Mi sono recato al cinema a vedere il film in questione con grandi aspettative legate alla stima che ho per Woody Allen. A ciò si è aggiunto anche il fatto che era da molto tempo che non godevo della visione di una sua opera. Su quest’ultimo punto ha certamente influito il trend da lui preso in tempi recenti di realizzare un film all’anno, cosa che mi ha fatto un po’ disamorare di questo regista. Con “Irrational Man” ho voluto ridare fiducia a Woody Allen che, però, ha confezionato un film a mio parere deludente o, per lo meno, non all’altezza di molti suoi film precedenti.
La maestria di Woody Allen nel gestire la narrazione e la definizione delle psicologie dei vari personaggi è, come sempre, notevole. Protagonista è un professore universitario di filosofia disilluso, incapace di dare un senso alla propria esistenza e, conseguentemente, in piena crisi esistenziale. Un personaggio dall’aura fragile e maledetta che attrae l’attenzione della parte femminile del campus in cui si è da poco trasferito. Ne restano particolarmente affascinate una collega che vede in lui un mezzo per sottrarsi ad un matrimonio abitudinario ed una sua studentessa attratta dal personaggio a discapito di un fidanzato innamoratissimo. Sarà l’omicidio a far ritrovare positività ed entusiasmo nella vita ad Abe Lucas, il professore interpretato da un Joaquin Phoenix ormai un po’ troppo comodamente abituato ad interpretare “fattoni” come in “Vizio di Forma”. Dopo un impegno giovanile in missioni umanitarie ritenute incapaci di cambiare la realtà e studi filosofici giudicati inadeguati ad affrontare la vita reale, Abe scopre che uccidere un giudice immeritevole è l’atto tanto desiderato in grado di permettergli di cambiare in positivo il mondo. Da tutto ciò seguono eventi che porteranno ad una conclusione purtroppo scontata e prevedibile della storia.
Il principale errore che imputo a Woody Allen è di aver dato vita ad un film che altro non è che un mosaico di tanti elementi già raccontati in suoi film precedenti. Può, quindi, questo film essere considerato la riflessione finale del regista sulla vita e la morte? Non posso escluderlo, resta in ogni caso il fatto che la pellicola risulta mancare di quel mordente, originalità e brio che, al contrario, sono non raramente il marchio di fabbrica di Allen. Ne risulta un film piacevole ma, in breve tempo, noioso. Soprattutto è un’opera rinunciabile nel caso si volesse redigere una filmografia essenziale del pensiero alleniano.
Quello che ho più apprezzato è come il film dimostri quanto l’attrazione delle due donne per il professore sia principalmente dovuta alla loro incapacità di apprezzare quanto di buono e bello la vita gli abbia già concesso. E’ ciò a portarle a vedere nel professore un’atipicità foriera di gioia ed appagamento che in realtà è un’illusione creata da loro stesse. Miraggio che nasconde un uomo profondamente disadattato, tanto incapace di essere felice quanto inadeguato a dare gioia a chi lo circonda. Perché si rendano conto dei loro errori, la professoressa dovrà inutilmente distruggere il proprio matrimonio e la studentessa trovarsi complice involontaria di un omicidio. La più giovane riuscirà a recuperare il fidanzato perduto mentre non ci è dato sapere il destino della professoressa. Saper cogliere quanto di buono ci offre la vita ed accontentarsi sembra così essere il consiglio di Allen per il raggiungimento della felicità.
Concludo segnalando come il regista riesca a dar vita ad un film profondamente europeo nonostante sia ambientato negli Usa. Non credo sia casuale la scelta come location di una piccola cittadina altolocata, con case storiche in pietra e grandi parchi. Strizzando l’occhio ad un’ambientazione tipicamente europea, traspare chiaramente il desiderio di mostrare come l’insoddisfazione regni anche ove la disponibilità economica non manca.
Ho recensito un altro film di Woody Allen: https://wwayne.wordpress.com/2014/06/19/i-10-film-che-tutti-odiano-tranne-me/. Che ne pensi?
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Ciao Wayne, ti ringrazio per la segnalazione perchè ho letto la tua classifica con molto piacere e risposto sul tuo Blog.
Purtroppo To Rome With Love non l’ho visto, perciò non posso confermare la tua opinione…
Rimedierò!
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Ottima decisione! Passo a rispondere al commento che hai lasciato sul mio blog. 🙂
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