Per chi ha avuto la grazia di concedermi un poco di attenzione nel corso dei due anni di vita di questo blog, sarà certamente consapevole del mio interesse per i fumetti e l’animazione giapponese che, incrociandosi con la passione per il modellismo, determina il mio inghiottimentoin quell’abisso che sono le Japan Figure, i modelli in resina tratti dai personaggi di Anime e Manga. Abisso in cui, come è facilmente intuibile, amo lasciarmi attrarre e spesso conquistare con acquisti che travalicano il buon senso. Ciò, però, non significa che non applichi dei rigidi criteri di scelta al momento di decidere se comprare o meno un certo soggetto. Il mondo delle Japan Figure, infatti, è vasto e contorto esattamente come il mercato degli Anime e Manga. Ne consegue che, nella maggior parte dei casi, si tratta di personaggi spesso indistinguibili l’uno dall’altro e letteralmente deformati da estremismi tipicamente nipponici. Tendo, quindi, ad evitare con cura soggetti fortemente erotici, ragazzine imberbi o maggiorate alterate da misure totalmente irrazionali. Ciò significa che escludo a priori l’80% del mercato delle figure nipponiche. La percentuale cala ulteriormente considerando che preferisco dedicarmi ai soli personaggi di serie a me note e per cui ho un certo legame sentimentale.
Ciononostante mi capitano eccezioni come quella in oggetto. La figure in questione è tratta dalla serie “Maoyū Maō Yūsha” di cui non so assolutamente nulla. Il personaggio mi è, quindi, assolutamente sconosciuto e, solo grazie ad una rapida ricerca su Internet, posso dire trattarsi di una regina dei demoni decisamente sui generis. Ciononostante il soggetto mi ha affascinato troppo per non comprarlo. Ne ho adorato subito l’originalità e l’indiscutibile carica erotica che, però, riesce a non scadere nel cattivo gusto vertendo su un gioco del vedo-nonvedo estremamente sexy. E poi, diciamocelo sinceramente, quando mai ricapiterà la figure di una simpatica e formossissima demone agghindata con una tuta da lavoro mentre raccoglie patate? No, un soggetto del genere non potevo proprio perdermelo!
Come in gran parte dei casi, anche questa figure in resina è stata da me comprata tramite E2046 (www.e2046), firma di recastdegna di particolare nota per la grande cura con cui lavora. La riproduzione dei dettagli è, come sempre, estremamente precisa ed i segni dello stampo sono veramente ridotti al minimo. In questo particolare caso, la finezza del recast è particolarmente apprezzabile date le dimensioni del soggetto e, soprattutto, l’inusuale suddivisione dei vari componenti. Non mi era, infatti, mai capitato di avere un braccio già unito al busto o gambe e bacino in un unico pezzo. Sarà divertente scoprire se ciò complica o facilita la pittura. Come prassi recente, la confezione contiene le decal per gli occhi che, come ripeto sovente, non credo utilizzerò.