L’ultima tappa della mia ciclovacanza dell’estate 2020 si è svolta in Abruzzo. Ad offrirmi l’opportunità di una giornata in bici in questa regione è stato il gentilissimo invito dell’amico Carmine che mi ha proposto di raggiungerlo a Rocca di Mezzo, paesino ad una ventina di chilometri da L’Aquila. Rocca di Mezzo sorge sull’Altopiano delle Rocche ed è circondato da un ambiente e da un panorama a cui non ero assolutamente preparato. Il mio viaggio nelle Marche e quest’esperienza in Abruzzo mi hanno aperto la mente sulle bellezze del Centro Italia come mai mi sarei immaginato. Devo proprio a Carmine, che ringrazio anche in questa sede, la scoperta di un’altra parte d’Italia che mi ha lasciato senza fiato per le emozioni e le suggestioni generate da panorami immensi, in cui una natura rigogliosa si intervalla ad ambienti lunari. Non possiedo il vocabolario necessario a descrivere opportunamente tutto quanto ho ammirato intorno a me, perciò lascio parlare le fotografie sperando siano adeguate a quanto visto.

Martedì 18 agosto, sono uscito presto dall’albergo vicino a Rieti dove alloggiavo per raggiungere Rocca di Mezzo dove mi attendeva Carmine. Qui, dopo i saluti che solo navigati ciclisti sanno scambiarsi, ci siamo regalati una doverosa colazione in centro città e, inforcate le due ruote, abbiamo imboccato la ciclabile che, disegnando un ampio anello, raggiunge Rocca di Cambio e percorre l’Altopiano delle Rocche.

Ritornati a Rocca di Mezzo, abbiamo preso la strada che, attraversando un’ampia fascia boschiva, sale di quota fino ai Piani di Pezza dove si spalanca un ambiente brullo ed apparentemente inospitale ma di un fascino selvaggio ed ancestrale.

Dai Piani di Pezza siamo ridiscesi nell’Altopiano delle Rocche tramite una pista bianca che ci ha portati a Rovere. Da quest’ultimo paese abbiamo raggiunto Ovindoli su una comoda ciclabile.

Ultima tappa: un lungo anello in Val d’Arano, luogo dall’idilliaca atmosfera agreste.

Dopo esserci concessi un meritato aperitivo a Rocca di Mezzo, ho salutato Carmine e mi sono rimesso in viaggio per tornare a Rieti. Prima, però, mi sono fermato nella Piana di Campo Felice che mi ha lasciato senza fiato per la vastità di un luogo ove il tempo sembra essersi fermato all’epoca in cui le prime forme di vita comparvero sulla Terra.  

La giornata trascorsa con Carmine è stata piacevolissima non solo per la compagnia di un amico di vecchia data ma anche per le mille emozioni che ho provato nello scoprire luoghi tanto affascinanti. Con questi 40 chilometri ricchi di sorprese inaspettate si è conclusa la mia ciclo vacanze dell’estate 2020. Restano con me tantissimi splendidi ricordi che spero di ravvivare presto con qualche nuovo viaggio che mi riporti in questi luoghi che mi sono veramente rimasti nel cuore.