Essendo nato nella metà degli anni ’70, ho avuto l’onore e l’onere di vivere in prima persona l’arrivo dei cartoni animati giapponesi sulle reti televisive italiane. Poiché la pubblicazione dei primi Manga sarebbe giunta solo molti anni dopo, quanto trasmesso in televisione ha profondamente influenzato i miei gusti e la mia sensibilità, non solo per quanto concerne il puro intrattenimento. Fra le decine di Anime giunti nella penisola intorno agli anni ’80 ve ne sono stati alcuni in cui hanno lavorato artisti che sono poi diventati maestri indiscussi dell’animazione giapponese ed a cui sono ancora oggi legatissimo. Adorando prima di tutto il disegno, accordo una particolare preferenza per gli artisti che hanno ricoperto il ruolo di character designer nei miei Anime preferiti; cartoni animati che hanno toccato le corde più sensibili del mio animo anche grazie al lavoro svolto nella creazione dei protagonisti. Vorrei, per fare qualche esempio, citare: Haruhiko Mikimoto (“Macross” del 1982), Yoshiyuki Sadamoto (“The Secret of Blue Water” del 1990 e, poi, “Neon Genesis Evangelion” del 1995), Nobuteru Yūki (“Record of Lodoss War” del 1990 e, poi, “Space Battleship Yamato 2199” del 2012) e Akemi Takada di cui ho acquistato il recentissimo libro d’illustrazioni “Angel Touch”.
Akemi Takada ha prestato la sua arte a tantissime opere, molte delle quali famosissime anche in Italia; basti pensare a “Kimagure Orange Road” (da noi conosciuto con l’insopportabile titolo di “E’ quasi magia Johnny” del 1987), “Urusei Yatsura” (“Lamù la ragazza dello spazio” del 1981), “Creamy Mami” (“L’incantevole Creamy” del 1983), “Maison Ikkoku” (“Cara, dolce Kyoko” del 1986) e “Patlabor” del 1988. Bastano tali titoli a dimostrare il curriculum invidiabile di Akemi Takada, artista completa e di solida esperienza che, grazie alla sua arte, è spesso stata capace di dare una marcia in più agli Anime per cui ha curato il design dei personaggi, elevandoli sopra gli altri e permettendo ad essi di radicarsi profondamente nell’immaginario collettivo. Delicato ma preciso, forte e meravigliosamente femminile, lo stile di Akemi Takada è in grado di dare una potenza visiva e caratteriale unica ai suoi personaggi; soprattutto quelli femminili che, non di rado, hanno saputo bucare lo schermo e diventare a tal punto iconici da vivere di vita propria, indipendentemente dal destino del cartone animato da cui sono nati. A prova di ciò, basti pensare a Madoka Ayukawa di “Kimagure Orange Road” ed a Yu/Creamy di “Creamy Mami”.
Tutto ciò premesso, il lavoro di character designer non permette di apprezzare pienamente l’arte di Akemi Takada poiché il suo personale stile subisce, in fase di lavorazione dell’Anime, un adattamento necessario alla trasposizione in animazione. E’ nelle illustrazioni che l’autrice da il meglio di sè. Non deve, quindi, stupire se non manco di acquistare i (purtroppo) rari art book pubblicati in Giappone e consacrati alle tavole dell’artista.
Dopo “La Madonna” interamente dedicato a “Kimagure Orange Road”, ha recentemente visto le stampe il volume “Angel Touch”, raccolta di tavole aventi la femminilità come comun denominatore e consacrate tanto a soggetti originali quanto alle protagoniste più note degli Anime per cui Akemi Takada ha lavorato.
“Angel Touch” è un art book veramente eccezionale non solo perché ogni singola illustrazione dimostra palesemente la bravura di Akemi Takada ma anche sotto l’aspetto più meramente qualitativo (basti dire che alcune grafiche della copertina sono in rilievo).
Le illustrazioni contenute nel libro dimostrano chiaramente la maestria e la duttilità di Akemi Takada, la quale riesce magistralmente ad amalgamare i tratti più tipici dello stile di disegno nipponico senza perdere di realismo. Ciò che più affascina è il magistrale uso dei colori le cui tinte pastello donano ai soggetti ritratti una sorprendente vitalità nonché un’aurea eterea che lascia semplicemente incantati.
Akemi Takada è una maestra inarrivabile che ha segnato il suo tempo ma che, come molti altri della sua generazione, non lascia eredi. Anche per questo sarebbe bello ci fossero regalati più spesso artbook come “Angel Touch”.
English Language
Being born in the mid 70’s, I had the honor and the burden of living the arrival of Japanese cartoons on Italian television networks. Since the publication of the first Manga would come only many years later, what was broadcasted on television has deeply influenced my tastes and my sensibility, not only in terms of pure entertainment. Among the dozens of Anime that arrived in Italy around the ’80s, there were some in which worked artists who later became undisputed masters of Japanese animation. Since I love drawing, I have a particular preference for the artists who have covered the role of character designer in my favorite anime; cartoons that have touched the most sensitive chords of my soul also thanks to the work done in the creation of the protagonists. I would like, giving some examples, to mention: Haruhiko Mikimoto (“Macross” 1982), Yoshiyuki Sadamoto (“The Secret of Blue Water” 1990 and, then, “Neon Genesis Evangelion” 1995), Nobuteru Yūki (“Record of Lodoss War” 1990 and, then, “Space Battleship Yamato 2199” 2012) and Akemi Takada of whom I bought the recent book of illustrations “Angel Touch”.
Akemi Takada has lent his art to many works, many of which are very famous also in Italy; It is enough to think of “Kimagure Orange Road” (1987), “Urusei Yatsura” (1981), “Creamy Mami” (1983), “Maison Ikkoku” (1986) and “Patlabor” (1988). These titles are enough to demonstrate the enviable curriculum of Akemi Takada, a complete artist with solid experience. Delicate but precise, strong and wonderfully feminine, Akemi Takada’s style is able to give a unique visual and character power to her characters; especially the female ones that, not infrequently, have been able to pierce the screen and become so iconic as to live a life of their own, regardless of the fate of the cartoon from which they were born. As proof of this, we need only think of Madoka Ayukawa of “Kimagure Orange Road” and Yu/Creamy of “Creamy Mami”.
All that said, the work of character designer does not allow to fully appreciate the art of Akemi Takada because her personal style undergoes, during the Anime’s production, an adaptation necessary to the transposition in animation. It is in the illustrations that the authoress gives the best of herself. Therefore, it is not surprising if I buy the (unfortunately) rare art books published in Japan and dedicated to Akemi Takada.
After “La Madonna”, the volume “Angel Touch” has recently been published. It is a collection of art books with femininity as a common denominator and dedicated both to original subjects and to the most famous protagonists of the Anime for which Akemi Takada has worked. “Angel Touch” is a truly exceptional art book, not only because every single illustration clearly shows Akemi Takada’s skill, but also from a qualitative point of view. The illustrations contained in the book clearly demonstrate Akemi Takada’s mastery and ductility, which masterfully succeeds in blending the most typical traits of the Japanese drawing style without losing realism. What fascinates most is the masterful use of colors whose pastel shades give the subjects portrayed a surprising vitality as well as an ethereal aura that simply leaves you spellbound.
Akemi Takada is an unparalleled master who has marked her time but who, like many others of her generation, leaves no heirs. Also for this reason it would be nice if we were given more often artbooks like “Angel Touch”.