Che io sia un estimatore del film “Ghostbusters” di Ivan Reitman del 1984 non credo sia una novità,se non altro per tutti coloro che hanno letto la mia personale recensione del film redatta nel 2014 al momento della speciale proiezione nei cinema per i trent’anni del film.Non posso, quindi, negare di aver avuto una prima reazione tutt’altro che positiva alla notizia che sarebbe stato realizzato un remake della pellicola in questione. E’ stato inevitabile pensare ad una bieca operazione commerciale finalizzata ad un facile profitto in spregio ad ogni rispetto per un’opera che sfiora il culto per migliaia di fan in tutto il mondo. Del resto, in un decennio abbondante di cinema privo di idee originali, abbondano esempi negativi legati ad operazioni similari.
Nonostante quanto precede, ho continuato a leggere con interesse le informazioni trapelate nel corso della lunga gestazione del progetto ed il mio atteggiamento nei confronti del film e mutato col tempo. A spingermi a questo cambiamento di opinione è stata prima di tutto la notizia che la nuova pellicola avrebbe avuto come protagonista un gruppo di sole donne. Idea semplice ma sempre innovativa, il punto di vista femminile è sovente capace di garantire novità ed originalità anche alle storie più conosciute. Adoro, inoltre, le vicende che hanno personaggi femminili come protagonisti perciò sono stato immediatamente affascinato da tutte i possibili sviluppi di un plot così concepito. La visione dei trailer promozionali ha ulteriormente incrementato il mio entusiasmo ma quello che mi ha fatto letteralmente correre al cinema è stato apprendere delle infinite polemiche e critiche che la parte più gretta e meschina dei fan del film primogenito ha scaricato su regista ed attrici proprio per il fatto di aver optato per protagoniste femminili. Ottusi pregiudizi maschilisti che hanno avvelenato la realizzazione del film e che hanno fomentato un boicottaggio semplicemente insensato. Date queste premesse, vedere il nuovo “Ghostbusters” è diventata una mia priorità a cui ho immediatamente adempiuto.
A mio personale giudizio il film è molto bello e ne consiglio la visione a tutti.Non mancano debolezze ed aspetti criticabili ma la forza della pellicola risiede proprio nella bravura e nell’affiatamento creatosi fra le attrici protagoniste. Si percepisce immediatamente come fra esse sia sorto un feeling particolare che, probabilmente incentivato dalla comune esperienza al Saturday Night Life (da cui provenivano anche gli interpreti del film del 1984), garantisce al nuovo “Ghostbusters” una solidità rara che riesce a supplire ai momentanei cali di tono e, soprattutto, a reggere il confronto con la pellicola originale. Ovviamente e come sempre accade quando vengono coinvolte opere che hanno fatto parte della propria infanzia, è importante approcciarsi al film senza pregiudizi, limitando per quanto possibile il condizionamento dovuto alla nostalgia con cui si ricordano le emozioni provate da bambini e con la consapevolezza che, non essendo più ragazzini degli anni ottanta, non si può pretendere di rivivere i medesimi entusiasmi di allora. Con queste premesse, mi sento di assicurare che il film in questione è godibilissimo, divertente, originale e molto ben fatto. Ad ulteriore e principale lode, va detto che i veri e più temibili avversari delle nuove Ghostbusters non sono i fantasmi, bensì le istituzioni di una società incapace di accettare e prendere sul serio quelle stesse donne da cui dipende la sua sopravvivenza ed il suo benessere. Non ho idea se lo script prevedesse ciò fin dall’inizio ma, considerando le disdicevoli polemiche sopra descritte, tale intrinseco messaggio del film non poteva essere più azzeccato. Segnalo anche i piacevolissimi cammei di alcuni degli attori dei film originari, partecipazioni che un appassionato non può fare a meno di apprezzare e di divertirsi a scoprire.
Concludo affermando che “Ghostbusters” di Paul Feig, benché ben lontano dai fasti dello strepitoso “Mad Max Fury Road”, riesce a dimostrare che perfino un remake può essere ben fatto se ha il coraggio di fare anche scelte impopolari e, personalmente, mi auguro di vedere presto un seguito.