37 Rifugio San Lucio

Improvvisazione e velocità d’esecuzione! Ecco cosa è necessario per poter sfruttare una giornata invernale di bel tempo. È quanto mi sono ritrovato a concretizzare giusto pochi giorni fa. Rassicurato da previsioni meteo unanimi che davano per sabato 15 dicembre un cielo terso ed un sole splendente, ero particolarmente irritato da non trovare la giusta idea per sfruttare una giornata non solo così rara in dicembre ma anche concomitante con un sabato di libertà dal lavoro. Quando ero ormai rassegnato a non fare nulla, poco dopo mezzanotte di venerdì sera, mi è capitato di sfogliare on line la rivista “Orobie”, pubblicazione per lo più dedicata alle montagne lombarde. È stato proprio così che sono provvidenzialmente venuto a conoscenza del Rifugio San Lucio in Val Cavargna. Tale rifugio, ad una altezza di 1554 metri, si trova proprio sul confine con la Svizzera ed è possibile accedervi da un comodo sentiero carrozzabile che inizia da Monti di Dasio, circa 500 metri più in basso.

Partito presto la mattina per poter sfruttare al meglio le poche ore di luce disponibili, non mi sono privato di una bella colazione a Menaggio con tanto di vista sul Lago di Como.

Arrivato a Monti di Dasio, ho parcheggiato la mia fedele Fiat 500 nello spazio di fronte ad una ex caserma della Guardia di Finanza ed ho imboccato il ben segnalato sentiero che porta al Rifugio San Lucio.

Fin dal primo tornante è possibile abbandonare la strada bianca per addentrarsi in un sentiero che attraversa un bosco molto suggestivo grazie agli alberi secolari che vi crescono. Conviene non perdersi questo percorso alternativo in quanto offre scorci molto suggestivi ed un ambiente naturale di grande impatto emozionale.

Tornati sul sentiero principale, si arriva alla chiesetta della Madonna del Cepp posta più o meno a metà strada dal Rifugio San Lucio e, a grandi linee, all’altezza in cui il bosco cede il passo ai prati ed ai bassi cespugli che caratterizzano l’ambiente di alta quota.

Raggiunto il rifugio San Lucio, si apre all’escursionista un bellissimo panorama sull’arco alpino impreziosito anche dalla presenza di un oratorio del XV secolo.

Nonostante fosse metà di dicembre, la copertura nevosa non era particolarmente accentuata sia sul passo dove sorge il rifugio sia sulle vette visibili. Ciononostante il panorama era notevole e, sinceramente, sono stato ben contento di non arrancare nella neve e, soprattutto, di non avere problemi in auto. Poiché il freddo era pungente ed intenso, ho ben apprezzato tanto l’ambiente accogliente del rifugio quanto la sua cucina composta da piatti sostanziosi e di qualità.

Alcuni scatti fotografici dedicati al tramonto hanno concluso una piacevolissima giornata trascorsa lontano dal trambusto degli ultimi acquisti natalizi.