Chi avesse avuto il piacere di visitare la capitale nipponica in più occasioni, magari non limitandosi a mete convenzionali ma cercando le originalità più intime della città, ha certamente colto una caratteristica fondamentale di Tokyo che la distingue da gran parte delle altre megalopoli del mondo. Tokyo non ha un centro come lo si può identificare in città come Londra o Parigi. Tokyo è un insieme di quartieri, ognuno dei quali ha le proprie caratteristiche peculiari incarnate in vie ed edifici che possono essere considerati un centro città come lo intenderebbe un turista occidentale. Ne deriva che, volendo fare una similitudine, se New York è la “Grande Mela”, Tokyo potrebbe essere definita una sorta di melograno i cui chicchi, tutti diversi fra loro, rappresentano i tanti quartieri che la compongono.
Tale premessa vuole introdurre il quartiere di Akihabara, ormai certamente ben noto a tutti coloro che dovessero avermi seguito nella cronaca dei miei viaggi in Giappone nel 2015, 2016 e 2017. Qualche parola su questo quartiere non è mai mancata a causa delle ripetute visite in occasione di ogni mia vacanza nipponica. Ovviamente, non ha fatto eccezione il mio quarto viaggio svoltosi a cavallo di maggio/giugno 2019. Le ragioni di questa mia affezione è facilmente spiegata: Akihabara è il quartiere dedicato alle passioni più Nerd che si possano concepire: dai videogiochi ai manga, dai cartoni animati all’elettronica passando per il modellismo ed il collezionismo di ogni tipo. Ne deriva che ad Akihabara sono presenti negozi specializzati in una o più di tali passioni/manie che, in altre parte del mondo, sarebbero assolutamente inconcepibili.
Nonostante la mia conflittuale relazione con il quartiere di Akihabara, non posso fare a meno di perdermi in molti dei negozi che vi si affollano soprattutto se dedicati al modellismo, ai fumetti ed all’animazione giapponese. Uso il termine “conflittuale” poiché, nonostante io sia sotto tanti punti di vista un Nerd senza speranze, faccio fatica ad accettare molti degli estremismi che si generano quanto gli interessi diventano manie e le passioni degenerano in ossessioni. Poiché ciò accade sovente in settori di nicchia come quelli citati, finisco per vivere un’attrazione che non raramente si trasforma in repulsione.
Tutto ciò premesso, Akihabara è un quartiere da sogno per tutti coloro che vogliono lasciarsi travolgere dalle mille luci e colori in cui l’entertainment nipponico è in grado di prendere forma. Agli occhi di un occidentale, che egli sia coinvolto o meno nei citati interessi e passioni, è certamente sorprendente costatare con i propri occhi la quantità di materiale che alimenta un mercato apparentemente inesauribile che nutre una clientela vastissima e virtualmente insaziabile.
Come usuale, mi divertirò a mostrare un po’ di foto a prova di quanto sopra affermato cercando, come in passato, di distinguere gli scatti a seconda dei negozi in cui sono stati fatti. Proprio in quest’ottica, prima di mostrare le location note e già ampiamente segnalate negli articoli precedenti, vorrei segnalare Leonardo LG, un delizioso negozietto tutto interamente dedicato al modellismo di seconda mano ove delizioso è stato perdermi in un vintage inaspettato. Pur non avendovi comprato nulla, non mancherò di tornarci perché rappresenta una sorta di portale temporale che non si può che desiderare attraversare.
Qui di seguito i negozi culto da visitare assolutamente!