Come dimostra la data dell’articolo precedente (3 gennaio 2019), i lavori su questa mia Yuki Mori procedono a rilento. Ciononostante, i miei sforzi e la mia pazienza sono stati ricompensati: la Japan Figure in oggetto è ormai conclusa mancando, allo stadio attuale, solo l’assemblaggio finale e la realizzazione del basamento. Qui di seguito farò un sunto di quanto svolto fino ad oggi. Anticipo che sarò molto breve in quanto, per varie ragioni, sono stati mesi in cui non ho prestato molta attenzione a scattare tutte le foto che sarebbero state necessarie per mostrare i vari passaggi del lavoro svolto. Concentrato sulla pittura, ho trascurato l’aspetto divulgativo per sfruttare al massimo il poco tempo disponibile. Su questa mancanza mi affido alla clemenza del lettore.
Dopo essermi dedicato alla testa, alla scollatura ed al casco del personaggio, è stata ora la volta di occuparmi del corpo di Yuki, poco discretamente avvolto in un’aderente tuta di volo color giallo. Partendo da una base grigia dovuta al Primer (essenziale per la corretta aderenza e presa del colore sulla resina), ho per prima cosa steso ad aerografo un arancione tenue per le zone in ombra ed un giallo limone per le luci (avendo preliminarmente cura di proteggere la pelle già dipinta della scollatura).
Questa strategia, descritta già al momento della realizzazione della pelle, vuole evitare il crearsi di variazione cromatiche nette cercando, al contrario, un graduale cambiamento delle tinte. Questo effetto è generato dalla successiva stesura del giallo intermedio che, interagendo con tinte più chiare e più scure già apposte sul modello, creano un effetto coesivo che credo sia molto naturale.
Allo scopo di evitare danni non voluti al lavoro appena svolto, ho sigillato il tutto con un coprente lucido. Per evitare che quest’ultimo, ricoprendo il Primer, impedisse la corretta presa del colore nero su guanti e stivali ancora da dipingere, ho protetto questi ultimi con del Maskol.
Eliminato il Maskol e protetto con del semplice Domopack le aree gialle, ho colorato ad aerografo stivali e guanti.
In seguito, ho dipinto a pennello tutti i dettagli cominciando dai gradi fino ad arrivare alla cinta, passando per un lungo e tediosissimo lavoro di colorazione dell’imbracatura di sicurezza che corre lungo la schiena, il busto e le gambe.
Sempre proteggendo il lavoro di pittura già svolto, ho colorato ad aerografo le bisacce sui fianchi del personaggio.
Infine, ho realizzato con un tondino in ottone le due fibbie previste a mezza coscia, poi incorporate nell’imbracatura per mezzo di piccoli ritagli di un foglio di piombo.
Forse peccando di eccessivi timori, ho comunque steso una nuova mano di coprente ludico così da sigillare e proteggere tutto il lavoro di colorazione.
A questo punto ho messo in evidenza le linee di giunzione del tessuto della tuta, nonché altri elementi di particolare profondità, con un arancio scuro ad olio che, ben diluito, ho applicato per capillarità. Resta inteso che è sempre necessario eliminare gli eccessi e gli accumuli di colore con un pennello pulito ed inumidito nel diluente.
È proprio per facilitare tutta questa fase che il coprente lucido precedentemente steso è essenziale in quanto permette di eliminare con facilità gli oli in eccesso senza correre rischi di danneggiare il colore sottostante.
Come ultimo passo, ho ricoperto il tutto con un coprente satinato che, considerata la natura sintetica della tuta di volo indossata, ritengo dia un ideale effetto traslucido. Nel prossimo articolo, che conto di inserire a breve in questo blog, mostrerò questa figure completata.