02 Ciclabile Villoresi

I più affezionati a questo Blog sanno che mi diverto da qualche anno ad esplorare in bicicletta Milano e l’area che circonda la città meneghina. Grazie a Ciclobby, (http://www.ciclobby.it) ho scoperto tanti percorsi a me ignoti e mi sono spinto in zone che probabilmente non avrei mai esplorato da solo in bici.  Ciononostante, una spina nel fianco mi tormentava da tempo: la mia quasi assoluta ignoranza sulle caratteristiche ed il percorso della pista ciclabile che corre lungo il canale Villoresi. Considerato che quest’ultimo passa praticamente fuori casa mia, tale mancanza era assolutamente inaccettabile soprattutto nel momento in cui, grazie alle varie migliorie effettuate per l’Expo 2015, quello che prima era un sentiero in terra battuta è ora una pista ciclabile a tutti gli effetti.

Ho, quindi, approfittato di un bel sabato di primavera anticipata per inforcare la bici con l’intenzione di raggiungere il centro di Milano percorrendo il Villoresi per poi piegare verso sud all’altezza di Muggiò. Era proprio quest’ultimo il punto più delicato. Il Villoresi, infatti, non entra in Milano bensì costeggia la città da nord. Pescata l’acqua del fiume Ticino a Somma Lombardo, si congiunge col fiume Adda a Cassano d’Adda per un totale di 86 chilometri di lunghezza. Era, quindi, essenziale capire quale fosse il punto migliore dal quale abbandonare il canale per scendere verso Milano. L’impresa non è stata difficile in quanto mi sono correttamente ricordato il luogo preciso in cui, da Porta Garibaldi, avevo imboccato il Villoresi per raggiungere Monza in un giro in bici organizzato due anni fa da Ciclobby.

La pista ciclabile in oggetto si è subito dimostrata all’altezza delle aspettative. Molto ben fatta, è opportunamente segnalata e, grazie ad un fondo uniforme, facilmente percorribile da chiunque. Solo brevissimi tratti sono in terra battuta ma comunque sempre ben tenuti. Conviene solo prestare attenzione nel momento in cui si incrociano dei ponti in quanto sono possibili trasferimenti della pista da una sponda all’altra. Al contrario ho avuto serie difficoltà alla stazione di Garbagnate. Qui la pista si interrompe a causa della linea ferroviaria e, purtroppo, non è ben segnalato il fatto che, per riprenderla, è necessario usare il sottopasso della stazione.

Il canale attraversa zone di campagna in cui non manca qualche scorcio inusuale nonché varie cittadine il cui centro è facilmente accessibile dalla pista ciclabile e che offrono sicure sorprese se si ha il tempo di esplorarli.

Non mancano vere e proprie perle inattese come Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate, una delle tante ville gentilizie che sorsero intorno a Milano fra il XVI ed il XIX secolo e che non raramente sfruttarono canali e navigli per assicurarsi un comodo collegamento a Milano nonché l’acqua necessaria ad alimentare le numerose e scenografiche fontane dei loro giardini. Villa Litta merita certamente una visita ad hoc anche perché impreziosita da numerosi lavori di restauro che, attualmente, riguardano la meravigliosa ed enorme serra per la coltivazione delle orchidee.

Sebbene in condizioni peggiori, non da meno è Villa Bagatti Valsecchi che era collegata al canale proprio da un lungo viale che, in epoche passate, doveva essere uno straordinario accesso alla villa.

Concludo con alcuni scatti del Parco Nord di Milano che mi sorprende sempre per cura e dimensioni dello stesso e con qualche scorcio della città che ho frettolosamente attraversato per raggiungere il quartiere Isola in tempo per pranzare con un amico.

Il giro qui descritto è lungo 53 chilometri che ho percorso con molta calma in poco più di quattro ore. Mi sono fermato ogni qualvolta lo ritenessi necessario come impone una serena gita in bicicletta. Si tratta, in ogni caso, di un percorso che merita una giornata intera, così da visitare anche il centro delle cittadine attraversate. Prossimo obiettivo sarà raggiungere il parco di Monza ma per questo mi concederò tutta una giornata.

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