Nell’articolo da me redatto sul kit Trumpeter dedicato al progetto di Waffentrager realizzato da Krupp-Steyr, ho già avuto modo di descrivere come, a partire dal 1944, l’industria bellica tedesca si impegnò nella progettazione di piattaforme semoventi per vari tipi di armamenti. Tali veicoli sono comunemente noti come Waffentrager è furono ipotizzati allo scopo di modernizzare la Wehrmacht grazie all’abbandono dei pezzi al traino che, a causa delle limitazioni tattiche derivanti, erano soggette ad un alto tasso di perdite dovute all’impossibilità di sottrarsi rapidamente al fuoco di controbatteria avversario. Gli interessati potranno trovare maggiori dettagli nell’articolo citato, perciò eviterò di ripetermi inutilmente in questa sede.
Come prassi nelle Germania dell’epoca, più industrie furono chiamate a presentare un proprio progetto di Waffentrager nell’ottica di validare quello più riuscito. La proposta Krupp-Ardelt è particolarmente interessante in quanto sarebbe stata quella più probabilmente destinata alla produzione di massa. Il veicolo, infatti, avrebbe implementato il nuovo scafo del Panzer 38t Ausf.D. in corso di realizzazione. Mezzo che, sfruttando la meccanica e la componentistica dell’affidabile Jagdpanzer 38t “Hetzer”, era stato progettato per ammodernare lo stesso creando una piattaforma universale destinata ad adempiere a numerosi e diversificati ruoli.
A prova del probabile successo del Waffentrager Krupp-Ardelt armato dell’eccellente cannone anticarro Pak-43 da 8.8 cm., basti citare il fatto che era in corso di realizzazione anche la versione equipaggiata con il cannone d’artiglieria leFH 18 da 10.5 cm.
A queste due varianti utilizzanti il medesimo scafo Leichter Waffentrager da 14-16 tonnellate, sarebbe seguita anche una versione Mittlerer Waffentrager pesante 20 tonnellate che avrebbe imbarcato il poderoso cannone anticarro Pak-44 (Krupp) da 12.8 cm. anch’esso oggetto di un modello Trumpeter.
La scatola di montaggio in oggetto non si discosta dagli standard della società che la propone sul mercato. Il veicolo inusuale merita una nota di encomio alla ditta produttrice ma la qualità complessiva non supera la sufficienza risicata. I dettagli sono abbastanza grossolani, lo spessore della plastica un poco eccessivo e, molto probabilmente, mancano elementi che dovranno essere autocostruiti o recuperati da set di fotoincisioni. Resto anche dell’idea che manchi una seria visione tecnica del veicolo da parte di chi ha progettato il modello. Per fare un esempio, credo che il sistema supposto di apertura dei pannelli di accesso al motore abbia troppe cerniere perché possa funzionare. Temo una modifica si renderà necessaria. Ciononostante il kit ha il vantaggio di un prezzo contenuto, replica in scala un soggetto mai precedentemente proposto e fornisce una base ottimale ai modellisti più esperti che volessero cimentarsi in migliorie nonchè un modello di facile costruzione a chi si accontenta. Nel complesso si tratta di un apprezzabile compromesso che scatole di montaggio più riuscite non possono offrire.