Parlando del booklet “Osada-Bon 2009” dedicato a Yoshiyuki Sadamoto, ho già avuto l’occasione di confessare acquisti più o meno folli posti in essere durante il mio viaggio in Giappone dello scorso maggio. Fra essi vi è anche questo libretto che, come quello precedentemente citato, ho trovato nella sede principale della catena Mandarake, universalmente conosciuta per essere specializzata nella vendita di prodotti di seconda mano legati al mondo di anime, manga, modellismo e giocattoli vintage. Il volumetto in questione è una raccolta di brevi storie a fumetti realizzate da alcuni dei più famosi fumettisti giapponesi e dedicate alla celebre serie “Ah, My Goddess” di Kosuke Fujishima. Si tratta di un vero e proprio tributo a questa longeva serie che, realizzato per celebrare la pubblicazione nel 2013 del 300° episodio, unisce in un unico tankobon i Manga precedentemente pubblicati sulla rivista “Afternoon” dal 2009 al 2011.
Sono circa un ventina i fumettisti che hanno espresso la loro ammirazione per l’opera di Fujishima interpretando con il loro stile i personaggi ed il mondo creato dal maestro. Sinceramente conosco solo i più noti in occidente (fra essi spicca il gruppo Clamp) ma il risultato è sempre molto interessante in quanto generato dalla fusione del loro personale modo di disegnare con la pura arte che Fujishima ha saputo portare a piena maturazione nel corso degli anni in cui si è dedicato a “Ah, My Goddess”. Un’arte che si esprime non solo nello stile di disegno ma anche nella composizione delle tavole ed in un tratto quasi etereo che, a mio parere, deve molto ad Alfons Mucha, maestro dell’Art Nouveau.
Pur non essendo nulla di imperdibile, questo libretto contribuisce a confermare il successo di “Ah, My Goddess” ed a sancirne il carattere di opera seminale per i mangaka contemporanei e futuri. Benché lo ritenga estremamente interessante per ogni vero appassionato di “Ah, My Goddess”, la pubblicazione in oggetto resta più che altro una curiosità fine a sé stessa da acquistare solo a condizione di apprezzare tutto quanto graviti intorno all’arte del maestro Fujishima.
In effetti le geometrie e le figure femminili fanno pensare ad Alfons Mucha. A proposito, hai visitato la mostra a lui dedicata presso Palazzo Reale?
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Eccome!! Tutto assolutamente meraviglioso!
Ne sono stato così entusiasta da aver comprato una stampa allo shop del museo.
A memoria è stata la prima volta in cui ho mai fatto una cosa del genere.
Non ho ancora appeso la stampa ma spero di farlo presto. 🙂
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anche l’autrice di Sailor Moon, Naoko Takeuchi, si è più che ispirata a Mucha:
guarda un po’ http://24.media.tumblr.com/tumblr_mdyxpdz9O21qjkedbo1_500.jpg
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Hai proprio ragione, Mana!! 🙂
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