Nel precedente articolo dedicato al concorso di modellismo CMT 2018, ho avuto occasione di anticipare come la trasferta nella città di Torino sia stata anche l’occasione per esplorare le zone limitrofe nella giornata di domenica 6 maggio. Approfittando della bella giornata e considerata la mia ormai consolidata conoscenza della città sabauda, ho deciso di fare una gita sui colli appena fuori Torino. Il pensiero è andato subito alla nota Basilica di Superga ma non mi sono esentato dal dare un’occhiata curiosa sulla mappa in cerca di mete nuove ed inusuali.

È stato proprio scorrendo Google Map che mi sono imbattuto nel Faro della Vittoria, monumento a me del tutto sconosciuto e di cui erano ignari dell’esistenza anche gli addetti alla reception dell’albergo in cui alloggiavo. Tutto ciò non ha fatto che incrementare la mia curiosità per una visita incentivata anche dal fatto che non sarei stato costretto a deviazioni rilevanti rispetto alla strada verso Superga.

Raggiunta la destinazione ho scoperto che il Faro della Vittoria è un monumento eretto a memoria dei caduti torinesi della Prima Guerra Mondiale. Esso consiste in una grande statua di donna alata che, simboleggiando la vittoria, regge una fiaccola ad imperituro ricordo dei 5.000 Torinesi morti nel conflitto. La statua è collocata nel Parco della Memoria ove sono visibili, fra alberi ed arbusti, le targhe commemorative con i nomi dei caduti. La statua è collocata nel centro di un ampio spazio che offre una bella vista non solo sulla città ma anche sulla vicina Basilica di Superga. Il luogo è molto frequentato da ciclisti che affrontano i ripidi tornati della collina su cui sorge il Faro della Vittoria. Tutto ciò, unito ai visitatori attratti dai ristoranti posti al di fuori del parco, rendono la zona molto più vivace di quanto si possa immaginare.

Lasciato il Faro della Vittoria, ho percorso senza fretta le strade provinciali che si ramificano sulle colline circostanti fino ad arrivare alla Basilica di Superga. Devo ammettere che il panorama e l’ambiente verdeggiante mi hanno conquistato. Non pensavo che Torino possedesse questo polmone verde appena superato il fiume Po. Immagino ci siano molti percorsi ciclabili e tappe enogastronomiche di cui approfittare. Mi informerò sicuramente per un’esplorazione approfondita nel futuro.

La Basilica di Superga non ha bisogno di particolari presentazioni. Costruita ad inizio ‘700, custodisce le spoglie di gran parte dei reali di casa Savoia. Dovendo svolgere la funzione di tomba reale e dimostrare il potere ed il lustro del Regno Sabaudo, Superga è semplicemente bellissima. Rappresenta un delicato equilibrio fra la sobrietà tipicamente piemontese e la pomposità imposta dall’iconografia reale. Per mia fortuna sono capitato sul posto proprio all’avvio di una visita guidata a cui mi sono unito con grande entusiasmo. Nonostante fossi già stato a Superga molti anni fa, una visita guidata è sempre un’occasione preziosa per apprezzare e meglio comprendere il luogo visitato. La guida ci ha accompagnato nella cripta reale ed ho avuto conferma dei vaghi ricordi che avevo: il luogo è splendido sia grazie al colore dei marmi usati sia per l’incredibile maestria con cui sono state scolpite le statue che adornano le tombe. La Basilica in sé può essere giudicata non dissimile da molte altre ma la cripta con le sue decorazioni e sculture è semplicemente unica. Giustifica da sola il viaggio così come la vista che si gode dal piazzale e dal tetto della basilica.