Dopo essere stato con amici a Monaco di Baviera all’inizio di dicembre così da concludere al meglio il 2015, altrettanto bene è iniziato il nuovo anno grazie ad alcuni giorni trascorsi a Barcellona in compagnia di Oscar, compagno di avventure anche in quel di Monaco. Benché gli orari dei voli siano stati condizionati dalla volontà di limitare il costo degli stessi in un periodo di grandi spostamenti turistici, siamo comunque riusciti a ritagliarci tre giorni pieni nella nota città spagnola partendo nel pomeriggio del primo dell’anno e tornado la mattina presto del 5 gennaio 2016. Non si è trattata della mia prima visita a Barcellona ma, grazie al fatto che anche Oscar vi era già stato, abbiamo potuto dedicarci alla scoperta del lato meno turistico e più nascosto della città. E’ stato grazie a ciò che posso affermare di essersi a noi palesata una Barcellona ben diversa da quella che ricordavo; certamente molto turistica ma ancora capace di mostrare lati inaspettati a chi li volesse cercare. Qui di seguito mostrerò qualche scatto preso per la città sperando che possano essere di interesse. Augurandomi di non scatenare attacchi di narcolessia fulminanti, nel raccontare i giorni trascorsi non mancherò di dare qualche informazione potenzialmente utile in caso di vostre future vacanze nella capitale della catalogna.
Iniziamo con una panoramica diurna della città. Premetto che non siamo stati fortunatissimi col meteo. Abbiamo goduto di un bel sole solo nel tardo pomeriggio di sabato. Per il resto il cielo è stato in genere coperto ma solo nel pomeriggio di lunedì qualche goccia di pioggia ha parzialmente ostacolato i nostri piani. Tutto ciò non ci ha comunque impedito di noleggiare delle biciclette da sabato 2 a lunedì 4 gennaio, iniziativa che ci ha permesso una grande libertà di movimento e che ha semplificato il raggiungimento delle mete un po’ inusuali che ci eravamo prefissati. Da questo punto di vista, Barcellona si è dimostrata ricca di piste ciclabili ma è necessario confessare che, dopo un week end festivo in cui la città era semi abbandonata dai suoi abitanti, il lunedì lavorativo non ha reso molto piacevole muoversi in bici a causa del gran traffico e dello smog. Meglio, quindi, valutare anche questo aspetto prima di noleggiare le due ruote sempre che non si intenda limitarsi ad una breve gita nelle zone pedonali o sul lungomare.
Come tutte le belle città, Barcellona sa sorprendere anche di notte come testimoniato dalle foto sottostanti scattate in notturna. Hanno certamente giocato a favore le numerose luminarie presenti per le festività di Natale e Capodanno che hanno aggiunto luci e colori a vie e piazze.
Un po’ per caso ed un po’ perché trovo sempre molto piacevole ammirare il panorama e le città da punti di vista particolari, sabato nel primo pomeriggio ci siano imbarcati per un giro in battello di circa un’ora e mezza. Abbiamo, così, potuto ammirare dall’imbarcazione il porto turistico, Barcellona e la sua lunga spiaggia nonché il porto commerciale della città. Nulla di indimenticabile ma è una gita consigliabile a tutti coloro che cercano uno sguardo originale sulla città ed il suo mondo.
Vista Barcellona dal battello, ci è sembrato naturale percorrere il lungomare della città non appena noleggiate le biciclette. Percorrere in bici i numerosi chilometri accessibili lungo la costa grazie all’ampio viale disponibile è, certamente, un piacere da non perdere durante una visita di Barcellona. Il caso ha voluto che facessimo ciò nel tardo pomeriggio concedendoci la contemplazione dell’imbrunire sul mare nonché delle prime ore della notte. Grazie alla giornata particolarmente bella, lo spettacolo offertoci in un caso e nell’altro è stato decisamente bello nonostante il periodo invernale.
Impossibile non visitare La Boqueria (http://www.boqueria.info), il mercato cittadino che sorge all’inizio delle Ramblas e che stupisce per varietà e colori. Meta fissa di ogni viaggio organizzato, merita ben più di una visita non solo per il fascino che mantiene nonostante la vocazione turistica ma anche per le gustose prelibatezze che vi si possono trovare. Consiglio di abbandonare ogni resistenza e lasciarsi catturare dai banconi che offrono frutta, carne e pesce in un contesto e con una fattura che non è possibile trovare in locali più classici.
La prima delle mete alternative raggiunte in bici è stato la Casa de la Maternitat (https://es.wikipedia.org/wiki/Casa_Provincial_de_Maternidad_y_Exp%C3%B3sitos_de_Barcelona). Si tratta di un complesso ospedaliero realizzato nel XIX secolo ed in parte ancora attivo. Immerso in un grande parco, sono ancora presenti gli edifici all’epoca realizzati per accogliere i bambini orfani e fungere da sede specializzata per la cura delle malattie dell’infanzia e la ricerca sulle stesse. Se non bastassero le caratteristiche costruzioni fra cui spicca la vecchia cucina che serviva l’intera struttura, il parco custodisce alcune piante di origine tropicale in cui trova rifugio anche una colonia di pappagalli liberi.
