Hasegawa VF-1 Super Valkyrie 01

Ormai più di una decina di anni fa, la società giapponese Hasegawa, famosa per i suoi modelli di aerei storici e contemporanei, ha iniziato a proporre al pubblico di appassionati una serie di kit dedicati ai vari caccia tratti dalle serie che compongono la saga a cartoni animati giapponese da titolo “Macross” (Chōjikū Yōsai Makurosu). Da fan sfegatato di questa serie, non ho potuto fare a meno di acquistare non pochi dei modelli proposti da Hasegawa fra cui, ormai datato 2001, il kit in oggetto riproducente il VF-1 versione “A” equipaggiato con i pack supplementari per operare nello spazio.

Il kit si dimostra all’altezza delle aspettative fin dall’apertura della scatola. Le parti risultano ben stampate ed il dettaglio dei singoli pezzi non ha nulla da invidiare ai modelli Hasegawa dedicati agli aerei storici.

Ovviamente il kit in oggetto non è altro che il precedente modello di VF-1A commercializzato dalla ditta giapponese con l’aggiunta delle parti necessarie a riprodurre i componenti addizionali della versione “Super Valkyrie”. Questa non rara strategia di mercato ha un vantaggio, include in sé anche i pezzi necessari a realizzare un VF-1J. A differenziare i VF-1 fra loro è principalmente la forma e l’armamento della testa del “Battroid”. Se il VF-1A, destinato ai piloti di primo livello, ha una testa armata con un solo cannone laser, Il VF-1J dei sottoufficiali ne ha due. La presenza di tutte le componenti necessarie a realizzare quest’ultima, consente con l’acquisto del presente kit di assemblare anche la versione “J” benché ciò non sia indicato sulla scatola.

Hasegawa VF-1 Super Valkyrie 31

A completamento del kit è presente un foglio decal includente le differenti livree dei velivoli della “Skull Squadron” ed un foglio istruzioni chiaro e completo.

Come sempre un giudizio definitivo su questo modello Hasegawa potrà essere espresso solo al momento del montaggio ove si potrà valutare la scomposizione dei pezzi ed il relativo assemblaggio. Restano, comunque, fin da subito evidenti i soliti difetti che contraddistinguono da sempre i modelli Hasegawa di “Macross”: l’impossibilità di orientare i timoni nella posizione desiderata e, soprattutto, una fastidiosa linea di fusione sulla cupola del cockpit.

Nulla che non possa essere sistemato ma con un lavoro lungo e complesso che sarebbe stato evitabile se Hasegawa vi avesse prestato attenzione.