Grazie al supporto di amici fidati come Tatiana e Oscar, prosegue con sorprendente costanza l’attività ciclista domenicale del sottoscritto. Il 16 luglio è stata la volta di un bellissimo giro che ha sfruttato la ciclabile da poco completata che unisce il Lago di Varese con il Lago di Comabbio. Nel pianificare tale percorso, l’entusiasmo è stato tale da ipotizzare anche il proseguo lungo il Canale Villoresi fino alla stazione di Parabiago. Idea fattibile ma decisamente troppo impegnativa per una gita iniziata all’insegna della tranquillità e che ci ha visto fare numerose soste per godere delle bellezze offerte dal territorio attraversato. Poco male, ridotto il percorso così da riprendere il treno a Sesto Calende, abbiamo gestito tutto al meglio senza rinunciare alla tanto desiderata sosta al Country Grill di Somma Lombardo che, in precedenti sgambate, ci aveva sempre attratto esattamente come il ristorante “Al Curvone” di fantozziana memoria.
Arrivati a Varese in treno lungo la linea S5 del Passante, ci siamo concessi una buona colazione in centro città approfittando non solo della bellissima mattina ma anche della tranquillità delle prime ore del giorno.
Inforcate le bici ed arrivati al lago di Varese, abbiamo imboccato la ciclabile che lo costeggia. Anche qui non sono mancate soste per le doverose foto di rito nonché per sorseggiare qualche cosa di fresco in una calda giornata estiva.
Percorsi più o meno i due terzi del Lago di Varese, abbiamo preso il tracciato di recente fattura che porta fino al vicino lago di Comabbio. Quest’ultimo si è dimostrato ancor più gradevole del precedente grazie ad una flora ed una fauna da parco naturale. Fiori di loto e ninfee in fiore rallegravano un quadro naturale estremamente suggestivo.
Raggiunto Sesto Calende, abbiamo costeggiato il fiume Ticino fino al citato ristorante dove, in un gradevole gazebo esterno, abbiamo pasteggiato con notevole gaudio grazie a fresche birre appena spillate. Non tradendo la fama del mio stomaco di ferro, sono riuscito a divorare un ottimo piatto di pesciolini e rane fritte nonostante le temperature africane ed i chilometri che ci attendevano per tornare a Sesto Calende e prendere il treno che ci avrebbe riportato a casa.
Come usuale, non mi resta che ringraziare di nuovo Tatiana e Oscar la cui amicizia mi permette non solo di vivere queste esperienze ma anche di goderne al meglio.