La Seconda Guerra Mondiale vide uno straordinario sviluppo degli armamenti nonché del progresso tecnologico correlato. Nel lasso di soli cinque anni, si passò, ad esempio, da carri armati pesanti tre o quattro tonnellate a colossi da settanta tonnellate e più. Nel pieno rispetto delle regole darwiniane, l’evoluzione degli armamenti impose mosse e contromosse in reazione a quanto l’avversario dislocava sul campo di battaglia. Uno dei più palesi effetti di tutto ciò fu l’incremento dello spessore delle corazze che portò, inevitabilmente, all’aumento del calibro dei cannoni anticarro il cui proiettile doveva avere la potenza necessaria a perforarle. L’industria bellica tedesca fu maestra in questa corsa agli armamenti ed il più potente cannone anticarro da essa realizzato sul finire della guerra fu il Pak-44 da 12.8 cm. Derivato dal Flak-40 di medesimo calibro (assolutamente da citare sono i quattro affusti binati che armavano le Flakturm antiaeree a difesa di città come Berlino ed Amburgo), il Pak-44 equipaggiò la settantina di JagdTiger costruiti e fu oggetto di una serie di studi che portò Rheinmetal e Krupp a sviluppare due differenti proposte per la versione al traino dello stesso. Il progetto Rheinmetal (Rh.) è oggetto del presente kit Trumpeter.
Esteticamente il Pak-44 Rh. è bellissimo. Se ciò non bastasse, affascinante è il sistema che consentiva il sollevamento delle quattro ruote anteriori le quali andavano ad appoggiare sull’affusto a crociera per la rotazione del cannone di 360°. Le performance balistiche del proiettile da 128 millimetri permettevano al Pak-44 di svolgere funzioni sia anticarro che d’artiglieria ma non mancavano una serie di difetti dovuti alla stessa natura di un cannone così imponente. Il voluminoso proiettile era diviso in due parti, con un conseguente calo della cadenza di tiro, ed il peso era tale da impedire un rapido spostamento del cannone in caso di fuoco di controbatteria. Non è un caso, quindi, che i progettisti tedeschi ipotizzarono di dotare il Pak-44 di uno scafo cingolato (Mittlerer Waffentrager) allo scopo, per lo meno, di supplire a quest’ultimo difetto.
Il kit Trumpeter è in linea con la media delle produzioni di tale società. I dettagli sono appena sufficienti, lo spessore della plastica eccessivo e probabilmente manca tutta una serie di elementi che dovranno essere autocostruiti. Nota di particolare demerito è certamente la scarsa cura con cui è stato riprodotto il caratteristico freno di bocca del Pak-44. A permettere un miglioramento di quanto proposto, la scatola di montaggio offre un foglio di fotoincisioni per lo più dedicato allo scudo a protezione dei serventi. Si tratta di un extra non scontato ma decisamente necessario per un elemento difficilmente replicabile in plastica con gli spessori giusti. Nonostante i difetti intrinsechi, questo kit ha il merito di permettere la costruzione di un soggetto inusuale e fornisce una discreta base ai modellisti più esperti oltre che un modello di facile costruzione a chi si accontenta.