A brevissima distanza dalla Casa de la Maternitat si trova il Palau Reial de Pedralbes (http://www.barcelona.com/barcelona_directory/monuments/pedralbes_palace), residenza in Barcellona della famiglia reale spagnola. Nonostante il nome altisonante, il palazzo è abbastanza semplice così come il parco che lo circonda. Resta una meta interessante e meritevole soprattutto se siete intenzionati a raggiungere il monastero sotto descritto in quanto il palazzo in oggetto è lungo la stessa strada.
Per chiunque sia desideroso di dedicarsi ad una meta particolare ma di valore in quel di Barcellona, consiglio vivamente una visita al monastero di Pedralbes (http://monestirpedralbes.bcn.cat/). Splendidamente tenuto, dalla storia molto antica e rimasto attivo fino a pochi anni fa, il monastero è tanto bello quanto affascinante. Austero ma elegante, ha ospitato anche regine ed esponenti dell’alta aristocrazia fra le monache di clausura che vi vissero. Il percorso di visita permette di scoprire non solo le stanze in cui le monache svolgevano le loro attività ma anche di conoscere la storia del monastero e della Spagna grazie a pannelli esplicativi ed a importanti collezioni di oggetti. Fra tutto quanto qui elencato e mostrato, il monastero di Pedralbes è certamente la meta che più consiglio.
Tappa obbligata è anche stata una visita al quartiere di Sarrià, un antico villaggio inglobato dall’espansione urbanistica di Barcellona. Il quartiere è molto noto per essere il preferito dalle classi più abbienti e per la vita notturna. Essendo noi passati in periodo invernale e durante le festività di inizio anno, non abbiamo potuto costatare alcuna particolare vivacità del quartiere che, certamente, non manca in periodo estivo. In ogni caso esso conserva, negli edifici e nelle strade che lo compongono, il ricordo del paese che era.
Infine, altra meta veramente imperdibile è la Basilica della Purissima Concepcion (http://www.parroquiaconcepciobcn.org/ca/inici). La chiesa, già bellissima in sé, è arricchita da un chiostro davvero delizioso capace di regalare una tranquillità totalmente inaspettata considerato che la chiesa si trova in pieno centro città.
Credo non si renda necessario sottolineare che io ed Oscar non siamo certo morti di fame a Barcellona. In effetti la città offre di tutto ad ogni ora del giorno. Data la vocazione turistica di molti luoghi, non è facile trovare locali veramente caratteristici ove mangiare bene piatti locali. Anche in questo caso, quindi, val la pena fare qualche ricerca cautelativa in quanto è molto facile cadere in qualche trappolone gastronomico. Affidandoci un poco all’intuito nonché ad investigazioni preventive, abbiamo testato ed apprezzato un gran numero di locali ottenendone, in linea generale, una grande soddisfazione.
Qui sotto elenco i maggiormente graditi sulla base di una personalissima valutazione che ha tenuto conto sia della qualità dei piatti sia della natura e delle caratteristiche del ristorante:
- LA COVA FUMADA (Calle Baluard, 56), in cima alla classifica si colloca a furor di popolo questo locale rusticissimo e squisitamente catalano. Gestito dalla stessa famiglia da più di settant’anni, è un’istituzione per gli abitanti tanto del quartiere quanto di Barcellona tutta che affollano in massa il poco spazio disponibile. Credo non si possa chiedere di meglio se il proprio desiderio è di assaporare piatti in un ambiente che più tradizionale non si potrebbe. Come tutti i posti ruspanti con un giro d’affari sicuro, La Cova Fumada è soggetto ad orari imprevedibili e variabili a seconda dell’umore e delle necessità dei proprietari. Non date, quindi, per scontato di trovarlo aperto o di avere un tavolo libero in tempi rapidi. Dopo aver trovato i portoni sprangati per due volte, abbiamo estorto dai passanti la preziosa informazione secondo cui il ristorante è generalmente aperto dalle undici del mattino alle tre del pomeriggio. Non aspettatevi, quindi, di potervi trascorrere una conviviale cenetta fino a tarda notte!
- CAN CULLERETES (Carrer d’en Quintana, 5), il ristorante più antico di Barcellona è semplicemente perfetto per una cena romantica senza rinunciare ad una cucina tipica ed a prezzi più che onesti. Lo consiglio vivamente a chiunque, compreso chi non sa rinunciare a pranzi in locali di classe.
- RABELOT (Calle Baluard, 58), esattamente da parte a La Cova Fumanda, questo locale gestito da Italiani offre ottime tapas accompagnate da Sangria di grande qualità. La cura per le materie prima tutta italiana si avverte subito e garantisce una differenza di cui non farete fatica ad accorgervi.
- VALOR (Carrer de la Tapineria), churros e cioccolata sono un fantastico abbinamento assolutamente irrinunciabile per chiunque si rechi a Barcellona e, più in generale, nella Spagna del sud. Pur appartenendo ad una catena dedicata, la cioccolateria Valor, collocata da parte alla cattedrale, riesce ad essere assai superiore ad un locale artigianale provato su consiglio di amicizie locali. Cioccolata densissima e saporita accompagnata da churros bollenti e fatti al momento sotto i vostri occhi creano un duo che vi conquisterà certamente!
Sperando che tutto quanto sopra sia stato di interesse, concludo ringraziando Oscar anche in questa sede per i bei giorni trascorsi insieme a Barcellona.
Davvero inusuale e interessante.
Il tuo babbo.
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