03 Ghostbuster Yamashita

Descrivendo l’ormai infinito numero di garage kit in mio possesso e ancora drammaticamente da realizzare, ho già avuto modo di dilungarmi più volte sulla linea“Bishoujo Statue” della società nipponica Kotobukiya, brand incentrato sull’artista Shunya Yamashita e la sua reinterpretazione di personaggi tratti non solo da videogiochi e fumetti ma anche da film iconici. Fra questi ultimi, dopo Jaina Solo da “Star Wars, è il turno di “Ghostbusters”, altro film culto celebrato da Yamashita con una deliziosa figure riproducente una ragazza vestita ed equipaggiata da perfetta acchiappa fantasmi.

Inutile dire che non ho potuto fare a meno di acquistare quello che è il recast in resina realizzato da E2046 (http://www.e2046.com) della figure in PVC già montata e colorata immessa sul mercato da Kotobukiya. La tentazione è stata irresistibile sia a causa dell’affetto che nutro per il film del 1984 sia per l’incontenibile simpatia del soggetto in questione  che, con l’usuale eleganza di Yamashita, combina sapientemente grazia e sensualità. Il kit è sorprendente non solo per l’accuratezza del dettaglio ma anche per il gran numero di pezzi in cui sono scomposti zaino e fucile protonico. Non mancano neppure lo speciale visore e la trappola per imprigionare i fantasmi. Insomma, la fanciulla è una perfetta Ghostbuster anche se sono un poco preoccupato per l’impegno che comporterà la pulizia accurata di tanti pezzi in resina alcuni dei quali molto fragili.

A livello di ideazione del personaggio, sono assai critico sulla scelta di realizzare i pantaloni strappati. Il personaggio non ha certo bisogno di questo inutile espediente per acquisire sex appeal né qualunque lotta con ectoplasmi può giustificare una tale riduzione a brandelli dei pantaloni. Per quanto mi riguarda, credo che interverrò personalmente per scolpire dei pantaloni integri.