ITALIAN LANGUAGE
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’industria bellica tedesca produsse un grande varietà di veicoli. Molti di essi divennero protagonisti di un vero e proprio mito nonostante il numero limitato di esemplari prodotti. La leggenda che circonda carri come, ad esempio, il Tiger I, ha offuscato carri armati più comuni che, a discapito di un impatto propagandistico limitato, ebbero l’onore e l’onere di essere le vere colonne portanti della Panzerwaffe e di salvare in più occasioni l’esercito tedesco dalla disfatta più completa. Fra essi, importanza incontestabile ebbero il Panzer IV e lo Sturmgeschütz III (cannone d’assalto III) o, più comunemente, Stug. III. Se il primo conseguì il rimarchevole successo di restare in servizio dal primo all’ultimo giorno di guerra, il secondo non fu allineato in tempo per la campagna di Polonia. In entrambi i casi si trattò di veicoli espressamente concepiti per garantire un supporto diretto alla fanteria grazie al medesimo cannone che li equipaggiava, un 7.5 cm L24 a bassa velocità iniziale e con potente carica esplosiva. Con l’invasione della Russia nel 1941, la Wehrmacht si ritrovò a fronteggiare masse sempre più numerose di carri armati sovietici e ciò impose una corsa all’incremento delle potenzialità anticarro dei veicoli tedeschi in servizio. In breve tempo Panzer IV e Stug. III condivisero il medesimo cannone anticarro da 7.5 cm L48 ad alta velocità alla bocca. Vide così la luce nel 1943 lo Stug. III Ausf. G, il modello finale e più potente di questo cannone semovente.
Lo Stug. III montava sullo scafo del Panzer III una casamatta fissa alloggiante l’armamento principale. La mancanza della torretta permetteva un’altezza del veicolo estremamente ridotta che lo rendeva difficile da colpire e facilmente dissimulabile. Grazie a tali caratteristiche, esso si dimostrò estremamente efficace in posizione difensiva ed ottimo per agguati ed azioni mordi e fuggi. La mancanza della torretta imponeva il brandeggio del cannone facendo girare l’intero veicolo con una conseguente limitazione dell’efficacia tattica dello stesso. Questo evidente difetto fu, però, ampiamente compensato dalla maggior semplicità di costruzione e dalle dimensioni contenute che resero lo Stug. III un veicolo estremamente versatile e letale per tutta la durata del conflitto. Solo sul finire della guerra esso dovette cedere il passo di fronte alle nuove generazioni di carri sovietici sempre più corazzati e pesantemente armati.
Quello conservato al Deutsches Panzermuseum di Munster è uno splendido esemplare di Stug. III Ausf.G. Sinceramente ritengo che poterlo ammirare giustifichi il viaggio fino in Germania. Oltre ad essere ottimamente conservato, esso presenta molti elementi caratteristici degli esemplari costruiti nel corso degli ultimi mesi del conflitto. Lo Stug. III si è, infatti, evoluto nel corso della produzione nel tentativo di rispondere alle esigenze dell’esercito e di aumentarne l’efficacia in combattimento. Il modello Ausf. G fu quello che più a lungo occupò le catene di montaggio e, conseguentemente, subì un numero infinito di miglioramenti grandi e piccoli. Le varianti così generate sono praticamente impossibili da catalogare dipendendo dal periodo di assemblaggio e dalla fabbrica coinvolta. A titolo di esempio, ad identificare lo Stug. III Ausf.G di Munster come un modello di produzione tardiva sono: i ruotini di ritorno completamente in metallo, il collare del cannone del tipo Saukopfblende con mitragliatrice coassiale, il supporto per la MG comandata dall’interno (purtroppo non presente), la Nahverteidigungswaffe, etc.
Il fascino di questo veicolo è ulteriormente incrementato dal fatto che il restauro subito anni fa lo ha rimesso in condizioni di marcia. Ho, quindi, potuto fotografarlo anche negli spazi adibiti ad arena esterna del museo ove, all’aria aperta, ha espresso al massimo la sua magnificenza.
ENGLISH LANGUAGE
The vehicles collection belonging to the Panzermuseum of Munster, includes a wonderful Stug. III Ausf.G. This self-propelled gun was used by German Army during the WWII as support vehicle and in anti-tank role. The Munster Stug. III has many elements typical of the last production runs and it is so beautiful to give great value to the Munster collection.
FRENCH LANGUAGE
Dans la collection des véhicules qui sont conservés à l’intérieur du Panzermuseum de Munster, il y a un Stug. III Ausf.G. Ce canon automoteur fut employé par l’armée de terre Allemande pendant la Deuxième Guerre Mondial comme véhicule d’appui et dans un rôle antichar. L’exemplaire de Munster est de production finale. Il donne grand prestige au musée parce qu’il est dans un état splendide.
Ormai non è più una sorpresa, ciò nulla toglie alla piacevole lettura dei tuoi resoconti dei viaggi “militari”.
Anche per questo Stug sei riuscito a farne gustare una descrizione interessante seppur necessariamente sintetica.
Complimenti al nostro “Inviato di guerra”.
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Ciao Pierluigi, è sempre bello leggerti sulle pagine di questo mio blog! 🙂
Toglimi una curiosità: considerato che anche tu bazzichi il mondo del modellismo e della storia militare, apprezzi leggere una breve descrizione storico/tecnica del soggetto presentato o ne faresti a meno? La dettaglieresti di più oppure entreresti meno nello specifico? Io cerco di tenere un equilibrio fra le info utili a chiunque per capire il soggetto e qualche dettaglio interessante anche per gli esperti ma non so se ci riesco sempre…
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