15 Certosa di Pavia

E’ difficile immaginare qualche cosa di più detestabile di una settimana lavorativa graziata da un bel tempo di cui non si può approfittare. Si precipita nell’ira più funesta quando a ciò si aggiunge una perturbazione fantozziana che si abbatte sugli sfortunati impiegati proprio di domenica. Se ciò non bastasse, a peggiorare ancor di più le cose è un meteo come quello del  9 luglio. Quella tipica perturbazione che incombe ma non si capisce che intenzioni abbia. Scattano inesorabili quesiti di amletica memoria: piove o non piove? Mi azzardo ad uscire di casa o mi giro dall’altra parte del letto? Rischio un acquazzone o cedo alla pigrizia per poi costatare che non è caduta una goccia di pioggia? Per fortuna gli amici sanno dare i giusti stimoli ed i rischi si affrontano meglio in compagnia che da soli. È stato così che, grazie al vulcanico Oscar, l’incertezza ha ceduto il passo ad un gagliardo spirito d’iniziativa e, in barba a previsioni meteo pessimistiche e condizioni atmosferiche sfavorevoli, non abbiamo rinunciato ad una sana sgambata domenicale. Modificati saggiamente piani più ambiziosi allo scopo di contenere tempi e chilometri riducendo così i rischi di incappare nei probabili temporali del tardo pomeriggio, abbiamo deciso di percorrere il Naviglio Pavese con meta la Certosa di Pavia.

Per prima cosa, abbiamo fatto colazione in zona San Babila presso il “Bianchi Caffè”, meta imperdibile per gli appassionati di questa storica marca. Avevo letto dell’apertura di questa caffetteria qualche mese fa e mi era rimasta la curiosità di visitarlo e di testarlo per una vigorosa colazione. Le aspettative non sono state deluse. L’elegante locale è ricercato senza scadere nel cattivo gusto e non tradisce le aspettative grazie ad un ottimo cappuccino ad un prezzo onestissimo. A completare l’ambiente è l’esposizione di prodotti Bianchi capaci di scatenare i desideri più incontenibili.

Arrivati alla Darsena, abbiamo imboccato il Naviglio Pavese. I paesaggi sono quelli tipici della campagna lombarda con inaspettate pennellate di verde brillante generate dal riso in crescita. Numerose sono, infatti, le risaie che si estendono ai lati di questo canale. Il Pavese non ha le bellezze del Naviglio Grande ma impressionano i dislivelli creati dalle chiuse che ne permettevano la navigazione. Non mancano anche affascinanti ponti in metallo sicuramente risalenti alla fine dell’800. Purtroppo, in entrambi i casi, si tratta di opere che necessiterebbero un restauro intensivo. Peccato non si provveda in tal senso perché sarebbero sicure attrattive turistiche.

La Certosa di Pavia si è dimostrata bellissima tanto da non giustificarsi in alcun modo la poca notorietà della stessa. Nonostante sia a poca distanza da Milano, non vi ero mai stato prima e sono rimasto affascinato dalla sua bellezza. Le decorazioni interne sono incredibili. Spero di tornarci presto per una visita guidata che permetta di apprezzare al meglio le bellezza e la storia di questo edificio religioso.

Non posso fare a meno di concludere questo breve racconto, ringraziando di cuore Oscar per la sua constante disponibilità e per l’amicizia (non solo ciclistica) che ormai ci lega da tempo!

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