Dopo aver dedicato diversi articoli al racconto dei giorni trascorsi a Tokyo in occasione del mio quarto viaggio in Giappone dopo quelli del 2015, 2016 e 2017, inizio ora la cronaca della settimana passata nello Shimanami Kaido, esperienza che è stata il cuore palpitante della mia vacanza giapponese e che mi ha visto scoprire un’area affascinante dell’arcipelago nipponico diventata il paradiso dei ciclisti giapponesi grazie ad una sapiente gestione delle strutture locali. Lo Shimanami Kaido è, infatti, un lungo percorso ciclabile che, grazie a sette ponti, unisce sei grandi isole del mare interno giapponese da Onomichi (prefettura di Hiroshima) ad Imabari(prefettura di Ehime) per una lunghezza, da un’estremità all’altra, di settanta chilometri. Poiché, però, ogni singola isola toccata dai ponti è dotata di un proprio percorso ciclabile così come molte altre raggiungibili in traghetto, le potenzialità sono virtualmente infinite.
Ciò premesso, per prima cosa è stato necessario raggiungere Onomichi e, per fare ciò, ho finalmente avuto il giusto pretesto per viaggiare in Shinkansen, i treni della rete ad alta velocità del Giappone. Nei miei precedenti viaggi non avevo avuto alcuna necessità di muovermi in Shinkansen, perciò non avevo avuto occasione di fare tale esperienza. Come raccontato nell’articolo ad introduzione del mio viaggio, i turisti stranieri hanno il vantaggio di poter accedere alla rete ad alta velocità nipponica ad un prezzo agevolato grazie al Japan Rail Pass. Tale abbonamento deve essere acquistato on line prima della partenza (i rivenditori ufficiali sono facilmente identificabili su Internet) avendo riguardo di fare l’ordine con l’anticipo necessario affinché il Japan Rail Pass possa essere recapitato prima della partenza. Fatto ciò, la restante procedura per procurarsi i biglietti dello Shinkansen è relativamente semplice. Tutti gli Shinkansen necessitano di prenotazione con posto nominativo, è quindi necessario recarsi preventivamente ad uno sportello della compagnia ferroviaria JR per svolgere le pratiche necessarie. Buon senso e lungimiranza vogliono (e lo consiglio vivamente se non altro per evitare problemi dovuti a possibili fraintendimenti legati alla diversa lingua) di accertarsi preventivamente di quale sia il treno, l’orario e le stazioni di arrivo e di partenza di interesse. Il compito è assai semplice essendo tutto recuperabile via Internet. Nel mio caso, stampati tutti questi dati su un foglio, mi sono recato all’ufficio JR presente al gate di accesso del Narita Express subito al mio arrivo all’aeroporto di Narita. Qui, grazie a personale ottimo ed efficiente, sono entrato in possesso dei biglietti (treni locali compresi) per il mio viaggio di andata e ritorno dallo Shimanami Kaido.
Venerdì 31 maggio ho lasciato il mio albergo fra Akihabara ed il Parco di Ueno, ho preso la linea della metropolitana Yamanote ed ho raggiunto la Stazione di Tokyo. Qui, seguendo le indicazioni, ho raggiunto senza difficoltà la banchina di partenza della Shinkansen Hikari 469, mi sono posizionato (come da segnalazioni) nel punto in cui si sarebbe fermata la carrozza della mia prenotazione ed ho atteso il treno che, giunto con puntualità nipponica, mi ha permesso di iniziare la fantastica esperienza che mi attendeva.
Il design futuristico dello Shinkansen è simbolo del Giappone nel mondo ed incarna una rete ferroviaria ad alta velocità che permette di raggiungere facilmente gran parte dell’arcipelago. Preso posto, mi sono goduto il viaggio ed il panorama arricchendo l’esperienza con l’ebbrezza di un Bento (pasto da viaggio) acquistato in uno degli incredibili market della Stazione di Tokyo.
Giunto ad Okayama, sono sceso dallo Shinkansen Hikari 469 e salito sullo Shinkansen Kodama 747 che mi ha portato fino a Shin Onomichi.
Shin Onomichi è, come spesso accade, una stazione appositamente costruita per la linea ad alta velocità. Si trova, quindi, più lontana dall’abitato rispetto a quella dei treni locali che servono la città di Onomichi. Arrivato sul posto non mi sono preoccupato di autobus, orari e tragitto dei mezzi pubblici ma ho preferito prendere un comodo taxi che mi ha portato direttamente all’albergo da me prenotato in pieno centro città.
Ad Onomichi è iniziata ufficialmente la mia avventura nello Shimanami Kaido. Vi ho passato una notte e la giornata successiva prima di trasferirmi ad Imabari ma di tutto questo parlerò in un successivo articolo.