Ritengo vi siano numerose ragioni che hanno determinato il successo a livello mondiale della serie animata giapponese “Macross” (Chōjikū Yōsai Makurosu) datata 1982 e, sulla scia di quest’ultima, dei prequel e sequel che si sono succeduti negli anni fino al recentissimo (e dimenticabile) “Macross Delta”. Si potrebbero citare originalità, realismo, character e mecha design, romanticismo e molto altro ma, più o meno dagli inizi degli anni 2000, si è aggiunto un nuovo ed importantissimo fattore: l’arte di Hidetaka Tenjin.
Valente illustratore da sempre appassionato di aeronautica e fantascienza, Hidetaka Tenjin fu ingaggiato nel 2001 dalla società Hasegawa per realizzare le box art dei suoi nuovi kit dedicati ai caccia VF-1. Fu quello il debutto di un legame sempre più forte con la serie “Macross” che ha portato Hidetaka Tenjin a fondere indissolubilmente il suo nome con i famosi macha di tale serie animata e, soprattutto, con i Variable Fighter di cui sono l’indiscusso emblema. Sue sono praticamente tutte le illustrazioni riportate sulle confezioni di un’infinità di modellini da costruire e di action figure già montate ed articolate nonché su DVD, Blu-Ray e gadget vari.
Dal 2005, la sua straordinaria capacità di disegnare e dipingere aerei e mecha donandogli un pathos senza eguali sia in rappresentazioni di grande dinamismo ed azione sia in contesti più ordinari, ha avuto definitiva consacrazione nella pubblicazione di “Valkyries” una serie di libri di altissima qualità che raccolgono le tavole realizzate da Hidetaka Tenjin esclusivamente per il franchising di “Macross”. Inutile dire che tutta la collana in questione è in mio possesso compreso “Valkyries Third Sortie” andato alle stampe poco più di un mese fa.
Di qualità eccelsa, ogni pagina di questo art book rappresenta il meglio che un appassionato della serie “Macross” possa chiedere, sognare e desiderare. A differenza dei due numeri precedenti e ad arricchire ulteriormente il valore della pubblicazione in questione, sono state (finalmente) aggiunte le traduzioni in lingua inglese delle note redatte da Hidetaka Tenjin per ogni tavola riprodotta nel libro. Per ovvie ragioni, ciò consente un apprezzamento superiore dell’art book che ne consacra definitivamente l’ingresso nelle opere di culto da avere a qualunque costo. Spero questa inaspettata attenzione per il mercato internazionale sia dovuta, se non al riconoscimento dell’importanza del circuito estero da parte di editori nipponici scarsamente interessati a quest’ultimo, almeno il risultato del desiderio di Hidetaka Tenjin di fare un apprezzabile regalo ai suoi fan sparpagliati nel mondo.