ITALIAN LANGUAGE
La rivoluzione rappresentata dalla Blitzkrieg, la guerra lampo che permise all’esercito tedesco inaspettati successi su tutti i fronti europei, comportò lo sviluppo di una serie di armamenti del tutto nuovi che raramente la stessa Wehrmacht fu in grado di allineare in tempi rapidi. Fra i tanti esempi che potrebbero essere citati, certamente uno dei più rappresentativi guarda il cannone semovente “Hummel”. Poiché i pezzi al traino necessitavano di un lasso di tempo non irrilevante per essere messi in batteria, il fuoco di supporto degli stessi non era disponibile con la rapidità richiesta dal ritmo imposto dai carri armati. Si rese, quindi, necessario sviluppare piattaforme semoventi per tali cannoni in grado di operare a stretto contatto con i Panzer e di aprire il fuoco rapidamente, senza particolari attività preparatorie.
L’esercito tedesco dovette attendere il 1942 per vedere integrare nelle proprie Panzer Division un veicolo di serie rispondente efficacemente alle necessità di cui sopra. Col nome di Sd.kfz. 165 “Hummel”, l’industria bellica germanica realizzò una piattaforma ibrida incorporante componentistica del Panzer III e Panzer IV che, riposizionando al centro il vano motore, creava posteriormente lo spazio necessario per allocarvi il cannone d’artiglieria sFH-18 (schwere Feldhaubitze 18) da 15 cm.
Benché efficace, il cannone semovente “Hummel” era gravato da alcuni difetti di cui i suoi progettisti erano ben consapevoli. Fra essi cito il numero limitato di proiettili stivabili nel vano combattimento ed il cielo aperto dello stesso che lasciava i serventi esposti ai tiri curvi, granate ed a ogni tipo di scheggia sibilante per il campo di battaglia. Tali carenze, comuni a tutti gli armamenti similari sviluppati da ogni nazione belligerante, erano anche dovute al fatto che l’“Hummel” era una soluzione interinale in attesa di materiale meglio concepito. Nella realtà dei fatti, non fu mai sviluppato nulla di superiore all’“Hummel” che, conseguentemente, restò in servizio per tutta la durata della guerra in un numero, tra l’altro, ben inferiore alle effettive esigenze della Wehrmacht.
L’esemplare custodito nel Panzermuseum di Munster è fra i migliori pezzi del museo e appare essere in ottimo stato conservativo. Dotato di una livrea appropriata nonchè di un‘accattivante rete mimetica sopra il vano combattimento che ne da un bell’aspetto operativo, il veicolo è, a mio parere, superire a quello presente nel Musée des Blindés di Saumur.
ENGLISH LANGUAGE
The vehicles collection belonging to the Panzermuseum of Munster, includes a wonderful Sd.kfz. 165 “Hummel”. This self-propelled gun mounts, on a hybrid chassis made with Panzer III and Panzer IV components, an sFH-18 (schwere Feldhaubitze 18), the standard heavy artillery gun of German army during the Second World War. This “Hummel” is in a very good status with an amusing camouflage and complete with almost all its parts. In my opinion, this vehicle is better than the same self-propelled gun preserved inside the Musée des Blindés of Saumur.
FRENCH LANGUAGE
Dans la collection des véhicules qui sont conservés à l’intérieur du Panzermuseum de Munster, il y a un Sd.kfz. 165 “Hummel”. Ce canon automoteur fut assemblé avec components dérivés du châssis des chars Panzer III et Panzer IV et fut équipé avec le sFH-18 (schwere Feldhaubitze 18), le canon d’artillerie standard de l’armée de terre allemande pendant la Second Guerre Mondiale. Cet automoteur est très bien conservé, avec une belle peinture et tous (ou presque) ses pièces. Je crois que cet “Hummel” est meilleur de l’exemplaire conservé dans le Musée des Blindés de Saumur.