend», sono meno noti rispetto a quelli di divisioni più famose come la «Laibstandarte» e la «Das Reich».
Anche volendo fare i pignoli, quindi, il volume in oggetto resta un ottimo testo di referenza ed approfondimento come ci ha spesso abituati l’editore transalpino.